Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
Giorgio Bernardelli

La Porta di Jaffa

Il Cairo e Gaza
Milano, 03/09/2007

Il Cairo e Gaza

Sui rapporti tra Hamas e Israele parlano i bollettini, quotidiani ormai, dei missili Qassam caduti a Sderot e dei bombardamenti aerei israeliani sui luoghi da dove partono. Sui rapporti tra Hamas e Abu Mazen parlano, invece, le scelte del presidente dell'Anp, sempre più deciso a isolare il movimento islamico. Quali sono, invece, i rapporti tra Hamas e l'Egitto? È la domanda affrontata nell'articolo che proponiamo oggi, tratto dall'ultimo numero della newsletter Bitterlemons-International.

Milano, 30/08/2007

L’anno sabbatico

Arriva l'anno sabbatico e in Israele si ripropone - da una prospettiva del tutto particolare - la questione del rapporto tra religiosi e secolari. Col tramonto del 12 settembre scatterà, infatti, Rosh Hashana, il capodanno ebraico, che segnerà l'inizio dell'anno 5768. Quello che inizia, però, è un anno sabbatico, cioè l'anno ogni sette in cui, secondo le prescrizioni del libro del Levitico, i campi dovrebbero essere lasciati a riposo. Una pratica di difficile applicazione di cui il quotidiano Haaretz spiega alcuni risvolti in due articoli che vi sintetizziamo.

Stop al vittimismo
Milano, 27/08/2007

Stop al vittimismo

«È ora di mettere da parte le teorie del complotto e di assumere le proprie responsabilità». Ha titolato così sabato il suo editoriale The Daily Star, uno dei più importanti quotidiani libanesi. Parole forti in cui si sente tutta l'eco della complicata situazione che Beirut sta vivendo ormai da troppo tempo. Ma il pregio di questo articolo - che riproponiamo oggi sulla Porta di Jaffa - è anche quello di riuscire ad allargare bene il discorso a un'intera regione che finisce sempre per addossare ogni colpa «ai francesi, agli americani, agli israeliani e agli inglesi di turno».

Milano, 23/08/2007

Gli ebrei e il genocidio armeno

Un ebreo può essere connivente di fronte a un negazionismo? La domanda - volutamente provocatoria - ha accompagnato in questi anni il dibattito sull'atteggiamento del mondo ebraico nei confronti del genocidio degli armeni. Anche una buona parte del mondo ebraico e il governo di Israele - infatti - evitano di utilizzare la parola genocidio per descrivere i fatti avvenuti in Turchia all'inizio del XX secolo. La questione è riesplosa in questi giorni in maniera caldissima nella comunità ebraica di New York, come racconta bene un articolo pubblicato da Shmuel Rosner su Haaretz.

Il gas di Gaza
Milano, 20/08/2007

Il gas di Gaza

Negli ultimi mesi, la situazione di Gaza è stata descritta in tutta la sua tragicità, con la fame, la miseria e il caos. Ma 36 chilometri al largo della costa il panorama può apparire decisamente diverso. Perché qui si trova un ricchissimo giacimento di gas naturale ancora tutto da sfruttare, e da sette anni al centro di una complicatissima vicenda, a metà tra politica e affari. A raccontare questa storia è il lungo articolo del Jerusalem Post che vi segnaliamo oggi.

Milano, 02/08/2007

Il fattore G

C'è un dato di fatto che colpisce immediatamente chi mette piede in Israele e nei Territori palestinesi: si tratta di due società con tanti giovani. Per il campo palestinese, come per tutte le società arabe, è un dato risaputo. Ma non va dimenticato che anche in Israele l'età media è di parecchio più bassa rispetto a quella di un qualsiasi Paese occidentale. Come incide - allora - il fattore giovani nell'evoluzione del conflitto israelo-palestinese? È la domanda niente affatto banale che si pone questa settimana la newsletter bitterlemons.org

Raccontare gli arabi
Milano, 30/07/2007

Raccontare gli arabi

Porta di Jaffa, oggi, su un articolo molto coraggioso apparso sul quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. Coraggioso perché ha a che fare con una questione sempre più decisiva, non solo in Medio Oriente. Parla infatti del modo di raccontare il mondo arabo. Dror Ze'evi passa in rassegna le notizie date nelle ultime ore da tivù e giornali sui Paesi islamici. E vi ritrova come dominante il registro dell'«incredibile». «È come se avessimo perso - scrive Ze'evi - la voglia di capire realmente il mondo arabo e islamico e ci fossimo rassegnati a mettere in luce solo il ridicolo».

Milano, 26/07/2007

Siamo a una svolta?

Bush che annuncia una conferenza di pace sul Medio Oriente, una personalità del calibro di Blair in prima linea, i ministri degli esteri di Egitto e Giordania in visita a Gerusalemme come apripista della Lega Araba, il premier israeliano Olmert che annuncia di essere pronto a riprendere negoziati in cui rinuncerebbe al 90 per cento dei Territori. Siamo alla svolta decisiva per lo Stato palestinese? L'offerta di Israele illustrata da un articolo del quotidiano Haaretz.

Tornare sul Monte
Milano, 24/07/2007

Tornare sul Monte

Abbiamo già parlato qualche mese fa della svolta di un gruppo di rabbini secondo cui non è vero che l'halakha, la legge talmudica, vieta per motivi religiosi agli ebrei di salire sul Monte del Tempio (che come tutti sappiamo oggi coincide con la spianata delle Moschee) perché si rischierebbe di calpestare la terra sotto cui è sepolto il Santo dei Santi. La caduta di questo divieto è una tesi che, sotto traccia, sta avanzando nel mondo ebraico. Lo si vede chiaramente scorrendo i giornali oggi, giornata in cui Israele commemora la distruzione del Tempio. Ecco, ad esempio, cosa scrivono due quotidiani come Haaretz e il Jerusalem Post.

Milano, 19/07/2007

Soppesando Bush

Si discute animatamente in Palestina sul discorso con cui Bush ha espresso l'intenzione di convocare una Conferenza di pace in Medio Oriente. Da questo dibattito rilanciamo due voci significative che riassumono bene le opportunità e le incognite di questa mossa. Le riprendiamo entrambe da Mifah.org, uno dei siti più interessanti per seguire il dibattito interno palestinese.

Israele parla parsi
Milano, 16/07/2007

Israele parla parsi

L'Iran del presidente Ahmadinejad è sempre più percepito in Israele come il vero nemico. E allora vale la pena di fermarci oggi su due notizie interessanti che riguardano le relazioni tra Gerusalemme e Teheran. La prima è il lancio, il 9 luglio scorso, di un sito internet in persiano da parte del ministero degli Esteri israeliano. Della seconda iniziativa ha dato notizia il quotidiano Haaretz: l'offerta di 10 mila dollari per ogni ebreo che dall'Iran voglia emigrare in Israele.

Milano, 12/07/2007

La lezione dei nabatei

Tra le nuove sette meraviglie del mondo, proclamate a Lisbona al termine di un sondaggio molto discusso, alla fine è entrata anche Petra, la città dei nabatei nell'attuale Giordania. Ma perché duemila anni fa le civiltà che popolavano il Medio Oriente erano in grado di costruire meraviglie e oggi invece non più? E che cosa potrebbe insegnare la loro esperienza all'attuale mondo arabo? Sono le domande che Rami Khouri si pone nella sua rubrica sul quotidiano libanese The Daily Star.

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