Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
Giorgio Bernardelli

La Porta di Jaffa

Quelli che remano contro
Milano, 29/11/2007

Quelli che remano contro

Si parla molto delle tante questioni lasciate aperte dalla dichiarazione israelo-palestinese di Annapolis. E di come la scadenza del 2008 fissata per il negoziato sia quanto meno un po' azzardata. Il rischio, però, è quello di fermarsi al Risiko dei confini e delle armate. Quando invece la possibilità della pace si gioca su ben altro. Lo spiegano molto bene due notizie uscite in queste ore in Israele e in Palestina. Ve le riassumiamo

Milano, 27/11/2007

Annapolis, lecito sperare

Oggi Annapolis. E dopo? Mentre sta per aprirsi la conferenza che per la prima volta vedrà così tanti Paesi arabi attorno allo stesso tavolo di Israele per discutere di Medio Oriente, diventa molto interessante l'edizione di ieri di bitterlemons.org, la newsletter in cui i punti di vista israeliani e palestinesi ogni settimana si incrociano su uno stesso tema. Rilanciamo, dunque, gli articoli di Yossi Alpher e Ghassan Khatib, i due promotori di questo crocevia elettronico, che si distingue spesso per il grande realismo nelle analisi.

Annapolis. Perché esserci
Milano, 22/11/2007

Annapolis. Perché esserci

Si moltiplicano le voci scettiche in questa ormai lunga vigilia della Conferenza di Annapolis, in programma per martedì negli Stati Uniti. La notizia di oggi è una bozza di quella che dovrebbe essere la dichiarazione di principi comune: un testo molto vago. E per di più - al 17 novembre, data cui risale questa bozza - ancora piena di frasi introdotte dalla sigla I. o P., cioè punti proposti da un parte e non accettati dall'altra. In questo clima diventa molto interessante l'articolo di Sami Khouri, opinionista del quotidiano libanese The Daily Star, che rilanciamo oggi.

Milano, 19/11/2007

Le chiusure di Olmert

Stretta finale verso la conferenza di Annapolis. Oggi Olmert ha messo sul tavolo due nuovi importanti biglietti da visita: la promessa che smantellerà gli insediamenti nei Territori non riconosciuti dal governo e che libererà altri 441 prigionieri. Però precisa che negli Usa non si discuteranno direttamente i nodi del conflitto (Gerusalemme, confini, profughi...). Contro questa impostazione «prudente» si è schierato oggi con un articolo Yossi Beilin, protagonista nei negoziati di Oslo e attualmente leader del partito della sinistra pacifista Yahad, in un articolo pubblicato da Haaretz.

Mendicanti al Muro
Milano, 15/11/2007

Mendicanti al Muro

È giusto che i mendicanti chiedano l'elemosina nei pressi di un luogo sacro? La domanda è sempre attuale per tutte le religioni. E molto bella è la risposta che sul Jerusalem Post ci propone la scrittrice Sarah Shapiro. Il suo articolo prende spunto da un fatto di cronaca: il Kotel - il nome con cui gli ebrei chiamano il Muro Occidentale - è stato nei giorni scorsi «ripulito» dei suoi mendicanti. E la scrittrice racconta che cos'ha provato recandosi nel luogo più sacro per un ebreo senza - per una volta - fare i conti con i poveri.

Milano, 13/11/2007

Scettici su Annapolis

Quali sono gli umori della piazza palestinese alla vigilia ormai della Conferenza internazionale sul Medio Oriente (secondo le ultime notizie dovrebbe tenersi ad Annapolis a partire dal 26 novembre)? Alcune risposte interessanti vengono dall'ultimo sondaggio condotto dal Jerusalem Media and Communication Center. Non c'è grande ottimismo: solo il 35 per cento degli intervistati si aspetta un risultato positivo da Annapolis, mentre il 62 per cento è convinto che il vertice fallirà.

Una vita, un frammento
Milano, 08/11/2007

Una vita, un frammento

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: non si capisce davvero il Medio Oriente se ci si ferma solo alla politica. Perché sono le sue storie a rendere questa terra unica al mondo (e anche per questo motivo così contesa). Un esempio straordinario lo troviamo nell'articolo che rilanciamo oggi. Apparso sul quotidiano Haaretz narra la storia di un frammento del Codice di Aleppo, la versione più antica oggi conosciuta della Bibbia ebraica. Un manoscritto detto anche Testo Masoretico, redatto a Tiberiade intorno all'anno 920.

Milano, 05/11/2007

Condoleezza e i religiosi

Negli incontri che il segretario di Stato americano Condoleezza Rice sta compiendo in vista della Conferenza di Annapolis c'è anche un tavolo tra i leader religiosi. A dare la notizia è stata ieri Arutz Sheva, l'agenzia vicina al movimento dei coloni israeliani. Citando un primo incontro svoltosi a Gerusalemme durante l'ultimo soggiorno della Rice nella Città Santa. E spiegando che un altro vertice - della durata di tre giorni - sarebbe in corso alla Casa Bianca.

Quelli di Nahr al-Bared
Milano, 01/11/2007

Quelli di Nahr al-Bared

Che fine hanno fatto i palestinesi del campo profughi libanese di Nahr al-Bared? In primavera sono stati per qualche settimana al centro dell'attenzione per la durissima battaglia svoltasi in questa selva di case tra l'esercito libanese e le milizie di Fatah al Islam. Quella battaglia in realtà è durata tre mesi e alla fine l'esercito libanese ha avuto la meglio. Ora, come ci racconta un articolo del quotidiano libanese The Daily Star, si pone il problema del rientro dei profughi in un campo ormai ridotto a un cumulo di macerie.

Milano, 29/10/2007

I giusti musulmani

Una mostra su alcuni musulmani che si diedero da fare per salvare la vita agli ebrei durante la persecuzione nazista. Non in un posto qualsiasi, ma allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme. È un vero e proprio evento l'esposizione che aprirà i battenti giovedì, come ci racconta l'articolo che rilanciamo oggi, pubblicato dal Jerusalem Post.

Una mano tesa
Milano, 24/10/2007

Una mano tesa

Mentre va avanti il dibattito su «Una parola in comune», la lettera di 138 imam ai leader religiosi cristiani, dal suo principale promotore, il principe Hassan bin Talal di Giordania, è arrivato ieri un altro gesto significativo. Si tratta di una lettera al mondo israeliano intitolata «Riflessioni su una comune eredità», che è stata pubblicata dal quotidiano ebraico Haaretz.

Milano, 18/10/2007

«Una parola in comune»

Il 13 ottobre, ultimo giorno di Ramadan, 138 leader islamici di 43 Paesi hanno diffuso una lettera al Papa e agli altri responsabili delle Chiese cristiane intitolata «Una parola in comune tra noi e voi». Un testo che - a partire da alcuni versi del Corano e dei Vangeli - parla della cooperazione tra cristiani e musulmani nella costruzione della pace. E che prende esplicitamente le distanze da quanti «provano piacere nel conflitto e nella distruzione, o stimano che alla fine riusciranno a vincere». L'evento è passato in sordina su molti nostri quotidiani, mentre alcuni quotidiani del Medio Oriente vi hanno dedicato molta attenzione. È il caso - ad esempio - del saudita Arab News, con l'editoriale che rilanciamo oggi.

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