Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia
Giorgio Bernardelli

La Porta di Jaffa

Incontri impossibili?
Milano, 21/09/2009

Incontri impossibili?

Martedì 22 settembre a New York avrà luogo un vertice a tre fra Barack Obama, Abu Mazen e Benjamin Netanyahu. Piuttosto che parlare dei temi classici del conflitto (su cui da mesi non arrivano risposte) sarebbe bello che il presidente palestinese e il premier israeliano fossero invitati a prestare attenzione a due notizie apparse in questi giorni su alcuni quotidiani del Medio Oriente. Due storie che raccontano la quotidiana insostenibilità di questo conflitto...

11 settembre 2009

I giacimenti di Giacobbe

Non c'è analisi sul Medio Oriente che non indugi sulla questione del petrolio. Ma c'è un aspetto che sta passando abbastanza inosservato: il dilagare anche in Israele della febbre dell'«oro nero». Che - come tutto quello che succede a Gerusalemme - si riveste anche di significati decisamente inaspettati. Partiamo da una notizia che riferita ieri da Arutz Sheva, l'agenzia vicina al mondo dei coloni: a ottobre nella zona del Mar Morto inizierà una serie di indagini per stabilire se nella zona vi sono giacimenti di petrolio e gas naturale. Non si tratta di un'indagine peregrina...

In Rete per la pace
Milano, 04/09/2009

In Rete per la pace

Quando si parla di Terra Santa restiamo sempre tutti affascinati dalla sua lunga storia. Ma Israele e la Palestina sono prima di tutto luoghi veri di oggi, luoghi vivi e soprattutto luoghi abitati da tanti giovani. Non stupisce - dunque - che anche qui spopolino i social network, la nuova frontiera delle reti informatiche. A questo proposito rilanciamo questa settimana due storie interessanti.

Milano, 28/08/2009

La Shoah a sproposito

Gira e rigira il discorso va a finire sempre lì. Qualsiasi cosa accada in Medio Oriente il termine di paragone è la Shoah. In un gioco che non è affatto innocente, perché rischia sempre di coprire con una coltre di emotività l'analisi di questioni che invece sono complesse. Per questo motivo è una buona notizia il fatto che - su due quotidiani israeliani - due voci significative denuncino i rischi di questa cattiva abitudine.

Palestinesi allo sbando
Milano, 31/07/2009

Palestinesi allo sbando

La Porta di Jaffa di questa settimana è dedicata a tutti quelli che con granitica sicurezza continuano a spiegarci che la mancata soluzione del conflitto israelo-palestinese è solo colpa di Israele. Ci piacerebbe sentirli spiegare anche l'ennesimo psicodramma che si sta consumando in queste ore tra la Cisgiordania e Gaza intorno al Congresso di Fatah, che in teoria dovrebbe aprirsi martedì 4 agosto a Betlemme.

Milano, 24/07/2009

Usa e Israele, nervi tesi

Il tema del momento a Gerusalemme è la questione dello Shepherd Hotel, l'ex hotel palestinese di Sheikh Jarrah, un quartiere arabo di Gerusalemme Est, comprato nel 1985 dal magnate ebreo americano Irving Moskowitz che ora - con l'avvallo della municipalità di Gerusalemme - dovrebbe diventare un nuovo complesso edilizio per famiglie ebree nel bel mezzo di una zona araba della città. L'inviato di Obama per il Medio Oriente George Mitchell ha subito capito la portata della cosa e così l'amministrazione americana si è messa di traverso, seguita a ruota dal resto della comunità internazionale. Così lo scontro Israele-Obama si è arricchito di un nuovo capitolo. E stavolta sono davvero scintille.

Questione di frecce
Milano, 16/07/2009

Questione di frecce

Ci sono le guerre combattute in maniera cruenta, come quella del gennaio scorso a Gaza, sulle cui atrocità nei giorni scorsi i rapporti di Amnesty International e di Breaking the Silence (l'ong formata da ex soldati israeliani) hanno gettato nuova luce. Ma ci sono anche guerre che rimangono più nascoste. Perché le armi con cui sono combattute hanno a che fare con i simboli e le identità. E non è detto che siano meno pericolose. Come mostra l'ultimo caso scoppiato in Israele, quello sui segnali stradali.

Milano, 10/07/2009

Il punto sul Muro

Cinque anni fa - il 9 luglio 2004 - l'Alta Corte di giustizia dell'Aja decretava l'illegittimità del muro di separazione tra Israele e i Territori palestinesi nelle parti in cui il tracciato non corrisponde a quello della Linea Verde, la linea armistiziale del 1949 che distingue Israele dai Territori palestinesi. Fu una sentenza molto discussa; ci fu addirittura chi arrivò a definirla antisemita, perché «non concedeva a Israele il diritto di difendersi». Vero e falso che sia, il governo di Gerusalemme ha del tutto ignorato questa sentenza. E quindi dopo che cosa è successo? A che punto è oggi la costruzione del muro?

Gli insediamenti a nudo
Milano, 06/07/2009

Gli insediamenti a nudo

Ormai è chiaro: il tema cruciale del futuro prossimo in Medio Oriente è la questione degli insediamenti. Dopo l'amministrazione Obama nei giorni scorsi anche il cancelliere tedesco Angela Merkel si è pronunciata chiaramente per il blocco delle nuove costruzioni. Non era mai successo in passato che la comunità internazionale si dimostrasse tanto determinata su questo punto. Per questo sulla stampa israeliana su questo tema stanno scendendo in campo i pezzi da novanta.

Milano, 30/06/2009

Giustizia in crisi

In questa fase del conflitto israelo-palestinese è molto in voga giocare con le parole: tutti parlano di «Stato palestinese», «crescita naturale degli insediamenti», «accordo tra le fazioni»; ma il significato che viene dato a queste espressioni cambia a seconda di chi le pronuncia. In questa situazione non stupisce che tra coloro che se la passano peggio - tanto in Israele quanto nei Territori palestinesi - ci sia un'istituzione come la giustizia dei tribunali, che dovrebbe fondarsi su parole certe. Alcuni articoli usciti in questi giorni sulla stampa del Medio Oriente ci aiutano a capirlo.

Spiazzati da Teheran
Milano, 18/06/2009

Spiazzati da Teheran

Che riflessi ha sul resto del Medio Oriente ciò che sta succedendo in Iran? Scorrendo i siti dei giornali da Gerusalemme a Ryiad, sembra di scorgere un filo rosso: tutti sono rimasti spiazzati. Quasi quasi cominciano a sentire la mancanza di quella certezza granitica di un Iran monolitico, da indicare inequivocabilmente come il «cattivo» di turno a cui attribuire tutti i mali della regione.

Milano, 12/06/2009

L’umanità che vince

Non si capisce davvero il Medio Oriente se ci si ferma alle analisi politiche. Sono giorni importanti per le diplomazie internazionali: dopo Obama, domenica è atteso un discorso importante di Netanyahu; subito dopo parlerà anche il leader di Hamas Meshaal. E poi c'è il risultato (sorprendente) delle elezioni in Libano e quello atteso in queste ore dall'Iran. Ma esiste anche una diplomazia dei fatti, costituita di gesti che capitano e relazioni sincere tra persone, che lasciano ben sperare per il futuro della Terra Santa.

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