La Porta di Jaffa
Yair scende in campo
Se ne parlava da mesi, ma ora è arrivata ufficialmente la discesa in campo: il conduttore televisivo Yair Lapid sarà l’uomo nuovo della politica israeliana e si prepara a lanciare un nuovo partito centrista intorno a cui vorrebbe costruire l’alternativa a Benjamin Netanyahu. Che politico sarà?
Natale 2011, riflettori sui cristiani
Natale in Israele è sempre un'ottima occasione per tornare a occuparsi dei cristiani che vivono in Terra Santa. Così sono tanti in questi giorni gli articoli che escono su di loro anche sui siti locali. Intanto - come ogni anno alla vigilia del Natale – l’Ufficio centrale di statistica ha diffuso i dati sulla popolazione cristiana in Israele: 154.500 persone, vale a dire il 2 per cento della popolazione complessiva...
Il terrorismo dei coloni
Tre moschee devastate a Gerusalemme e in Cisgiordania; la scorribanda a Qasr al Yahud, la sponda israeliana del luogo del battesimo di Gesù e, soprattutto, il raid in una base dell'esercito in Cisgiordania. In Israele è stata senza dubbio la settimana dei «ragazzi delle colline», l'ala violenta del movimento dei coloni...
Il nuovo Egitto, certezze e dubbi
Molto si è scritto in questi giorni sui primi esiti del voto in Egitto, un procedimento complesso che si concluderà solo ai primi di gennaio. L’elemento dominante è stata evidentemente l’analisi della sconfitta delle forze liberali, protagoniste dei moti di piazza Tahrir. Tolto di mezzo Mubarak, si è detto, gli islamisti sono passati all’incasso. Ci sono però tre elementi che rendono la situazione più complessa di quanto si potrebbe pensare.
Palestinesi uniti, ma non è detto
In Palestina da qualche settimana si riparla di governo di unità nazionale e di elezioni. Dopo l'incontro di qualche giorno fa al Cairo con il leader di Hamas, Khaled Meshal, il presidente dell’Autorità Palestinese - e capo di Fatah - Abu Mazen ha anche indicato il 4 maggio 2012 per le elezioni presidenziali e politiche. Tutto chiaro, dunque? A parole sì, ma...
Bavagli e strani censimenti
È toccato anche alla radio pacifista che parla in arabo e in ebraico. L’offensiva «legale» della destra israeliana contro tutto ciò che sa di sinistrorso ha colpito anche lei: da giovedì Allforpeace ha dovuto sospendere le trasmissioni. Trasmetteva da sette anni Allforpeace, uno dei mille volti di quei settori della società israeliana e palestinese che provano a gettare ponti. Si comincia impedendo all’altro di parlare, ma si fa presto ad arrivare molto più lontano...
Le incognite del voto in Egitto
Si avvicina il momento delle elezioni in Egitto, in programma a partire dal 28 novembre. E - a testimonianza di come i Paesi della Primavera araba non siano affatto tutti uguali - il quadro al Cairo è molto più preoccupante rispetto al voto di qualche settimana fa in Tunisia.
Palestina e Israele, demografia e confini
È stata la settimana del piccolo «sette miliardi», il neonato, o la neonata, la cui venuta al mondo ha fatto segnare per il pianeta Terra il superamento della soglia dei sette miliardi di abitanti. Si è parlato in lungo in largo di come la crescita demografica influirà sul futuro del mondo, ma se c’è un posto dove questo tema sarà decisivo nei prossimi anni è proprio il Medio Oriente. E lo spiegano molto bene i due articoli che rilanciamo questa settimana.
Il ritorno della democrazia tunisina
Alle elezioni di domenica scorsa hanno vinto gli islamisti di Ennahda. Dunque per la Tunisia, l'apripista della primavera araba andata, le speranze sono già finite? È quanto è riecheggiato in questi giorni in molti commenti preoccupati sull'esito del voto a Tunisi. Ma questa lettura è un'altra banalizzazione del quadro che giorno per giorno va definendosi al di là del Mediterraneo.
Il Giardino dei re
Con tutto quanto sta succedendo in Medio Oriente a qualcuno sembrerà singolare trastullarsi con l'archeologia. Ma questa rubrica ha l'abitudine di seguire gli sviluppi di alcune storie che raccontiamo. E allora bisogna assolutamente segnalare un paio di novità che riguardano la «guerra degli archeologi», intorno al quartiere di Silwan, a Gerusalemme Est.
Gilad, Hamas e Netanyahu
Martedì prossimo, dopo cinque anni di prigionia, il caporale israeliano Gilad Shalit dovrebbe essere liberato in Egitto. Contemporaneamente i primi 450 detenuti palestinesi - dei 1.027 concordati - lasceranno le carceri israeliane. Non può che essere questa la notizia del momento sia in Israele sia in Palestina...
Nuovi sfregi ai luoghi di culto
La moschea del villaggio di Tuva - in Galilea - data alle fiamme all'alba di lunedì scorso. La Tomba di Giacobbe a Nablus coperta di svastiche la notte di mercoledì. In questo autunno caldo in Terra Santa ci mancava solo l’oltraggio ai simboli religiosi. Gesti che in queste ore vengono condannati, ma che probabilmente richiederebbero qualcosa in più delle parole...