La Porta di Jaffa
Crucci natalizi
A Natale in Terra Santa ci sono alcune notizie che ogni anno non mancano mai. Anche se tutti noi che amiamo l’angolo del mondo in cui Dio si è fatto carne, ne faremmo volentieri anche a meno. Forse - però - anche queste «tradizioni» un pochino tristi servono a ricordarci quanto le categorie umane appaiono piccole di fronte al Mistero che torna a compiersi in mezzo a noi.
Gli eredi di Madiba
In questi giorni segnati dalla scomparsa di Nelson Mandela si è parlato molto anche dei suoi rapporti con il Medio Oriente. Terrasanta.net ha già parlato delle relazioni tra il governo di Israele e il Sudafrica durante l'apartheid e dell'introvabile «Mandela palestinese». Ma vale la pena di ricordare quelle storie di riconciliazione nate tra Gerusalemme, Ramallah e Tel Aviv, ispirandosi espressamente al modello di Mandela e del suo Sudafrica...
Libano ad alto rischio
Di giornate calde nella sua storia recente il Libano ne ha vissute un'infinità. E sono ormai due anni che tutti andiamo dicendo che c'è il rischio che anche Beirut venga trascinata nel vortice della guerra in Siria. Proprio per questo il rischio vero è non capire la portata devastante dell'attentato suicida che martedì 19 novembre ha colpito l'ambasciata iraniana a Beirut, facendo morti e feriti in tutto il quartiere sciita.
Israeliani, palestinesi e il petrolio conteso
Se un pozzo petrolifero si trova a poche centinaia di metri da una linea di confine, a chi appartengono - secondo le leggi internazionali - i diritti sullo sfruttamento del petrolio che si trova sotto? Potrebbe sembrare un indovinello teorico adatto per un quiz televisivo. Invece è l'ultima frontiera - molto concreta - del conflitto israelo-palestinese...
Gerusalemme alle urne per il sindaco
Come tutte le città del mondo anche quella che amiamo definire «santa» ogni cinque anni va al voto per eleggere il suo sindaco. A Gerusalemme - e in tutto Israele - l'appuntamento con le elezioni municipali è in programma per martedì 22 ottobre. Il favorito è il sindaco uscente, il magnate dell'hi-tech Nir Barkat, laico, in carica dal 2008. Ma le urne potrebbero riservare sorprese.
Rouhani sotto i riflettori
Dopo quanto accaduto in questi giorni all'Assemblea generale dell'Onu, tutti parlano del presidente iraniano Hassan Rouhani e delle possibilità di una svolta nelle relazioni con gli Stati Uniti e Israele, a partire dalla questione incandescente del negoziato sul nucleare. Il presidente Obama e John Kerry hanno mostrato di sperarci, il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo esclude categoricamente, l'Europa intravede già la possibilità di tornare a fare affari con Teheran...
Domande sulla pace a Yom Kippur
C'è una coincidenza singolare quest'anno nel calendario di Israele: al tramonto del 13 settembre comincia lo Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, uno dei momenti più sacri del calendario ebraico. Che quest'anno coincide con il ventesimo anniversario della firma degli Accordi di Oslo tra israeliani e palestinesi. L'anniversario delle speranze di pace andate in fumo...
Arabi in Rete, due storie
Ricordate le prime giornate «gloriose» della primavera araba? Uno dei tormentoni del momento era l'idea che fosse una rivoluzione nata sui social network. Vediamo dai tanti fronti drammatici aperti in questi giorni come le cose siano in realtà molto più complesse. Questo non vuole dire, però, che i nuovi media siano un ingrediente trascurabile nella difficile stagione che il Medio Oriente sta vivendo. Due storie emblematiche...
Quelli che non aspettano la politica
Si torna a parlare del processo di pace tra israeliani e palestinesi che - su sollecitazione del segretario di Stato americano John Kerry - dovrebbe ripartire a giorni, con un incontro a Washington tra le due delegazioni. Intanto però - aspettando che ciascuno metta sul serio le carte in tavola - è più interessante tornare a parlare degli israeliani e dei palestinesi che, indipendentemente dagli sviluppi politici, continuano comunque ad andare oltre le barriere per costruire qualcosa insieme...
Nel Neghev villaggi beduini a rischio
Se ne parla davvero poco, ma in Israele sono settimane decisive per il futuro dei beduini del deserto del Neghev. Vale a dire la minoranza meno tutelata del Paese. Che sono poi quelle stesse popolazioni semi-nomadi che quando siamo pellegrini in Terra Santa ci piace tanto fotografare pensando che i pastori che fecero visita a Gesù Bambino dovevano essere più o meno così...
La Siria, il Libano e la miccia Hezbollah
Nelle cronache sul dramma senza fine della Siria l'argomento del momento è diventato Hezbollah. Ha lasciato infatti il segno il pesante coinvolgimento del movimento sciita al fianco delle truppe lealiste per la riconquista della roccaforte di Qusair. E i miliziani libanesi stanno continuando ancora adesso a combattere a fianco dell'esercito fedele ad Assad negli scontri alla periferia di Damasco. Un'azione che sta facendo salire la tensione alle stelle in Libano.
Gli haredim sulle barricate
Sono giornate molto calde in Israele per gli haredim, i religiosi ultra-ortodossi. Si preparano all'elezione che per loro conta di più: quelle per la carica di rabbino capo. E intanto fanno i conti con la seconda preghiera pubblica delle «Donne del muro» al Kotel, quello che noi conosciamo come «Muro del pianto».