Cultura e dintorni
Splendori a corte
Il 30 marzo s'è aperta a Parma una serie di iniziative dedicate all'incontro tra cultura islamica e cultura europea nel corso della storia. L'interessante rassegna, dal titolo Arts and Music from the Islamic World, è organizzata dall'Aga Khan Trust for Culture, dalla Fondazione Parma capitale della musica e dalla Sovrintendenza per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Parma e Piacenza. La rassegna intende indagare, attraverso esposizioni, concerti e giornate di studio, gli scambi culturali intercorsi tra i Paesi musulmani e quelli europei dal Medioevo fino ai nostri giorni.
Alla scoperta dell’homo arabicus
Paola Caridi ci offre con questo suo utile libro un «catalogo ragionato degli arabi che non conosciamo, quelli che non fanno i terroristi». Non si tratta, naturalmente, di un «elenco telefonico». In queste pagine si ragiona di società vivaci e in mutamento, contraddittorie magari, ma per nulla asfittiche e per tanti versi non così diverse da noi. Nazioni dalla popolazione in gran parte giovanile e proprio per questo proiettate verso il futuro, nonostante le ombre e le fatiche.
Democrazia e demografia
Questo saggio in lingua inglese del giornalista britannico Jonathan Cook tratta dei conflittuali rapporti di Israele con i palestinesi e soprattutto con gli «arabi israeliani», quel milione di persone che vivono entro i confini politici dello Stato fondato nel 1948 come titolari del diritto di voto e di cittadinanza al pari dei connazionali ebrei. Cittadini che dalla maggioranza sono percepiti come una presenza foriera di guai e che qualcuno sogna persino di espellere.
Quando l’Italia fu ponte verso Israele
È aperta a Milano fino a domenica 8 aprile la mostra In cammino verso Israele. Immagini della sosta in Italia dei sopravvissuti. Visitandola si ha l'impressione di sfogliare un album di famiglia, dove le fotografie e i documenti esposti ci fanno ripercorre un pezzo di storia che è anche la nostra. Ospita l'esposizione il Museo di Storia contemporanea di Milano, in via Sant'Andrea, 6.
Escursione (virtuale) ai piedi del Monte
Un centinaio di metri a sud del Monte del Tempio (o Spianata delle Moschee) è aperto al pubblico il Parco archeologico di Gerusalemme, uno dei più significativi luoghi di Israele. Si tratta di una sorta di grande museo all'aperto in cui, in uno spazio tutto sommato ristretto, è possibile compiere dei salti nella storia attraverso quasi cinquemila anni. Il Parco ha un suo sito Internet, in lingua inglese, pieno di sorprese. Ve lo presentiamo.
Antiche mappe di Terra Santa
La Jewish National & University Library di Gerusalemme ha in corso un progetto di digitalizzazione della collezione di antiche mappe della Terra Santa donatale nel 1975 dal collezionista Eran Laor. Man mano che il progetto procede, le mappe vengono messe a disposizione degli appassionati in un apposito sito Internet. Gli abbiamo dato un'occhiata e ve lo segnaliamo.
Tell Arad, roccaforte nel deserto
Tra le colline che incorniciano la città israeliana di Arad, nel cuore del deserto del Negev, c'è quel che resta dell'antica città fortificata, risalente al tempo dei cananei. Tell Arad è oggi parco nazionale per la ricchezza di resti antichi portati alla luce negli ultimi decenni e piuttosto ben conservati. Una visita all'area archeologica è irrinunciabile per gli amanti della storia antica, che qui troveranno un sito molto ricco e ben segnalato dai cartelli guida.
Corto da Oscar
Il 25 febbraio scorso ha vinto l'Oscar per la categoria dei cortometraggi. West Bank Story, film musicale del giovane regista Ari Sandel, è nato come parodia del celebre West Side Story e racconta la vicenda di due innamorati in Cisgiordania: David, un soldato israeliano, e Fatima, una giovane palestinese di professione cassiera in un negozietto che vende falafel. Ai meriti artistici del regista se ne aggiunge un altro: un quarto dei proventi dalla vendita del film in dvd sarà devoluto a due importanti esperienze di solidarietà tra israeliani e palestinesi: The Parents' Circle e Hand in Hand.
Amos torna a casa
Con il suo recentissimo News from Home / News from House Amos Gitai offre al pubblico l'ultima parte di una trilogia di film documentari che hanno per fulcro una casa di Gerusalemme. A trilogia completata anche l'obbiettivo del regista diventa ancora più palese: evidenziare, attraverso le diverse famiglie, i cambiamenti storici, ma soprattutto sociali, avvenuti nel corso del tempo. Come farebbe un archeologo, Gitai ispeziona il tessuto umano e ce lo restituisce sotto forma di opera d'arte.
Quando la religione conta
Positivisti e illuministi, nel corso del Novecento, le avevano date per spacciate. Invece le religioni si sono prese la briga di smentirli. Lo riconoscono oggi anche accademici e politici: le religioni sono tornate dall'esilio ed esercitano il loro influsso non solo sulla vita delle società e delle nazioni, ma anche sul piano delle relazioni internazionali. Il volume che presentiamo è una raccolta di saggi proprio su quest'ultimo aspetto.
Il Dottore di Damasco
Giovanni Damasceno (650-749) fu una personalità centrale nella storia della Chiesa dei primi secoli. Cresciuto alla corte islamica di Damasco e ritiratosi a morire nel monastero di San Saba (nei pressi di Betlemme), Giovanni fu polemista, poeta e teologo di valore, intento a misurarsi con le sfide del suo tempo. Un'epoca in cui la cristianità viveva uno dei momenti di maggiore e più visibile confusione. La lettura degli atti del XIII convegno ecumenico internazionale di Bose è un'ottima occasione per conoscere ciò che si è mosso dietro le quinte degli scritti di questo Padre della Chiesa vissuto al sorgere dell'islam.
Tra i cristiani di Turchia
La Turchia si può considerare, dopo la Terra Santa, la seconda culla del cristianesimo. Eppure oggi i cristiani che vi abitano sono meno dello 0,1 per cento. Questa desolante situazione è il risultato del rapporto con l'islam o dipende anche dalle divisioni interne dei cristiani? Bisogna parlare di sconfitta o in questa condizione di minorità e di sofferenza si manifesta un disegno provvidenziale? Con questo suo diario di viaggio in Turchia il vaticanista Aldo Maria Valli, volto noto del giornalismo Rai, tenta di rispondere a queste domande.