Cultura e dintorni
San Paolo in 14 tappe
Prosegue l'Anno Paolino, costellato di provocazioni e di inviti, compresi quelli inerenti alla lettura di testi che ci accompagnino negli approfondimenti sull'Apostolo delle genti. Il libro che qui presentiamo è una sorta di rilettura storica e geografica degli Atti degli Apostoli, senza ignorarne le dimensioni teologiche e spirituali. Le cui pagine ci permettono di ripercorrere le strade calpestate da Paolo e, nello stesso tempo, ci fanno rivivere l'avventura di chi ha fatto dell'annuncio del Vangelo il proprio vanto. La proposta di viaggio è cadenzata da 14 tappe illustrate in altrettanti capitoli.
La colpa e l’espiazione
The Reader, pellicola fuori concorso all'ultima Berlinale, cammina sul crinale impervio della originalità nell'approccio al tema dell'Olocausto. Al cuore del film stanno la condanna, il perdono e la memoria, in una Germania del dopo-Reich in cui le responsabilità sono talmente diffuse da coinvolgere le famiglie, gli affetti, gli amori, e dove è forte la tentazione del capro espiatorio e, peggio, dell'autoassoluzione generale. Daldry, il regista, dipana con sufficiente mestiere l'intricata matassa della narrazione.
Con gli occhi delle vittime
Il libro Le mie ultime parole, curato da Zwi Bacharach, è conforme alla cultura della memoria dell'Olocausto alimentata dal popolo di Israele negli ultimi decenni. È la raccolta di 118 testimonianze che hanno un punto in comune: sono scritti di persone con una vita ordinaria gettate di colpo nell'orrore della Shoah. È la particolarità di questo libro: può segnare un punto di non ritorno per la coscienza di chi vi si imbatte, è capace di impressionare almeno quanto le immagini stesse dell'Olocausto. Perché chi scrive è simile a chi legge. Perché chi legge «vede» con gli occhi di chi subisce.
Quelli che resistono
I cristiani del Medio Oriente sono pochi e sono sempre meno. Grazie a Dio se ne parla sempre di più, anche se non se ne parla ancora abbastanza. Gli ultimi anni hanno conosciuto una bibliografia crescente, quasi sempre di alto livello, sui cristiani che persistono ad allignare oltre il Mar Mediterraneo in Israele, Palestina, Iraq, Egitto e Turchia. Si comincia a conoscere i volti di chi continua a testimoniare la propria fede pur potendo fuggire in Occidente. Tra gli ultimi frutti di questa nuova attenzione anche il libro I Cristiani e il Medio Oriente, di Fulvio Scaglione.
Diplomazie d’Europa in Terra Santa
Le pagine di questo volume di Daniela Fabrizio hanno la densità tipica dei testi destinati ad approfondire con metodo storico-scientifico la conoscenza di determinati periodi o questioni storiche sulla base di meticolose ricerche negli archivi diplomatici ed ecclesiastici. Concentrando la sua indagine sulla seconda metà del Diciannovesimo secolo e la prima metà del Ventesimo, l'autrice ricostruisce la condotta e gli interessi dei governi europei in Terra Santa e in Medio Oriente e le loro interazioni con le gerarchie cattoliche locali e universali.
Pellegrinando sulla Via d’Acri
È uscita di recente, per i tipi dell'editore Terre di mezzo, questa guida di don Paolo Giulietti per chi volesse percorrere a piedi un tratto di Terra Santa - incontrando persone, situazioni, luoghi - lungo la cosiddetta «Via di Acri». Per ogni tappa (di lunghezza variabile dai 10 ai 30 chilometri) vengono offerti distanze e tempi di percorrenza, le cose da vedere, una mappa dettagliata del percorso, le memorie bibliche, la difficoltà ed altri suggerimenti utili.
Israele e la diaspora. Un saggio
Nella settimana della Memoria della Shoah, la storica Anna Foa consegna ai lettori un saggio di ampio respiro, caratterizzato da giudizi lucidi, originali chiavi di lettura sul percorso compiuto dal popolo ebraico nel secolo scorso e soprattutto nuove domande sul futuro. A cominciare dall'interrogativo su cosa resti, dopo il più radicale degli annientamenti, della bimillenaria esperienza ebraica in Europa, oggi un polo dell'ebraismo decisamente minoritario rispetto a Israele e Stati Uniti.
Gaza, la città di Porfirio
Nella città considerata roccaforte dell'integralismo islamico resiste una piccola comunità cristiana (poco più di duemila anime), che vanta origini molto antiche e un vescovo che fu padre della Chiesa primitiva: san Porfirio. Lo si festeggia il 26 febbraio, giorno della sua morte. Soprattutto in questo 2009 sono in molti a chiedergli di intercedere per la pace nella tormentata Gaza.
Quel dialogo a Damietta
È un fatterello accaduto a margine della quinta crociata, di nessun apparente peso sulla bilancia della Storia, eppure rappresenta uno dei momenti fondanti dell'odierna idea di missione della Chiesa: san Francesco va a Damietta, in Egitto, e incontra il sultano al-Malik al-Kamil per convertirlo. Costui, pur onorando e ascoltando il suo ospite, non si convince. San Francesco torna in Italia e la guerra prosegue. Sul significato da attribuire a quell'incontro un contributo interessante è offerto da questo libro del francescano Gwenolet Jeusset.
Urss e sionismo. I retroscena
A svelare particolari inediti del complesso rapporto fra Unione Sovietica e Israele nel «secolo breve» è il saggio Perché Stalin creò Israele, del giornalista e storico russo Leonid Mlecin. Il libro ricostruisce attraverso documenti del ministero degli Esteri russo le vicende che a partire dal 1917 disegnarono l'attuale geografia del Medio Oriente. Ed evidenzia come all'indomani della guerra l'Unione Sovietica appoggiò in chiave antioccidentale la nascita dello Stato ebraico.
Potenza di un Valzer
Il 9 gennaio è arrivato nelle sale cinematografiche italiane Valzer con Bashir, il film d'animazione diretto dall'israeliano Ari Folman sull'eccidio di Sabra e Chatila, avvenuto a Beirut, in Libano, nel 1982. A questa pellicola i generi stanno stretti: non è il classico cartoon, non è soltanto un film di guerra, in molti tratti assomiglia a un documentario ma non lo è. È invece un'opera potente, con attributi di assoluta originalità e di grande spessore narrativo.
Il Custode narra la Terra Santa
L'intervista a padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, pubblicata in questo libro a cura di Giorgio Acquaviva, vaticanista del Quotidiano Nazionale, vuol essere «un contributo di conoscenza soprattutto per chi conosce poco le intricate vicende che da sempre accompagnano la vita dei suoi abitanti e il riflesso che quelle vicende hanno avuto e hanno sulla storia mondiale». Nei cinque brevi capitoli troviamo davvero tante informazioni, ma sono tante soprattutto le provocazioni a riflettere e a sostenere una Terra che tutti noi sentiamo «nostra madre».