Blog
Verso un’intifada non violenta?
Che i fronti internazionali da seguire in questi giorni siano parecchi è fuori discussione. Ma forse stiamo sottovalutando ciò che avviene in Palestina. L'onda lunga dei giovani arabi è arrivata infatti anche a Gaza e nelle principali città della Cisgiordania. E la situazione è in pieno movimento.
Tutti sconfitti a Itamar
È sempre l’ora della strage degli innocenti in Terra Santa. Qualsiasi cosa si pensi degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, non si può non ripeterlo di fronte alla strage di Itamar, costata la vita qualche sera fa a due genitori e tre loro figli piccoli. Sconvolgente è il senso di sconfitta che queste morti portano con sé.
Una scuola da Oscar
Chi segue questa rubrica ricorderà forse il nome della scuola Bialik-Rogozin di Tel Aviv, frequentata in gran parte dai figli degli immigrati non ebrei: 800 ragazzi di 48 nazionalità. Domenica scorsa, la scuola è arrivata niente meno che all’Oscar a Los Angeles. Il premio per il miglior documentario breve è andato infatti al film Strangers No More, interamente girato in questo istituto israeliano.
Dove ci porta l’onda?
Molti analisti pare che abbiano capito tutto su ciò che sta succedendo in Medio Oriente. Ma quello in corso è tutt’altro che un processo lineare. Diverse le forze in gioco, e nessuno oggi è realmente in grado di controllarle. Anche la retorica sulle analogie con il 1989 europeo sarebbe da accantonare. Per una serie di buone ragioni...
Piccoli segni per sperare
C'è un Medio Oriente che in queste ore ribolle: nel momento in cui scrivo non è ancora chiaro come andranno a finire le cose in Egitto. Eppure scorrendo oggi i siti dei quotidiani del Medio Oriente sono rimasto colpito da due notizie positive. Due fatti piccoli, che non faranno mai titolo al telegiornale, ma che vi propongo.
L’onda lunga egiziana
In Israele e in Palestina si segue con il fiato sospeso quanto sta succedendo in Egitto. In una situazione così in movimento e dagli esiti tanto incerti prevale il panico: in Israele, soprattutto, si palpa il terrore di ritrovarsi di nuovo a fare i conti con il Cairo. Ma questi sono i ragionamenti della geopolitica. Cerchiamo ad ascoltare altre voci, che stanno provando a guardare più lontano.
Dentro l’Egitto in fiamme
Che cosa sta succedendo in Egitto? E - dopo quanto già successo in Tunisia - le dimostrazioni di queste ore rappresentano davvero un punto di svolta per tutto il Medio Oriente? Mai come oggi è importante prestare ascolto alle analisi che ci arrivano da questa stessa regione del mondo.
Molto più a sud di Arcore…
Sulla stampa italiana in questi giorni passano praticamente inosservate due notizie dal Medio Oriente con cui potremmo trovarci a fare i conti molto presto. Da una parte il divorzio di Ehud Barak dal Partito laburista; dall'altra la nuova escalation della tensione a Beirut dopo l'uscita di Hezbollah dal governo libanese di unità nazionale.
Il fattore Guyana
Il piccolo Paese latino americano della Guyana è il settimo Stato di quell'area del mondo che in queste ultime settimane ha deciso di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese. Che cosa sta succedendo? Si tratta di atti politici che possono sul serio lasciare il segno in Medio Oriente?
Alessandria interroga
La strage dei copti avvenuta ad Alessandria d'Egitto la notte di Capodanno ha turbato i cristiani di tutto il Globo. Ma anche nel mondo musulmano si discute apertamente di questo barbaro attentato terrorista. Tra quelle che ho visto vi sono tre reazioni che ci sembra interessante segnalare.