Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Blog


di Giorgio Bernardelli

L’eclissi dei profughi siriani

Non ci sono più parole per descrivere il dramma della Siria. O forse siamo noi a non volere più sentire parole su questa guerra terribile di fronte alla quale ci sentiamo impotenti. Fatto sta che persino i profughi e rifugiati, le vittime più indifese di questo conflitto, ormai faticano a bucare i nostri schermi. Far fare notizia ai profughi siriani sta dunque diventando una delle fatiche più quotidiane per chi si occupa di questa emergenza umanitaria. Due storie venute alla ribalta questa settimana ce lo mostrano molto bene.

di Giuseppe Caffulli

La grande sete di Amman

La  Giordania si trova ad affrontare un’emergenza tra le più delicate della sua storia, quella legata alla scarsità di risorse idriche. Negli ultimi decenni, infatti, la situazione è stata peggiorata dall’aumento di domanda interna, determinata dalle drammatiche crisi regionali prima dell’Iraq e della Siria, con un imponente arrivo di rifugiati (oltre un milione solo i siriani). A rendere ancora più spinosa la questione, la fortissima siccità degli ultimi inverni.

di Elisa Ferrero

Il gesto (raro) di chiedere perdono

Il celebre comico egiziano Bassem Youssef ha commesso un passo falso che non gli sarà perdonato facilmente. Proprio lui che, nel suo programma El Barnameg, bersaglia con pungente ironia tante personalità pubbliche e i peggiori vizi della società egiziana, è stato accusato di plagio. Dopo qualche goffo tentativo di difendersi, l'artista ha chiesto perdono al pubblico. Almeno in questo dimostrando uno stile raro, in Egitto e altrove.

di Giorgio Bernardelli

Riyadh 2014, l’indice dei nomi proibiti

Linda oppure Alice? Abdul Naser o Binyamin? È intorno a nomi come questi che passa il nuovo fronte della battaglia per la salvaguardia dell'Islam wahhabita in Arabia Saudita. A Riyadh il ministero dell’Interno ha diffuso un decreto in cui si vieta ai genitori di scegliere per i propri figli cinquanta nomi che «contraddicono la cultura o la religione del regno» o perché stranieri o semplicemente perché giudicati «inappropriati»...

di Giuseppe Caffulli

Quando la coscienza dice No!

Il tema dei refusenik è tra quelli decisamente più delicati, perché nella società israeliana di oggi, dove il conflitto con la Palestina e il tema della sicurezza interna si insinuano in ogni interstizio, chi non serve il proprio Paese sotto le armi finisce per essere considerato un traditore. Un movimento, quello dei refusenik, che si sta allargando, anche se rimane ancora minoritario soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione, dove la polarizzazione delle posizioni è più forte.

di Elisa Ferrero

Salvate Alessandria!

Nata dalla fusione di tre gruppi su Facebook, l’iniziativa Salvate Alessandria è stata lanciata nel 2013 per salvare il patrimonio architettonico di quest’antica città cosmopolita del Mediterraneo. Tra gli attivisti coinvolti in questa campagna troviamo gli stessi giovani già visti in piazza Tahrir, nel gennaio 2011. Le loro non sono iniziative di retroguardia, perché tentare di salvare il patrimonio architettonico di Alessandria significa, anche, mettersi contro la mafia edilizia, la polizia e le autorità politiche conniventi.

di Giorgio Bernardelli

Lo yogurt dei kibbutz fa gola ai cinesi

Passerà attraverso lo yogurt il nuovo fronte della geopolitica in Medio Oriente? Viene da chiederselo in questi giorni leggendo sui giornali israeliani il dibattito in corso sul destino della Tnuva, la più importante azienda produttrice di latticini nel Paese. Azienda sulla quale pende oggi un'offerta d'acquisto da parte di un colosso alimentare di Shanghai controllato direttamente dal governo cinese.

di Giuseppe Caffulli

In Libano profughi iracheni allo sbaraglio

Nelle strane geografie delle guerre che squassano il mondo, capita anche che un evento ne cancelli un altro, o spinga in un vero e proprio limbo altre storie. È quanto sta accadendo ai profughi iracheni. La tragedia siriana, con l’enorme massa di vittime e di profughi che ha determinato, ha finito per mettere nell’ombra – a oltre 10 anni di distanza – le vittime di un’altra tragedia.

di Elisa Ferrero

Una donna cristiana alla guida del partito di El Baradei

Le donne confermano di essere in prima linea nella lotta per il cambiamento in Egitto. È della scorsa settimana l’elezione della prima donna, cristiana, alla guida di un partito politico, quello fondato nel 2012 da Mohammed el-Baradei. Venerdì 21 febbraio, infatti, il partito al-Dostour (Partito della Costituzione) ha eletto come nuovo presidente Hala Shukrallah.

di Giuseppe Caffulli

Quel matrimonio non s’ha da fare

In Giordania un articolo del codice penale permette agli stupratori di sfuggire alla galera se sposano le loro vittime e il legame dura almeno cinque anni. Secondo le organizzazioni impegnate sul versante dei diritti delle donne, che timidamente iniziano ad affacciarsi nel Paese, l’articolo 308 è uno scandalo e va rimosso dall’ordinamento. La norma che favorisce sta suscitando dibattito anche tra i religiosi musulmani, che non la ritengono in linea con il Corano.

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