Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Blog


Mendicanti al Muro
Milano, 15/11/2007

Mendicanti al Muro

È giusto che i mendicanti chiedano l'elemosina nei pressi di un luogo sacro? La domanda è sempre attuale per tutte le religioni. E molto bella è la risposta che sul Jerusalem Post ci propone la scrittrice Sarah Shapiro. Il suo articolo prende spunto da un fatto di cronaca: il Kotel - il nome con cui gli ebrei chiamano il Muro Occidentale - è stato nei giorni scorsi «ripulito» dei suoi mendicanti. E la scrittrice racconta che cos'ha provato recandosi nel luogo più sacro per un ebreo senza - per una volta - fare i conti con i poveri.

Milano, 13/11/2007

Scettici su Annapolis

Quali sono gli umori della piazza palestinese alla vigilia ormai della Conferenza internazionale sul Medio Oriente (secondo le ultime notizie dovrebbe tenersi ad Annapolis a partire dal 26 novembre)? Alcune risposte interessanti vengono dall'ultimo sondaggio condotto dal Jerusalem Media and Communication Center. Non c'è grande ottimismo: solo il 35 per cento degli intervistati si aspetta un risultato positivo da Annapolis, mentre il 62 per cento è convinto che il vertice fallirà.

Una vita, un frammento
Milano, 08/11/2007

Una vita, un frammento

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: non si capisce davvero il Medio Oriente se ci si ferma solo alla politica. Perché sono le sue storie a rendere questa terra unica al mondo (e anche per questo motivo così contesa). Un esempio straordinario lo troviamo nell'articolo che rilanciamo oggi. Apparso sul quotidiano Haaretz narra la storia di un frammento del Codice di Aleppo, la versione più antica oggi conosciuta della Bibbia ebraica. Un manoscritto detto anche Testo Masoretico, redatto a Tiberiade intorno all'anno 920.

Milano, 05/11/2007

Condoleezza e i religiosi

Negli incontri che il segretario di Stato americano Condoleezza Rice sta compiendo in vista della Conferenza di Annapolis c'è anche un tavolo tra i leader religiosi. A dare la notizia è stata ieri Arutz Sheva, l'agenzia vicina al movimento dei coloni israeliani. Citando un primo incontro svoltosi a Gerusalemme durante l'ultimo soggiorno della Rice nella Città Santa. E spiegando che un altro vertice - della durata di tre giorni - sarebbe in corso alla Casa Bianca.

Quelli di Nahr al-Bared
Milano, 01/11/2007

Quelli di Nahr al-Bared

Che fine hanno fatto i palestinesi del campo profughi libanese di Nahr al-Bared? In primavera sono stati per qualche settimana al centro dell'attenzione per la durissima battaglia svoltasi in questa selva di case tra l'esercito libanese e le milizie di Fatah al Islam. Quella battaglia in realtà è durata tre mesi e alla fine l'esercito libanese ha avuto la meglio. Ora, come ci racconta un articolo del quotidiano libanese The Daily Star, si pone il problema del rientro dei profughi in un campo ormai ridotto a un cumulo di macerie.

Milano, 29/10/2007

I giusti musulmani

Una mostra su alcuni musulmani che si diedero da fare per salvare la vita agli ebrei durante la persecuzione nazista. Non in un posto qualsiasi, ma allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme. È un vero e proprio evento l'esposizione che aprirà i battenti giovedì, come ci racconta l'articolo che rilanciamo oggi, pubblicato dal Jerusalem Post.

Una mano tesa
Milano, 24/10/2007

Una mano tesa

Mentre va avanti il dibattito su «Una parola in comune», la lettera di 138 imam ai leader religiosi cristiani, dal suo principale promotore, il principe Hassan bin Talal di Giordania, è arrivato ieri un altro gesto significativo. Si tratta di una lettera al mondo israeliano intitolata «Riflessioni su una comune eredità», che è stata pubblicata dal quotidiano ebraico Haaretz.

Milano, 18/10/2007

«Una parola in comune»

Il 13 ottobre, ultimo giorno di Ramadan, 138 leader islamici di 43 Paesi hanno diffuso una lettera al Papa e agli altri responsabili delle Chiese cristiane intitolata «Una parola in comune tra noi e voi». Un testo che - a partire da alcuni versi del Corano e dei Vangeli - parla della cooperazione tra cristiani e musulmani nella costruzione della pace. E che prende esplicitamente le distanze da quanti «provano piacere nel conflitto e nella distruzione, o stimano che alla fine riusciranno a vincere». L'evento è passato in sordina su molti nostri quotidiani, mentre alcuni quotidiani del Medio Oriente vi hanno dedicato molta attenzione. È il caso - ad esempio - del saudita Arab News, con l'editoriale che rilanciamo oggi.

Shireen non s’arrende
Milano, 16/10/2007

Shireen non s’arrende

La voce di oggi non la prendiamo da un giornale del Medio Oriente: l'abbiamo ascoltata di persona, nella sede delle Edizioni Terra Santa a Milano, lunedì 8 ottobre. È la voce di Shireen Essawi, palestinese di Gerusalemme Est, che insieme ad Annat Marnin-Shaham, israeliana di Tel Aviv, ci ha parlato dell'esperienza del Parents Circle, l'associazione che riunisce insieme i familiari delle vittime del conflitto. Eravamo freschi di questa testimonianza quando abbiamo appreso da Shireen che in sua assenza gli agenti antiterrorismo israeliani erano stati di notte a casa sua, mettendo tutto a soqquadro.

Milano, 11/10/2007

Ariel, pietra d’inciampo

Nella marcia di avvicinamento alla conferenza di pace che si terrà il mese prossimo negli Stati Uniti, scende in campo Dov Weisglass, l'ex braccio destro di Ariel Sharon. Lo fa con un articolo pubblicato su Yedioth Ahronot che ha l'aria di voler dettare la linea a un Ehud Olmert che - a suo avviso - si starebbe spingendo un po' troppo avanti.

Preti
Vittorino Andreoli

Preti

Un viaggio contemporaneo fra gli uomini del sacro
Va’ e ripara la mia casa – II edizione
Francesco Patton

Va’ e ripara la mia casa – II edizione

San Francesco d'Assisi e il Crocifisso di San Damiano
La voce delle pietre e il sapore della terra
Giuseppe Buffon

La voce delle pietre e il sapore della terra

Studium Biblicum Franciscanum 1924-2024
Frère Roger di Taizé
Sabine Laplane

Frère Roger di Taizé

Il profeta della fiducia