Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

La porta di Jaffa


Pro e contro Jimmy
Milano, 21/04/2008

Pro e contro Jimmy

Nei giorni scorsi in Medio Oriente l'ex presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la pace Jimmy Carter ha incontrato, al Cairo, ha incontrato una delegazione di Hamas e, a Damasco, il leader di questa formazione islamica, Khaled Meshaal. È un modo per mostrare che un accordo di pace sarebbe possibile o è un'operazione che - alla fine - rafforza solo Hamas? Le opinioni in proposito sono diverse.

Milano, 10/04/2008

Se la legge fa eccezioni

Una radio nata per promuovere la coesistenza tra israeliani e palestinesi che trasmette, apparentemente, senza le dovute autorizzazioni. E una «Casa della pace» un po' particolare, che a Hebron sorge dove non dovrebbe essere. Due vicende parallele in queste ore sui giornali della Terra Santa e pongono qualche dubbio su che cosa voglia dire far rispettare la legalità oggi in Israele. Ecco come è andata.

Errori e attese deluse
Milano, 04/04/2008

Errori e attese deluse

Si fa ogni giorno più surreale il clima in Medio Oriente. Veniamo da una settimana in cui il vertice di Damasco ha messo per l'ennesima volta in luce i bizantinismi della politica araba, con il Libano che da più di quattro mesi non riesce ad eleggere un presidente. Intanto in Israele c'è un governo che un giorno dà il via alla costruzione di nuove case nei territori e quello dopo toglie cinquanta check-point mobili in Cisgiordania come «segno di buona volontà» verso Abu Mazen. In questa situazione su una cosa concordano praticamente tutti i media del Medio Oriente: Annapolis è fallita ed è ora di voltare pagina. In questo senso due articoli opposti, apparsi negli ultimi giorni, sono molto significativi. Ve li riassumiamo.

Milano, 27/03/2008

Riyadh si schiude

Quando sui nostri quotidiani si parla di un tema serio come il rapporto problematico tra islam e libertà religiosa, ciò che personalmente mi colpisce di più è constatare come il criterio giornalistico di riferimento sia la massima per cui «tutto fa brodo». Le ultime giornate sono state istruttive da questo punto di vista. Con paginate sul battesimo di Magdi Cristiano Allam e la notizia del re dell'Arabia Saudita che per la prima volta ipotizza nel Paese della Mecca e di Medina un incontro interreligioso - invece - relegata in un angolo o nemmeno riferita. Non è superfluo notare che sui giornali del Medio Oriente direttamente interessati al problema della libertà religiosa, le cose sono andate in maniera esattamente opposta.

Giorni di Pasqua e<i> Purim</i>
Giorgio Bernardelli

Giorni di Pasqua e Purim

L'intreccio tra odio e religioni è uno degli aspetti che da sempre inquietano di più tutti noi che con passione seguiamo le vicende della Terra Santa. Giungono allora provvidenziali due festività religiose, la Pasqua cristiana e il Purim ebraico, che celebreremo nelle prossime ore. Sono ricorrenze che - grazie a due articoli pubblicati da un giornale palestinese e uno israeliano - ci aiutano oggi a tornare a guardare il volto più autentico delle religioni.

Milano, 13/03/2008

Ma c’è chi fa ponti

Nelle ultime settimane abbiamo visto immagini molto pesanti dalla Terra Santa. E oggi si è aggiunta la terribile notizia della morte dell'arcivescovo caldeo di Mosul Faraj Rahho, rapito in Iraq il 29 febbraio scorso. Intanto la tregua ottenuta a Gaza con la mediazione egiziana è durata solo una manciata di giorni. Tutti segnali molto inquietanti. Eppure non ci stancheremo mai di raccontare anche il coraggio di chi - anche in questa situazione - continua a gettare semi di pace. Ecco allora tre notizie in questo senso giunte da Israele e dalla Palestina, che in queste ore appaiono quanto mai significative.

Sangue nella<i> yeshiva</i>
Giorgio Bernardelli

Sangue nella yeshiva

C'è un grosso rischio che tutti corriamo di fronte a questo conflitto infinito tra israeliani e palestinesi: quello di catalogare ogni cosa sotto l'etichetta del «già visto». Senza cogliere che ci sono alcuni fatti tragici destinati a lasciare purtroppo il segno molto più di altri. È il caso dell'attentato sanguinoso compiuto ieri sera a Gerusalemme contro la yeshiva Merkaz HaRav, il seminario rabbinico punto di riferimento dell'ala religiosa del movimento dei coloni. Si tratta di un fatto probabilmente destinato a lasciare pesantemente il segno sul futuro del conflitto. E alcuni articoli tratti dai quotidiani israeliani di oggi ci aiutano a capire il perché.

Milano, 03/03/2008

Il dilemma di Gaza

Una sequenza di morte che a ondate si ripete inesorabile ormai da otto mesi e mezzo. È difficile sfuggire a questa sensazione pensando a quanto successo di nuovo a Gaza nelle ultime ore. L'aspetto più sconcertante è l'assoluta inutilità di questo bagno di sangue. Perché è sotto gli occhi di tutti un fatto: anche quest'ultima operazione israeliana non ha diminuito, ma solo aumentato ulteriormente il numero di razzi caduti sul territorio israeliano. Guardiamo alla situazione dando voce a due differenti prospettive: una israeliana, tratta dal quotidiano Yedioth Ahronot e una araba pubblicata dal saudita Arab News.

<i>Beaufort</i> fa discutere
Milano, 19/02/2008

Beaufort fa discutere

Tra pochi giorni, a Los Angeles, sarà la notte degli Oscar. E la novità di quest'anno è che in corsa per il miglior film straniero c'è anche un film israeliano: Beaufort, del giovane regista Joseph Cedar. Se uscisse vincitore dalla cinquina, sarebbe la prima volta di un Oscar a Gerusalemme. Ma non è solo per questo che Beaufort fa discutere in Medio Oriente. Al centro dell'attenzione c'è infatti l'argomento di questo film che ha già vinto l'Orso d'argento al Festival di Berlino: la prima Guerra del Libano, quella dell'invasione voluta da Ariel Sharon nel 1982 e terminata con il ritiro israeliano del 2000.

Milano, 13/02/2008

Gli arabi di Galilea

La questione degli arabi cittadini di Israele si fa sempre più calda. Attualmente sono il 20 per cento della popolazione. Ma con gli attuali trend demografici questa percentuale è destinata a salire. E - gioco forza - è una presenza sempre più difficile da coniugare con l'idea di Israele come Stato ebraico. Due notizie interessanti tratte dai giornali di questi giorni ci mostrano come il nervo si faccia ogni giorno che passa più scoperto.

Preti
Vittorino Andreoli

Preti

Un viaggio contemporaneo fra gli uomini del sacro
Va’ e ripara la mia casa – II edizione
Francesco Patton

Va’ e ripara la mia casa – II edizione

San Francesco d'Assisi e il Crocifisso di San Damiano
La voce delle pietre e il sapore della terra
Giuseppe Buffon

La voce delle pietre e il sapore della terra

Studium Biblicum Franciscanum 1924-2024
Frère Roger di Taizé
Sabine Laplane

Frère Roger di Taizé

Il profeta della fiducia