Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

La porta di Jaffa


La crisi in Medio Oriente
Milano, 08/10/2008

La crisi in Medio Oriente

Come sta toccando il Medio Oriente la crisi finanziaria globale? Nonostante gli indici delle borse anche qui siano in picchiata, i giornali sono pieni di rassicurazioni molto simili a quelle che leggiamo in Italia («i nostri mercati finanziari hanno una dimensione molto locale», «i fondamentali della nostra economia sono solidi»...). Il ministero delle Finanze israeliano ha addirittura parafrasato il grande filosofo ebraico Mosé Maimonide e stilato una «Guida dei perplessi» per i risparmiatori. Sotto sotto, però, qualche voce comincia a dipingere un quadro meno roseo. Come mostrano i due articoli che rilanciamo oggi.

Milano, 29/09/2008

Buon 5769!

Il mondo ebraico celebra in queste ore la festa di Rosh ha-Shanah, il suo capodanno. Si entra nell'anno 5769. Ed è un passaggio particolarmente delicato per Israele. Uno dei riti di Rosh ha-Shanah erano le lunghe interviste dei quotidiani al premier in carica. Anche oggi non mancano le dichiarazioni di Ehud Olmert, ma ovviamente hanno un altro sapore. C'è molta incertezza sul futuro immediato. Ma ci sono anche nuove preoccupazioni. Questo clima di incertezza si vede molto bene negli editoriali con cui i principali quotidiani israeliani oggi salutano il passaggio all'anno nuovo.

Livni secondo gli arabi
Milano, 22/09/2008

Livni secondo gli arabi

Tzipi Livni - dunque - è il nuovo leader di Kadima. E dopo le dimissioni presentate ieri da Ehud Olmert ora ha 42 giorni per formare un nuovo governo in Israele. Delle difficoltà interne che dovrà affrontare e degli umori dell'opinione pubblica israeliana si è già parlato molto in questi giorni. Ma come guarda il resto del Medio Oriente a questa figura? Rilanciamo tre articoli interessanti su Tzipi Livni usciti in queste ore su giornali o siti del mondo arabo.

Milano, 11/09/2008

Guazzabuglio palestinese

Diciamo la verità: ormai abbiamo perso un po' tutti il conto dei tentativi di mediazione tra Hamas e Fatah messi in atto negli ultimi due anni dai Paesi arabi. Adesso siamo nel pieno di un ennesimo tentativo di «riconciliazione tra le fazioni palestinesi». Ma quello che rischiamo di non vedere è che la posta in gioco stavolta è molto alta. Infatti - come ci spiegano gli articoli che rilanciamo - le prossime settimane saranno decisive per le sorti dell'Autorità Nazionale Palestinese.

Gerusalemme al voto
Milano, 03/09/2008

Gerusalemme al voto

Tra gli appuntamenti elettorali ormai dietro l'angolo non ci sono solo le presidenziali negli Stati Uniti. Anche in Israele - in attesa di sapere se si andrà o no alle elezioni politiche anticipate con l'uscita di scena di Olmert - l'11 novembre si vota per le amministrative. E il voto che conta di più è quello per il sindaco di Gerusalemme. Appuntamento molto interessante, perché aiuta a capire come la Città Santa sia davvero un mondo a sé, anche dal punto di vista della politica. Cosa ne dice la stampa israeliana.

Giorgio Bernardelli

Medaglieri vuoti

Come in tutto il mondo anche il Medio Oriente in questi giorni si è arrovellato intorno a una domanda: ma le nostre medaglie alle Olimpiadi quando arrivano? Alla fine Israele ha salvato l'onore della patria con un bronzo nel windsurf, salutato come un trionfo epocale. Ma anche gli arabi non ridono: l'Egitto torna casa solo con un bronzo; siriani, giordani, palestinesi e libanesi non hanno sfiorato neanche lontanamente il podio. Bruciano sui media arabi gli scarsi risultati a livello sportivo.

Obama a Gerusalemme
Milano, 24/07/2008

Obama a Gerusalemme

Mai una visita in Israele e nei Territori di un candidato alla Casa Bianca è stata così in grande stile. Logico, dunque, che la foto di Barack Obama con la kippah in testa domini oggi sulle prime pagine dei quotidiani della regione. Ci sono, però, alcuni aspetti interessanti di questa tappa a Gerusalemme rimasti ai margini e che vale invece la pena cogliere. Ci aiutano due articoli tra loro molto diversi, apparsi in queste ore in Israele e nei Territori.

Milano, 18/07/2008

Uno scambio doloroso

Non è facile provare a dare un giudizio sullo scambio tra i cinque prigionieri libanesi e i corpi dei due soldati israeliani rapiti da Hezbollah nel 2006, avvenuto in questi giorni. Certo, non si può non provare un brivido lungo la schiena al pensiero che un uomo che quasi trent'anni fa uccise in una maniera orrenda una bambina di quattro anni, sia accolto in patria come un eroe. Con tanto di felicitazioni da parte del presidente palestinese Abu Mazen. Quello moderato. Con cui non più di quattro giorni fa a Parigi il sempre traballante premier israeliano Olmert dichiarava di essere vicinissimo alla pace. Come al solito in questi casi sparare a zero è semplicissimo. E molti puntualmente lo hanno fatto. Forse, però, può essere più interessante analizzare i due editoriali apparsi in queste ore su due quotidiani dei Paesi interessati: l'israeliano Haaretz e il libanese The Daily Star.

L’invito dello sceicco
Milano, 14/07/2008

L’invito dello sceicco

Che cosa è una notizia e che cosa non lo è quando si parla di islam? A sollevare di nuovo forti dubbi su certi criteri di giudizio, è il fatto che nessuno dei quotidiani italiani riporti la notizia dell'invito a visitare il Bahrein rivolto al Papa nei giorni scorsi dallo sceicco Hamad Bin Isa Al-Khalifa, il monarca del Paese. Ora, è evidente che il Bahrein non sia esattamente una grande potenza all'interno del mondo islamico. Però il fatto che un Paese musulmano, a meno di due anni dal discorso di Ratisbona, inviti Benedetto XVI per un viaggio è una signora notizia.

Milano, 03/07/2008

Il bulldozer nemico

Un altro attentato a Gerusalemme. E - esattamente come accaduto qualche mese fa con la yeshiva Merkaz HaRav - di nuovo un terrorismo che si nutre di simboli. L'attacco che a Jaffa Road ha visto un palestinese di Gerusalemme Est scagliarsi a bordo del suo bulldozer contro gli autobus e i passanti colpisce non solo per il sangue sparso. Anche per il mezzo utilizzato.

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