Kushari
Nefandezze e dissenso in Egitto
In un Paese nuovamente nelle mani di un governo dispotico avvengono episodi che intristiscono anche chi osserva da lontano. Ne raccontiamo due che coinvolgono anche con la galassia dell'informazione. Fortunatamente non sono passati inosservati e hanno suscitato reazioni e proteste. Segno che non ogni speranza è perduta.
Oltraggio alla religione?
Il caso di Karam Saber è un piccolo concentrato di problematiche che affliggono la società egiziana. Saber è uno scrittore, autore della raccolta di racconti intitolata Dov’è Dio? Scrivere di religione è spesso un’attività pericolosa in Egitto, specie se si adotta un approccio critico. E infatti Karam Saber è immancabilmente inciampato nella giustizia egiziana...
Quelle spose a tempo determinato che l’Egitto non vuole vedere
Il fenomeno, purtroppo, è diffuso, anche se parlarne pubblicamente è spesso ancora tabù. Ricchi uomini del Golfo residenti in Egitto per un certo periodo, per affari o altre ragioni, si comprano una sposa egiziana per qualche giorno, o qualche settimana, scegliendo fra la miriade di ragazze indigenti. Dopo il matrimonio, di solito, gli uomini spariscono tornando nei loro Paesi, dove spesso hanno già un’altra famiglia. Le storie di queste donne ora sono raccontate in un film.
Un poliziotto scrittore
Muhammad Hosny Abul Ezz, poliziotto e scrittore, è uno dei tantissimi giovani egiziani ai quali la rivoluzione del 2011 ha cambiato la vita, restituendogli la forza di distinguere giusto e sbagliato. E di seguire, finalmente, la propria strada.
Una situazione insostenibile
Un crudo episodio di cronaca nera dà conto della situazione reale in Egitto. Dove, in nome della lotta al terrorismo e all'estremismo islamista, ormai anche l'opinione pubblica è disposta a tollerare l'intollerabile. Salvo qualche eccezione, come quella registrata nei giorni scorsi a Imbaba, un quartiere povero a nord di Giza, appena a ovest del Nilo e del Cairo...
Passi avanti per i diritti delle donne egiziane
In mezzo agli ormai consueti scontri fra i manifestanti della Fratellanza Musulmana e la polizia, ai ripetuti attentati contro le forze di sicurezza e a nuove faide tribali, le donne egiziane, paradossalmente, compiono piccoli passi verso l’affermazione dei loro diritti. Al vaglio del governo c'è un disegno di legge che dichiara reato le molestie sessuali. Qualcosa si muove anche sul fronte della lotta alle mutilazioni genitali femminili.
Il gesto (raro) di chiedere perdono
Il celebre comico egiziano Bassem Youssef ha commesso un passo falso che non gli sarà perdonato facilmente. Proprio lui che, nel suo programma El Barnameg, bersaglia con pungente ironia tante personalità pubbliche e i peggiori vizi della società egiziana, è stato accusato di plagio. Dopo qualche goffo tentativo di difendersi, l'artista ha chiesto perdono al pubblico. Almeno in questo dimostrando uno stile raro, in Egitto e altrove.
Salvate Alessandria!
Nata dalla fusione di tre gruppi su Facebook, l’iniziativa Salvate Alessandria è stata lanciata nel 2013 per salvare il patrimonio architettonico di quest’antica città cosmopolita del Mediterraneo. Tra gli attivisti coinvolti in questa campagna troviamo gli stessi giovani già visti in piazza Tahrir, nel gennaio 2011. Le loro non sono iniziative di retroguardia, perché tentare di salvare il patrimonio architettonico di Alessandria significa, anche, mettersi contro la mafia edilizia, la polizia e le autorità politiche conniventi.
Una donna cristiana alla guida del partito di El Baradei
Le donne confermano di essere in prima linea nella lotta per il cambiamento in Egitto. È della scorsa settimana l’elezione della prima donna, cristiana, alla guida di un partito politico, quello fondato nel 2012 da Mohammed el-Baradei. Venerdì 21 febbraio, infatti, il partito al-Dostour (Partito della Costituzione) ha eletto come nuovo presidente Hala Shukrallah.
La serata della Signora
Stavolta Kushari assume una forma inconsueta e ci propone un salto nel passato recente dell’Egitto. L’occasione è data dall'anniversario della morte della cantante Umm Kolthum, una vera e propria diva scomparsa il 3 febbraio 1975. Nei giorni scorsi molti nel mondo arabo hanno scritto in suo onore ed Elisa Ferrero ci propone una sua traduzione dall’arabo della testimonianza-racconto composta dallo scrittore cairota e critico letterario Sayyed el Wakil.