Il giardino di limoni
Perché far studiare le bambine aiuta l’ambiente
In un rapporto pubblicato dall’organizzazione Malala Fund in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) la stretta connessione fra istruzione femminile e salvaguardia del Creato.
Palestina al voto, aspettando quote rosa
Mobilitazione dei partiti verso le quote rosa di almeno il 25 per cento in vista delle elezioni palestinesi programmate per il 22 maggio. Operazione di facciata o di sostanza?
Nawal Al Sa’dawi, una vita di dissidenza e scrittura
Si è spenta il 21 marzo al Cairo, dopo una breve malattia, Nawal Al Sa’dawi. Con le sue opere, l’attività di medico e le campagne di sensibilizzazione era una delle voci più influenti delle lotte per i diritti delle donne nel mondo arabo.
Siriane, dieci anni in prima linea
Dall’inizio della guerra in Siria, dieci anni fa, è cresciuto il livello di partecipazione e di leadership delle donne, costrette dal conflitto ad assumere ruoli dai quali erano state escluse come documenta la ricercatrice Kholoud Mansour.
Ikram, un’insegnante 80enne icona delle Gaza Stories
Insegnare matematica a ottant'anni e non arrendersi mai: la storia di Ikram è al centro di uno dei 130 cortometraggi sulla vita quotidiana nella Striscia di Gaza diffusi in Rete dal regista palestinese Iyad Alasttal. Un progetto che trova sostenitori in Francia e ora anche in Italia.
Sul ring in nome delle donne
Piovono critiche sulla prima donna pugile egiziana. Ma lei fa spallucce: se lo sport può aiutare tante donne ad acquisire sicurezza e a ribellarsi alle violenze, dice, ben venga. Intanto anche al Cairo cresce il Movimento #MeToo.
C’era un anno fa «una ragazza tunisina»
Non avremmo potuto raccontare la Rivoluzione dei gelsomini senza il blog di Lina Ben Mhenni, candidata al Premio Nobel per la pace nel 2011 e stroncata il 27 gennaio 2020 a soli 36 anni da una malattia autoimmune. Omaggio alla memoria.
Primavere senza fiori? Tre motivi per dubitarne
Dieci anni dopo le rivolte arabe, che videro un'ampia partecipazione delle donne in Tunisia, Egitto, Libia, Yemen e Siria, molti osservatori non hanno dubbi sul fallimento di quei rivolgimenti e delle istanze femministe. Eppure non tutto è perduto.