Attualità
Antisemitismo, fenomeno in crescita
L'Agenzia ebraica per la lotta all'antisemitismo documenta il diffondersi dell'odio contro gli ebrei. Il dato emerge da una ricerca presentata domenica scorsa a Gerusalemme, alla presenza del ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni. Secondo gli autori del rapporto, in Europa il fenomeno va di pari passo con il rafforzamento delle comunità musulmane.
Le ferite del Sinai
Il governo egiziano non sarà in grado di sconfiggere i gruppi terroristici che gravitano nella penisola del Sinai a meno che non vengano adottate misure politiche e riforme socio-economiche in grado di risolvere le problematiche specifiche della regione. Lo denuncia l'International Crisis Group (Icg), organizzazione non governativa specializzata in analisi di situazioni di crisi. Analizzando la situazione, l'organismo censisce i cinque attacchi terroristici avvenuti tra l'ottobre del 2004 e l'aprile del 2006 e costati la vita a decine di persone. La reazione del governo egiziano all'insorgere dell'estremismo nella penisola è rimasta «essenzialmente confinata alla sfera della sicurezza». Ma per isolare i violenti bisogna trovare risposte politiche allo scontento della popolazione.
I piani dell’Unicef per il 2007 in Medio Oriente
Quest'anno il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) intende spendere oltre 30 milioni di dollari per i bambini del Medio Oriente. Quasi 6 milioni confluirebbero in Libano, altri 26 nei Territori palestinesi. È quanto previsto nel Rapporto 2007 per gli interventi umanitari promossi dall'agenzia Onu a beneficio di 33 diverse aree di crisi sul pianeta. Per finanziarli l'organizzazione batte cassa e chiede ai donatori 635 milioni di dollari. Nel Paese dei cedri i fondi andranno soprattutto a favore del sistema scolastico. Nei Territori palestinesi, invece, Unicef interverrà per alleviare la crisi umanitaria su molti versanti: approvvigionamento idrico, nutrizione, assistenza sanitaria, istruzione e formazione.
Il Papa: cessi ogni violenza in Libano e nella Striscia di Gaza
Dopo la preghiera dell'Angelus recitata la scorsa domenica in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha rivolto un appello pressante alle popolazioni libanesi e palestinesi, invitandole a deporre ogni violenza. «È inaccettabile - ha affermato - che si percorra questa strada per sostenere le proprie ragioni politiche». Sul terreno, però, le armi non tacciono nella Striscia di Gaza e le cronache di oggi registrano nuovi morti. A Beirut molti politici sembrano comprendere quanto sia alta la posta in gioco e cercano di scongiurare la guerra civile. Mentre in Israele, purtroppo, questa mattina un attentatore suicida ha raggiunto il suo obbiettivo di morte nel centro balneare di Eilat.
La Siria vuole una migliore informazione
In Siria non c'è più soltanto l'informazione di Stato. Si fa largo un numero crescente di media privati e si stanno aprendo le porte alla stampa estera. Mentre il ministero dell'Informazione siriano è impegnato a contrastare l'immagine negativa di cui Damasco spesso gode all'estero. Da qui l'invito ai corrispondenti stranieri: venite in Siria e conosciamoci meglio. Intanto aumentano i servizi anche a favore degli stranieri che risiedono nel Paese e non conoscono l'arabo.
Negli occhi dei piccoli palestinesi
Nella Striscia di Gaza gli adulti sono poco più di un terzo della popolazione. Gli altri sono giovani, ragazzi e bambini. Come vivono, cosa pensano e quali sono le loro aspettative? Con quali sentimenti crescono, nei confronti degli israeliani, le nuove generazioni? Ce lo raccontano il responsabile di una ong palestinese e un medico a capo di un centro di salute mentale.
Libano, buone notizie da Parigi per il governo Siniora
Mentre a Beirut la situazione nelle strade rimane tesa, a Parigi la Conferenza dei Paesi donatori, svoltasi ieri, ha assicurato al governo libalese aiuti e prestiti per oltre 7 miliardi e mezzo di dollari.
In questo senso, per il premier Fouad Siniora il vertice ha costituito, oltre che un'importante iniezione di aiuti economici per il Libano, un momento fondamentale per garantirsi ancora una volta il più ampio sostegno possibile da parte della comunità internazionale.
I timori più grandi degli analisti restano legati al clima instabile che ha contrassegnato il Libano nelle ultime settimane. Per il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, i fondi stanziati a Parigi contribuiscono solo ad aumentare il debito libanese, indebolire l'economia e puntellare quel governo che lui cerca di abbattere.
Libano, i risvolti ecologici dell’ultima guerra
Il conflitto della scorsa estate tra Israele e il movimento Hezbollah ha lasciato dietro di sé una scia di danni e rischi ambientali. Lo denuncia un rapporto diffuso il 23 gennaio dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep). Molte delle fabbriche bombardate e degli impianti industriali andati in fiamme sono risultati contaminati da sostanze tossiche, pericolose per la popolazione.
Al Cairo i Fratelli musulmani cambiano strategia
Hamas ha fatto scuola. Guardando all'esperienza palestinese il movimento islamista egiziano dei Fratelli musulmani ha capito che può raggiungere il potere con regolari elezioni e senza ricorrere alla lotta violenta. Così, mentre gli apparati di sicurezza dello Stato si accaniscono contro i loro militanti, i Fratelli annunciano la volontà di fondare un partito politico e chiedere sostegno agli elettori. Ma a sbarrare la strada troveranno il presidente Hosni Mubarak.
«Il Papa in Terra Santa quando ci sarà un clima di pace»
Parla il delegato apostolico a Gerusalemme, monsignor Antonio Franco. L'ambasciatore della Santa Sede ricorda il desiderio di Benedetto XVI: visitare una Terra Santa in condizioni di vita e giustizia sociale più serene delle attuali.
«Quando arrivai a Gerusalemme come nunzio nell'aprile 2006 - constata mons. Franco -, c'era un enorme flusso di pellegrini. Poi è venuta la doccia fredda della guerra con il Libano. E non ci siamo ancora ripresi veramente».
Abbiamo incontrato il vescovo a Roma, dove ci ha illustrato il suo punto di vista sulla situazione politica in Israele e nei Territori, ma anche sui bisogni più urgenti delle comunità cristiane locali.