Attualità
È tornata a crescere l’affluenza alle urne dei palestinesi israeliani
Nelle elezioni del 22 gennaio scorso si è recato alle urne il 56 per cento degli elettori palestinesi cittadini di Israele che avevano diritto al voto. Il dato fa registrare un incremento di tre punti rispetto alle elezioni del 2009. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale israeliana. Questi voti, tuttavia, non hanno rafforzato i partiti arabi.
L’Egitto post-rivoluzionario cerca ancora un’anima. Urne aperte a fine febbraio
Appena il tempo di archiviare le elezioni in Israele (il 22 gennaio) e in Giordania (il 23), che tocca occuparsi del colosso egiziano, chiamato alle urne il 25 febbraio prossimo (salvo slittamenti dell’ultima ora) per le elezioni parlamentari. Saranno una sorta di «battaglia finale» tra l’anima islamista del Paese e quella liberale.
A Gerusalemme un altro Manoughian è patriarca degli armeni
L’arcivescovo Nourhan Manoughian è stato eletto quest’oggi patriarca armeno apostolico di Gerusalemme. Il patriarca Manoughian (64 anni) è stato fino ad oggi vicario patriarcale e gran sagrestano del patriarcato armeno di Gerusalemme e succede a Torkom II Manoughian, scomparso il 12 ottobre dello scorso anno all’età di 93 anni.
Quasi sei elettori su dieci alle urne per le politiche ieri in Giordania
Le elezioni parlamentari di ieri, 23 gennaio, in Giordania segnano - qualunque partito ottenga, alla fine dello spoglio, la maggioranza dei consensi - una vittoria del governo e di re Abdullah II contro il fronte del boicottaggio sostenuto dai Fratelli Musulmani. Il 56,69 per cento degli aventi diritto si è recato alle urne.
Netanyahu esce indebolito dalle elezioni anticipate israeliane
Le politiche di ieri in Israele hanno smentito un drastico spostamento a destra dell'elettorato. Dalle urne escono rafforzate le posizioni di centro e di sinistra. A destra la formazione del premier Netanyahu perde seggi. Vince ma non sbaraglia il partito di Naftali Bennett, contiguo ai coloni. L'uomo del giorno è Yair Lapid.
Questione curda, dalla Primavera araba un’opportunità insperata
I curdi seguono col fiato sospeso il negoziato in corso fra il leader del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), Abdullah Ocalan, e il premier turco Recep Tayyip Erdogan. «È un passo avanti, un’opportunità che fino a poco tempo fa non c’era», rimarca Hevi Dilara, attivista curda e fondatrice dell’associazione Europa Levante.
Libano, appello Cnewa per i profughi siriani
C’è bisogno «dell’aiuto di tutti» per aiutare a sopravvivere 200 mila profughi siriani presenti in Libano e che, al ritmo di 5.000 nuovi ingressi a settimana, potrebbero diventare 300 mila prima di giugno, con un costo «insostenibile per il Libano» stimato in 180 milioni di dollari al mese. Appello della Cnewa.
La Giordania alle urne con qualche apprensione
È vigilia elettorale non solo per Israele. Se martedì 22 gennaio gli israeliani saranno chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento, mercoledì 23 toccherà agli elettori giordani. Il regno ashemita di Giordania vive oggi in una pace apparente, ma gli islamisti si fanno sentire anche ad Amman e invitano gli elettori a disertare le urne.
Medio Oriente, nasce il ramo italiano dell’agenzia vaticana Cnewa
Riprovazione del Vaticano per l’ennesima strage ad Aleppo, che «ha colpito al cuore l’università, quasi a voler colpire il futuro del Paese» e «l’ardente preghiera per le vittime» di questo massacro: il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Leonardo Sandri, ha aperto così ieri sera la raccolta fondi organizzata in occasione del lancio del ramo italiano della Catholic Near East Welfare Association (Cnewa).
Testimonianza da Aleppo: «Quelle due esplosioni a pochi passi da noi»
Da Aleppo - la più importante città siriana insieme con la capitale Damasco – ci giunge la testimonianza diretta dei frati minori della Custodia di Terra Santa che ieri mattina si trovavano a poche decine di metri dal campus universitario devastato da esplosioni che hanno stroncato la vita di almeno 87 persone.