Attualità
Video – La Chiesa giordana accoglie i cristiani iracheni
Fuggono dalla guerra, scappano da una persecuzione che ha a che fare con la loro fede: sono un migliaio i rifugiati iracheni ospitati dalla Caritas giordana grazie alla generosità della popolazione locale. Una decina di parrocchie e conventi si prestano per la prima accoglienza. È stato, inoltre, organizzato un ponte aereo con la cittadina irachena di Erbil.
Monsignor Warduni da Baghdad: «È urgente sconfiggere lo Stato islamico»
«Attenti! Verrà un giorno in cui, se questi terroristi non vengono fermati in Iraq, arriveranno altrove. Si comportano come cannibali! La loro azione è contro l’umanità intera, non solo contro l’Iraq». Le parole di monsignor Shlemon Warduni, vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, non lasciano scampo e risuonano come quelle di un profeta...
Reinsediamento delle popolazioni beduine in Israele: l’Onu alza la voce
Giorni fa il governo di Israele ha reso noto l'intendo di reinsediare nei pressi di Gerico le popolazioni beduine attualmente accampate a ridosso di Gerusalemme Est. La decisione è contestata da varie organizzazioni umanitarie israeliane. Anche l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'assistenza ai profughi palestinesi critica la misura.
Il nome Mohammad spopola in Israele
Il nome maschile più popolare tra i neonati venuti al mondo nello Stato ebraico negli scorsi 12 mesi è Mohammad, anche se l’Ufficio centrale di statistica israeliano – in occasione del capodanno ebraico del 5775 che si celebra da stasera – ha stilato un elenco con nomi certamente più consoni alla tradizione del popolo eletto: Yosef, Daniel, Uri, Yitai, Omer.
L’Alta Corte di giustizia israeliana boccia le norme contro gli «infiltrati»
Il governo di Israele ha tre mesi di tempo per smantellare il campo di detenzione di Holot, nel deserto del Neghev. Lo stabilisce una sentenza pronunciata il 22 settembre dall’Alta Corte di giustizia israeliana. Nel campo sono confinati, a tempo indeterminato, almeno 2.200 migranti africani, in gran parte eritrei e sudanesi.
I cristiani «aramei» di Israele
Il ministro dell’Interno israeliano, Gideon Saar, il 16 settembre scorso ha disposto che gli uffici anagrafe registrino come «aramei» quegli israeliani cristiani che non vogliono più qualificarsi come arabi. La disposizione, già nell’aria da tempo, è stata subito contestata dalla Commissione Giustizia e Pace dei vescovi di Terra Santa. Ma chi sono i cristiani aramei?
Video – Chiesa e società nell’assemblea dei vescovi di Terra Santa
Guerra di Gaza e crisi in Iraq e Siria, impatto della visita di Papa Francesco in Terra Santa, Sinodo sulla famiglia, ma anche ruolo dei mass media cattolici e azione sul versante politico: sono questi alcuni dei temi al centro dell’Assemblea plenaria degli ordinari cattolici di Terra Santa, che si è svolta il 16 e 17 settembre a Betlemme.
Quei 400 villaggi di Israele che si scelgono i propri abitanti
Il 17 settembre la Corte Suprema israeliana ha rigettato un ricorso contro una legge approvata nel 2011. La norma, contestata da alcune organizzazioni per i diritti umani, consente ai cittadini di 434 piccole comunità nel nord e nel sud di Israele di opporsi a palestinesi con passaporto israeliano che cerchino di acquistare una casa o affittare un appartamento.
Don Mazzi: Il Vangelo è la strada
Il numero di settembre-ottobre 2014 del bimestrale Terrasanta ospita un’intervista di Carlo Giorgi a don Antonio Mazzi, che racconta il suo legame con la regione che fu teatro degli eventi biblici. «La Terra Santa – dice don Antonio – è terra di un popolo in cammino. E dove c’è cammino c’è già liberazione». Ecco alcuni stralci della conversazione.
Monsignor Audo, di Caritas Siria: «La guerra ha impoverito il nostro popolo»
«Oggi in Siria tutti siamo diventati poveri. In questa situazione di povertà, però, la componente cristiana ha maggiori difese», racconta mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas siriana. Il presule ci racconta però anche episodi concreti che testimoniano la dignità di un popolo che non si rassegna alla barbarie.