Attualità
La svolta di settembre: unità nazionale per i palestinesi
Dopo nove giorni di scioperi che, a inizio settembre, hanno paralizzato l'Autorità nazionale palestinese (incrociavano le braccia insegnanti, medici e impiegati, senza stipendio da sei mesi), la situazione nei Territori palestinesi sembra poter migliorare. Il raggio di sole è arrivato con l'annuncio dell'imminente formazione di un governo di unità nazionale, a cui contribuiranno anche esponenti di al Fatah. È un evento importante, che potrebbe sbloccare la crisi palestinese determinatasi con la vittoria elettorale di Hamas nel gennaio scorso. Alla base della svolta il Documento della concordia nazionale, diffuso in maggio da alcuni leader palestinesi detenuti nelle carceri di Israele.
Aperti ad Assisi i lavori del Capitolo dei Frati minori
I Frati minori si preparano a celebrare, nel 2009, gli otto secoli di vita del loro Ordine. Per questo hanno convocato ad Assisi, in questi giorni, un Capitolo generale straordinario.
L'assemblea dei rappresentanti delle comunità di tutto il mondo è chiamata a riflettere sulla vocazione dei francescani, per riattualizzarla nella realtà del terzo millennio.
Tra gli altri, partecipa ai lavori anche il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa.
Don Giussani tradotto in arabo
Il senso religioso, testo fondamentale di don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione, è ora disponibile anche in arabo. La recente edizione in quella lingua è stata presentata a fine agosto al Meeting per l’amicizia tra i popoli a Rimini. Intanto fervono i lavori della traduzione in ebraico moderno.
Anglicani ed ebrei: uno sguardo comune su ieri, oggi e domani
Un accordo definito «storico», come si fa nelle occasioni speciali, è stato firmato la scorsa settimana a Londra tra la Comunione anglicana e il Gran rabbinato di Israele.
Lo sottoscrivono l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, il rabbino capo sefardita Shlomo Amar e il collega askenazita Yonah Metzger. Il documento parla del passato e del presente delle relazioni tra anglicani ed ebrei, con uno sguardo alle preoccupazioni comuni e agli impegni per il futuro. L'abbiamo letto e lo riassumiamo per voi.
«Solo la pace terrà i cristiani in Medio Oriente»
Gli strascichi della guerra di Israele contro gli Hezbollah libanesi tengono alto il livello della tensione anche tra Israele e Siria. Nei giorni scorsi il governo di Damasco si è impegnato con il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, a fermare il flusso di armi destinate ai combattenti di Hezbollah, ma ha anche ribadito che non tollererà il dispiegamento dei caschi blu lungo i confini con la Siria. Osservatore privilegiato della scena siriana e mediorientale è il patriarca greco-cattolico di Antiochia Gregorio III Laham. Il bimestrale Terrasanta, ha ottenuto da lui uno spaccato quanto mai significativo della situazione che si trovano a vivere i cristiani locali nel clima del Medio Oriente d'oggi. Eccovi qualche stralcio della conversazione.
«Respingiamo il sionismo cristiano»
Così i capi di alcune delle comunità cristiane di Terra Santa (incluso il patriarca latino mons. Michel Sabbah). La netta presa di posizione contro le istanze sioniste di alcuni ambienti cristiani è contenuta in una dichiarazione firmata il 22 agosto e diffusa a Gerusalemme nei giorni scorsi. Il cristianesimo sionista è un fenomeno in crescita che si radica soprattutto nelle Chiese evangelico-protestanti più estremiste degli Stati Uniti. Gode di una notevole disponibilità di denaro, conquista un numero sempre maggiore di adepti e appoggia senza sbavature il moderno Stato di Israele, sulla base di una lettura della Bibbia in chiave apocalittica.
Enzo Bianchi: quei cento giorni nella città santa
In una lunga intervista rilasciata al bimestrale Terrasanta, il priore di Bose racconta dei tre mesi passati a studiare e a pregare nella città santa, e delle ripetute veglie notturne presso il Santo Sepolcro: «Un'esperienza spirituale che ha lasciato un segno in ogni mia fibra». Vi riproponiamo i passi salienti dell'intervista.
Si è spento l’egiziano Nagib Mahfuz, premio Nobel per la letteratura
Era uno dei massimi intellettuali musulmani e arabofoni contemporanei. Dai genitori aveva assorbito una profonda sensibilità per le tematiche nazionaliste e religiose, ma poi aveva spostato la sua attenzione sulle condizioni di vita delle popolazioni urbane più povere. Inviso agli integralisti, era anche un propugnatore del dialogo tra le tre grandi tradizioni monoteiste nate in Medio Oriente e nella penisola araba.
Ciclisti alla meta!
Con 3.500 chilometri nelle gambe, coperti in 26 tappe, i pellegrini in bicicletta partiti il 28 luglio da Lurago d'Erba (Como) hanno raggiunto ieri - 27 agosto - la meta finale di Gerusalemme. Purtroppo non senza uno spiacevole incidente alla frontiera tra Giordania e Israele. Ecco il racconto dell'ultima giornata, in cui la bicicletta non è stata protagonista.
Chi ha vinto?
Ce lo siamo chiesto tutti, dopo il (primo) mese di guerra tra israeliani e libanesi in questa estate 2006. Di certo hanno perso le popolazioni colpite dai bombardamenti e le economie dei due Paesi coinvolti. Ma sul piano politico chi esce rafforzato e chi indebolito?
A leggere analisi e commenti della stampa internazionale hanno le ossa rotte soprattutto i massimi dirigenti politici e militari israeliani.
Gli sciiti libanesi di Hezbollah sembrano, invece, ancora in grado di dettare condizioni al governo di Beirut e forse anche alla comunità internazionale. Facciamo il punto.
Ultimi chilometri per il pellegrinaggio ciclistico Lurago d’Erba-Gerusalemme
I pellegrini ciclisti di Overland hanno ormai varcato il confine tra Giordania e Israele. Gerusalemme li attende a una manciata di chilometri, al termine di un'impegnativa salita di circa 1.200 metri di dislivello che inizia dalla depressione del Mar Morto. Dopo l'arrivo nella città santa, è prevista anche una visita a Betlemme.
Altra gente in sella. Stavolta per la causa palestinese
Sta attraversando l'Italia in questi giorni un gruppo di ciclisti diretto a Gerusalemme. Partiti da Londra il 6 agosto scorso, i partecipanti pedalano per dimostrare, e suscitare, solidarietà nei confronti del popolo palestinese. L'iniziativa è nata nel 2004 ed è quest'anno alla seconda edizione. Qualcuno vuole aggregarsi durante le tappe italiane?