Attualità
Siria, l’ecumenismo di Maria
Nostra Signora di Seidnayya e Nostra Signora di Soufanieh, in Siria, sono due santuari mariani molto diversi tra loro.
Il primo è uno dei più antichi e importanti luoghi di pellegrinaggio del Medio Oriente. Leggenda vuole che il monastero sia stato fondato nel VI secolo dall'imperatore Giustiniano. All'interno si venera un'icona della Vergine attribuita all'evangelista san Luca.
Il secondo è un santuario domestico posto nel cuore della capitale siriana, a due passi dalla Porta di Tommaso. Custodisce un'immagine di Maria che dal 27 settembre 1982 piange lacrime d'olio.
Entrambi gli spazi sacri sono però accomunati da un elemento importante: l'accorrere di fedeli cristiani d'ogni denominazione, che si riuniscono in preghiera in un ecumenismo di popolo che supera di slancio ogni barriera teologica.
Muri, cancelli e sbarramenti in Cisgiordania
In nome della sicurezza nazionale le forze armate israeliane continuano a imporre ai palestinesi, dentro i loro Territori, posti di blocchi e sbarramenti che producono pesanti ripercussioni negative sulla vita quotidiana e sono - a detta dei funzionari Onu - una delle cause primarie dell'emergenza umanitaria in atto. Un ufficio specializzato delle Nazioni Unite fa il punto sulla dislocazione degli ostacoli alla libertà di movimento fino al settembre 2006. Ve ne riassumiamo i punti salienti.
A piedi dalla Collina delle Croci al Santo Sepolcro
Dal sito ufficiale della Custodia di Terra Santa, riprendiamo e vi proponiamo integralmente questa intervista realizzata da padre Jerzy Kraj, superiore del convento di San Salvatore a Gerusalemme. Il religioso polacco ci mette a parte, ammirato, dell'avventura di un folto gruppo di cattolici lituani che nei mesi scorsi si sono messi in cammino a piedi verso il Santo Sepolcro. La loro storia nelle parole di uno degli organizzatori del pellegrinaggio, don Petras Volskis.
Che ne facciamo di questa città?
In Israele ne dibattono politici, urbanisti, uomini d'affari ed ecologisti di parte ebraica. Come trasformare Gerusalemme? L'occasione è offerta da un controverso piano di lottizzazione che prevede un nuovo complesso di 20 mila appartamenti a ovest della città, sulle pendici di colline ora ammantate di boschi.
Per taluni è una decisione ineluttabile, per altri una sciagura da evitare.
I favorevoli dicono che il nuovo progetto farà abbassare i prezzi delle case e incrementare il numero dei residenti ebrei. I contrari spiegano che solo una Gerusalemme (ebraica) più piccola potrà essere anche più forte e che già entro i suoi attuali confini è possibile costruire decine di migliaia di nuovi edifici, rialzando le sorti di una città che è tra le meno prospere del Paese.
Il pastore Kobia a Ehud Olmert: «Riconoscete Teofilo III»
Il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, a oltre un anno dalla sua elezione non è ancora stato riconosciuto dal governo di Israele. La sua azione come capo di quella Chiesa locale incontra così notevoli intralci quando comporta ricadute di carattere civile e amministrativo in territorio israeliano. Il tempo passa e la situazione non si sblocca. Così è intervenuto anche il Consiglio ecumenico delle Chiese, con una ferma lettera di protesta del suo segretario generale, il pastore Samuel Kobia.
Religion Today. I principali premi assegnati
Si è concluso a Trento il festival cinematografico Religion Today. La giuria ha distribuito una serie di premi e menzioni speciali. Vi riportiamo i principali riepilogati per sezioni. Oltre che proposta rivolta al pubblico trentino, l'evento ha rappresentato un'utile occasione di incontro tra addetti ai lavori e promotori di analoghe iniziative in altre parti del mondo.
Sukkot: da 80 Paesi 5 mila cristiani sionisti in Israele
Dicono di aver realizzato il più consistente pellegrinaggio di tutto il 2006. Sono gli evangelici convocati come ogni anno dal loro organismo di rappresentanza in Israele: la International Christian Embassy - Jerusalem. Sono arrivati per celebrare insieme alla popolazione ebrea la festa delle Capanne (Sukkot). E a dire ancora una volta tutto il loro amore e il loro sostegno ad Israele, non solo in quanto popolo eletto ma anche quale entità politica. E qualcuno storce il naso.
La pace va in scena all’Arsenale
Stanno di nuovo girando l'Italia con il loro Beresheet. Dopo alcune repliche nel parmense, il 10 ottobre lo spettacolo di mimi e danze dei ragazzi ebrei e palestinesi del Teatro Arcobaleno è andato in scena all'Arsenale della pace del Sermig di Torino. Ad accompagnarli, come sempre, la regista e fondatrice della compagnia, Angelica Calò Livné. Tra un pubblico attento e partecipe c'eravamo anche noi.
ll futuro dei cristiani in Terra Santa? Questione di coscienza
Nostra intervista al patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Michel Sabbah. Che parla dell'attualità in Israele e nei Territori palestinesi e la definisce come una situazione di stallo. La gente vuole pace e non la ottiene. Per questo molti emigrano e non solo tra i cristiani. Come Chiesa - dice Sabbah - continuiamo a ripetere che va rispettata la dignità di tutti gli uomini e che tutti hanno le loro colpe nel conflitto in corso. La Terra Santa continuerà ad essere casa per i cristiani che vi sono nati, se crescerà in loro la coscienza di avere una vocazione speciale a testimoniare il Vangelo di Gesù proprio nella terra in cui si è fatto carne.
Guerra e terrorismo non scoraggiano gli olim
Sono quelli che «fanno la salita» (aliya), cioè gli ebrei - o i loro famigliari più prossimi - che vivono in varie parti del mondo e a un certo punto piantano baracca e burattini e decidono di andare a vivere in Israele. Quello degli olim è un flusso che non si è mai esaurito negli ultimi decenni. Anche quest'anno sono decine di migliaia. Nonostante le minacce terroristiche e i conflitti latenti sempre pronti ad esplodere, come nel luglio scorso.
Una strada lunga un anno
Il giorno di san Francesco d'Assisi di un anno fa, con l'uscita del primo numero della nuova serie di Eco di Terrasanta, iniziava la nuova avventura delle Edizioni Terra Santa, il centro editoriale della Custodia di Terra Santa in Italia.
Quello che si è compiuto è stato un anno di intenso lavoro, che ha prodotto anche il rilancio della rivista Terrasanta (fondata nel 1921 e dal gennaio 2006 pubblicata in Italia, attualmente diffusa in 10 mila copie) e alla nuova impresa del nostro sito Terrasanta.net. Editoriale.
Gaza. È buio pesto.
Il buio è sceso sulla Striscia di Gaza. Da tre mesi a questa parte, in seguito a un bombardamento aereo israeliano, l'unica centrale elettrica è fuori uso e dal tramonto all'alba gli abitanti vivono nell'oscurità pressoché totale. E devono fare a meno di elettrodomestici e altre apparecchiature ancora più necessarie, come quelle degli ospedali. Vi riproponiamo alcune testimonianze raccolte da Caritas Jerusalem.