Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Attualità

Roma, 03/07/2007

La capitale italiana ospita le maccabiadi europee

L'incontro di cinque atleti dei Giochi europei Maccabi con Papa Benedetto XVI, al termine dell'udienza generale del 4 luglio, farà da prologo alla dodicesima edizione delle Maccabiadi europee, l'avvenimento sportivo che dal 4 al 12 luglio riunirà a Roma 1.700 atleti provenienti dalle comunità ebraiche di 37 Paesi. Sedici le discipline in cui si contenderanno la vittoria. Si tratta del più importante evento ebraico che l'Italia abbia mai ospitato.

Milano, 02/07/2007

L’Iraq esporta terrore

Che un Paese, colpito da una sanguinosa guerra e ora teatro di violenti scontri tra sciiti e sunniti, fosse un terreno fertile per il terrorismo non è una sorpresa. Quello che colpisce l'attenzione di diversi analisti, è la «qualità» del jihadismo che si sta sviluppando in Iraq. È una nuova generazione di fondamentalisti: più preparata e temprata per i combattimenti rispetto ai predecessori antisovietici provenienti dall'Afghanistan.

Cardinal Tauran: «Statuto speciale per Gerusalemme»
Roma, 28/06/2007

Cardinal Tauran: «Statuto speciale per Gerusalemme»

Il neo presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, il cardinale Jean Louis Tauran, ha partecipato alla presentazione dell'ultimo volume della rivista Aspenia (Lo Stato degli ebrei) cogliendo l'opportunità per richiamare l'attenzione su quella che il Vaticano considera un tema cruciale per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. «Mi preme parlare dei Luoghi Santi perché è una questione che ci sta molto a cuore e sulla quale la Santa Sede può offrire un contributo concreto» ha spiegato il 27 giugno il porporato, che dal 1992 al 2003 è stato «ministro degli Esteri vaticano» e in tale veste ha seguito passo passo le speranze e i fallimenti del processo di pace in Terra Santa avviato con gli Accordi di Oslo.

Si svuota il Libano dal futuro incerto
Milano, 26/06/2007

Si svuota il Libano dal futuro incerto

Instabilità, insicurezza e la speranza nel futuro che si affievolisce. Vivere in Libano, per molti vuol dire provare tutto questo. Non sono solo gli ultimi episodi di violenza, come l'attentato ai caschi blu Unifil, ad aumentare la paura. È ormai dal febbraio 2005 che nel Paese dei Cedri sempre più persone pensano all'espatrio. In un'indagine di alcune settimane fa si leggeva che il 30 per cento dei libanesi vorrebbe emigrare. Se il Paese si svuota e l'economia inevitabilmente frena, il turismo è addirittura fermo. Il flusso dei viaggiatori verso il Libano ha cominciato a rallentare già nell'estate del 2005. Nemmeno quest'anno i turisti torneranno.

Il nunzio Franco: «Non vedo due entità palestinesi separate»
Roma, 20/06/2007

Il nunzio Franco: «Non vedo due entità palestinesi separate»

Il rappresentante del Papa a Gerusalemme (sia presso il governo israeliano sia presso l'Autorità Palestinese) volge lo sguardo alla situazione creatasi dopo i recenti scontri nella Striscia di Gaza, il cui controllo è stato assunto con le armi dalle milizie di Hamas. E si chiede come, da ora in poi, possano convivere pacificamente (anche in Cisgiordania) i militanti di Fatah e i loro antagonisti di Hamas. E quali saranno le contromisure di Israele? Monsignor Antonio Franco ci esorta a non abbandonare la Terra Santa e i suoi cristiani. «Si può fare tanto» dice: continuando a promuovere i pellegrinaggi, inviando aiuti economici, manifestando attenzione costante, continuando a pregare per la pace.

Da Amman nuovo slancio alle iniziative ecumeniche per la Terra Santa
Amman, 20/06/2007

Da Amman nuovo slancio alle iniziative ecumeniche per la Terra Santa

Per iniziativa del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) in questi giorni nella capitale giordana si è svolta una conferenza ecumenica dal titolo «Le Chiese insieme per una pace con giustizia in Medio Oriente». Ai lavori hanno preso parte 130 delegati provenienti da tutto il mondo con l'intento di ascoltare la voce dei cristiani di Terra Santa e di confrontarsi sui contributi più opportuni da offrire. Aprendo i lavori, il segretario generale del Cec, Samuel Kobia, ha invitato il movimento ecumenico a fare un salto di qualità e a mobilitarsi per ottenere una pace giusta in quella terra. Creato un nuovo organismo di coordinamento delle varie iniziative. 

Tra i cristiani di Gaza grande paura e tensione
Gerusalemme, 19/06/2007

Tra i cristiani di Gaza grande paura e tensione

Le notizie che giungono da Gaza dicono di una situazione ancora tesa. Nella Striscia di Gaza, ormai nelle mani dei militanti fondamentalisti di Hamas, sopravvive una piccola comunità cristiana, dispersa nel mare magnum di oltre un milione e mezzo di musulmani. Nella situazione attuale, ci sono pericoli per la comunità cristiane e per le opere della Chiesa? Lo abbiamo chiesto a padre Ibrahim Faltas, parroco di San Salvatore a Gerusalemme e incaricato della Custodia di Terra Santa per i rapporti con l'Autorità Nazionale Palestinese. Il religioso francescano ci conferma che bande di giovani estremisti mirano a guastare con la violenza la pacifica convivenza tra cristiani e musulmani.

Gerusalemme, 18/06/2007

Il cinema made in Italy a Gerusalemme Est

Per iniziativa di un gruppo di espatriati italiani che lavorano nella città santa, a gennaio ha preso il via, presso il Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est, una rassegna cinematografica di film italiani. Tra il pubblico non mancano i palestinesi interessati a questa opportunità di scambio culturale. L'appuntamento al cinema è anche un modo per agganciare ponti e creare legami di solidarietà tra connazionali impegnati nei settori più diversi in un contesto socio-politico tanto complesso.

Betlemme, 18/06/2007

Al Campo dei Pastori: cristiani rischiano di perdere le loro case

Le giovani coppie della cooperativa edilizia di Jabal Aldick, nei dintorni di Betlemme, sono minacciate da un'ingiunzione di sgombero delle autorità militari israeliane, che dichiarano illegale il complesso di case recentemente costruito. Con l'aiuto del sindaco di Beit Sahour sono in corso ricorsi presso i tribunali israeliani. Ma se non avranno successo queste famiglie resteranno senzatetto. Solo perché sorgono «troppo» vicine a un insediamento israeliano.

Il Papa da Assisi chiede ancora pace per la Terra Santa
Milano, 18/06/2007

Il Papa da Assisi chiede ancora pace per la Terra Santa

Nel corso della visita di ieri, 17 giugno, alla città di Assisi, Papa Benedetto XVI è tornato nuovamente a chiedere pace per il Medio Oriente e la Terra Santa. Lo ha fatto prima della preghiera dell'Angelus recitato al termine della Messa celebrata sulla piazza antistante la basilica inferiore di San Francesco. «Il nostro pensiero - ha detto Ratzinger - va particolarmente alla Terra Santa, tanto amata da san Francesco, all'Iraq, al Libano, all'intero Medio Oriente. Le popolazioni di quei Paesi conoscono, ormai da troppo tempo, gli orrori dei combattimenti, del terrorismo, della cieca violenza, l'illusione che la forza possa risolvere i conflitti, il rifiuto di ascoltare le ragioni dell'altro e di rendergli giustizia».

È scomparso padre Marcel Dubois
Gerusalemme, 15/06/2007

È scomparso padre Marcel Dubois

Si è spento il 14 giugno, a 87 anni d'età, padre Marcel Dubois, frate domenicano, tra i pionieri del dialogo ebraico-cristiano. Nato a Tourcoing in Francia nel 1920, padre Marcel arrivò a Gerusalemme nel lontano 1962 come animatore della Casa Sant'Isaia, un centro di studi cristiani sull'ebraismo. Insieme a padre Bruno Hussar, Dubois è stato fondatore di Nevé Shalom/Waahat as-Salaam, il villaggio dove convivono famiglie israeliane e arabe. Dal 1973 ha optato per la nazionalità israeliana. Cittadino onorario di Gerusalemme, nel 1996 ha vinto il «Gran prix d'Israele», tra i pochi cristiani a poter vantare questo titolo. 

«Il mondo ascolti il grido dei cristiani iracheni»
Amman, 15/06/2007

«Il mondo ascolti il grido dei cristiani iracheni»

Padre Raymond Moussalli, vicario del patriarcato caldeo di Baghdad in Giordania, ci racconta le sofferenze dei cristiani iracheni. Ha uno studiolo ricavato in un seminterrato di Jebel Luweibeh, nel cuore dell'immensa capitale giordana. Fuori capannelli di persone si fermano a chiacchierare o ad accendere ceri alla Madonna, nella cappella ricavata in un garage. Il tema delle conversazioni, tra profughi iracheni, sono le ultime violenze nella terra d'origine, del rapimento e dell'uccisione dei sacerdoti, delle sopraffazioni quotidiane, dell'interminabile catena di sofferenze e lutti.
Padre Raymond ci rivolge un appello accorato: «In fretta. Fate in fretta. Non c'è più tempo. Non dovete tacere. Il mondo deve sapere in quale baratro di violenza sono finiti i cristiani del nostro Paese».

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