Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Attualità

In Libano i bambini disegnano l’Onu
Beirut, 26/01/2009

In Libano i bambini disegnano l’Onu

C'è chi li ha raffigurati sorridenti, a ricevere abbracci e fiori. E chi schierati in battaglia. Qualcuno ha ritratto scene realistiche, gli altri hanno giocato con l'arma propria dell'infanzia: la fantasia. Colori, simboli, sogni, violenza, ombre di guerra e immagini di pace: si trova un po' di tutto nella piccola esposizione inaugurata venerdì, 23 gennaio, all'ambasciata d'Italia a Beirut. 350 disegni e dipinti di bambini. E un solo tema: Soldati di pace. Ovvero: i militari della missione Unifil, schierati dall'Onu nel sud del Libano (al confine con Israele) dopo la fine dell'ultima guerra nel 2006.

I siro-cattolici hanno un nuovo patriarca
Roma, 22/01/2009

I siro-cattolici hanno un nuovo patriarca

Monsignor Ephrem Joseph Younan è il nuovo patriarca della Chiesa siro cattolica. Vescovo dal 1996 della diocesi di Our Lady of Deliverance (New Jersey) per gli Stati Uniti ed il Canada, è stato eletto la sera del 20 gennaio nel corso del Sinodo che dal 17 gennaio ha riunito a Roma i 15 vescovi della Chiesa siro-cattolica.

Il parroco di Gaza: Dio ci liberi dalla rabbia degli uomini
Milano, 22/01/2009

Il parroco di Gaza: Dio ci liberi dalla rabbia degli uomini

«Che Dio spazi via la rabbia degli uomini e inondi Gaza della sua grazia. A nome della gente di Gaza vi vogliamo dire grazie, amici di tutto il mondo, per le vostre preghiere incessanti e per l'aiuto di cui abbiamo bisogno urgentemente e che speriamo ci raggiunga presto». Guarda al futuro il parroco di Gaza, padre Manuel Musallam, in una lettera pubblicata oggi dal sito web del patriarcato latino di Gerusalemme e che qui riportiamo tradotta integralmente. Padre Manuel racconta di una terra devastata e ringrazia chi ha aiutato con generosità. Ricordiamo che donazioni per la parrocchia di padre Manuel possono essere fatte tramite l'iniziativa lanciata alcuni giorni fa dalla Custodia di Terra Santa in collaborazione con il patriarcato latino di Gerusalemme.

Roma, 22/01/2009

I vescovi iracheni chiedono un Sinodo per il Medio Oriente

I vescovi iracheni chiedono con forza «un Sinodo per il Medio Oriente» per discutere la situazione dei cristiani e «indicare prospettive per il loro futuro»; rivolgono un appello alla comunità internazionale perché si faccia carico «non solo dei rifugiati ma anche dei cristiani che sono rimasti in Iraq», e al nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dicono: «L'Iraq va affidato agli iracheni in condizioni di pace e di sicurezza, e non lasciato ai Paesi che tentano di metterci le mani sopra». A Roma per la quinquennale visita ad limina, i vescovi caldei ritengono che un Sinodo possa analizzare la situazione in modo sistematico. La richiesta, presumibilmente, verrà rivolta al Papa la prossima settimana.

I rapporti ecumenici tra le Chiese in Terra Santa
Gerusalemme, 20/01/2009

I rapporti ecumenici tra le Chiese in Terra Santa

Il sito istituzionale della Custodia di Terra Santa pubblica un'intervista a un acuto osservatore delle dinamiche ecumeniche in Medio Oriente: il belga padre Frans Bouwen, membro della comunità dei Padri bianchi (anche noti come Missionari d'Africa) che vive presso la chiesa di Sant'Anna, nella Gerusalemme vecchia. Riprendiamo le riflessioni di Bouwen proponendole all'attenzione dei nostri lettori. Negli ultimi 30 o 40 anni, dice il religioso, i rapporti tra le gerarchie delle 13 comunità cristiane che gravitano su Gerusalemme sono molto migliorati. Ma a volte bastano anche piccoli incidenti di percorso per fare passi indietro anche drastici.

Il Papa: in Terra Santa c’è spazio per tutti
Città del Vaticano, 19/01/2009

Il Papa: in Terra Santa c’è spazio per tutti

Benedetto XVI ha incoraggiato tutte le parti coinvolte nel conflitto di Gaza a credere che in Terra Santa c'è spazio per tutti e che i popoli di quell'area sono chiamati a dialogare nella giustizia e nella verità. Tramite il Pontificio consiglio Cor Unum anche il Papa ha voluto inviare una somma di denaro, come segno di solidarietà concreta, alla comunità cattolica di Gaza per le sue attività di soccorso a chi è nel bisogno. Intanto, sul terreno, domenica Hamas ha deciso di dichiarare una tregua di sette giorni in seguito al cessate il fuoco unilaterale deliberato dal governo israeliano nella serata di sabato, dopo tre settimane di pesanti bombardamenti.

Roma, 19/01/2009

L’Azione Cattolica prega per la Terra Santa

Una giornata di preghiera internazionale per la pace in Terra Santa: l'ha celebrata domenica 18 gennaio scorso l'Azione Cattolica (Ac), con un'iniziativa partita dall'associazione italiana in risposta agli inviti di Benedetto XVI negli Angelus del 4, del 6 e dell'11 gennaio, e alla quale hanno aderito anche molte realtà di Ac di altri Paesi del mondo. Per replicare alle armi che risuonano a Gaza, l'associazione ha scelto di dedicare una giornata straordinaria all'invocazione per la pace nella terra di Gesù, nella domenica che apre la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

Roma, 17/01/2009

Davanti alle guerre italiani distratti

Il conflitto israelo-palestinese una «guerra dimenticata»? Il buon senso suggerirebbe di no, specie in questi giorni di virulenta polemica mediatico-politica proprio intorno all'informazione sull'intervento militare nella Striscia di Gaza. E invece, a bombardamenti fermi e riflettori spenti, gli italiani si dimenticano in massa della Terra Santa. E i cattolici praticanti sono peggio della media nazionale. È il dato sorprendente emerso, tra gli altri, da Nell'occhio del ciclone, la terza ricerca sui conflitti dimenticati realizzata da Caritas italiana in collaborazione con Famiglia cristiana, Il Regno e la società di rilevazione Swg, presentata il 16 gennaio a Roma.

Una raccolta fondi per i cristiani di Gaza
Milano, 16/01/2009

Una raccolta fondi per i cristiani di Gaza

Aiutare le vittime della guerra nella Striscia di Gaza. Si può fare e bisogna farlo subito. La Custodia di Terra Santa lancia con forza l'appello alla solidarietà verso i più deboli della Striscia. E avvia per questo una raccolta fondi a beneficio di due realtà cristiane di Gaza: la parrocchia cattolica e le suore di Madre Teresa. Padre Manuel Mussallam, il parroco della Sacra Famiglia, in questi giorni è rimasto tra la sua gente a Gaza e instancabilmente ha gridato contro le atrocità della guerra, correndo in soccorso delle persone colpite dal conflitto. Le Missionarie della Carità, fondate da Madre Teresa di Calcutta, invece sono presenti da anni nella Striscia e si occupano, come è loro consuetudine in tutto il mondo, dei più poveri e dei bambini.

L’ambasciatore Lewy ai cattolici: Non siate anti-israeliani
15 gennaio 2009

L’ambasciatore Lewy ai cattolici: Non siate anti-israeliani

Per la Chiesa essere filo-palestinese e anti-israeliana non è utile, afferma l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede. In una conversazione del 9 gennaio scorso con Terrasanta.net, Mordechay Lewy mette in guardia dal cercare di ingraziarsi i favori dei musulmani assumendo posizioni anti israeliane.

Padre Pizzaballa: la prima vittima di questa guerra è il dialogo
Milano, 12/01/2009

Padre Pizzaballa: la prima vittima di questa guerra è il dialogo

Abbiamo raggiunto telefonicamente il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, per chiedergli il suo punto di vista dopo oltre due settimane di conflitto a Gaza. «È chiaro - dice il francescano - che il frutto evidente di questo conflitto è l'aumento dell'odio e dell'incomprensione reciproca. Viene meno, nella percezione comune, l'idea che è necessario dialogare». Al momento, aggiunge il Custode, le comunità cristiane locali non possono neppure offrire solidarietà concreta alla popolazione civile della Striscia, perché il territorio è sigillato. Solo i militari israeliani possono entrare e uscire senza restrizioni.

Il vescovo Dawani sul lavoro dell’ospedale anglicano di Gaza
Gerusalemme, 10/01/2009

Il vescovo Dawani sul lavoro dell’ospedale anglicano di Gaza

La diocesi anglicana di Gerusalemme e del Medio Oriente gestisce 11 presìdi sanitari nella Striscia di Gaza, in mezzo al milione e mezzo di residenti quasi tutti musulmani. Tra questi, l'ospedale Al Ahli Arab è attivo da oltre un secolo. In questi giorni di guerra - scrive Suheil S. Dawani, il vescovo anglicano di Gerusalemme - tutte le risorse dell'ospedale e le energie del personale sono messe a dura prova. Oltre agli altri pazienti, ogni giorno si presentano al nosocomio tra i 20 e i 40 feriti bisognosi di ricovero o interventi chirurgici. Un paziente su quattro è un minore. Il personale sanitario, che non può ricevere aiuti e rinforzi da fuori la Striscia, si sottopone a turni di lavoro massacranti e lavora al freddo perché i vetri delle finestre sono andati distrutti per le esplosioni.

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