Raya è davanti al microfono e saluta gli ascoltatori. Il suo programma, Qahweh Mzboot («Il caffè del mattino»), è terminato. Si toglie le cuffie e esce dalla piccola sala di registrazione, mentre parte la musica. In questo ufficio al secondo piano di un elegante palazzo nel quartiere di Masayef, a poca distanza dal palazzo presidenziale di Ramallah, giovani giornaliste palestinesi si alternano ai microfoni di Radio Nisaa.
A sei anni dalle prime note lanciate nell’etere, l’esperimento è riuscito: la prima radio di donne del Medio Oriente ha conquistato il pubblico dei Territori palestinesi occupati. Il nome, Nisaa (donne) non inganni: se a gestirla sono tutte donne, ad ascoltarla sono anche gli uomini. La metà del pubblico è maschile, ci spiega Maysoun Odeh Gangat, direttrice e fondatrice dell’emittente.
I numeri sono lusinghieri: il 17,3 per cento dei palestinesi in Cisgiordania che ascoltano la radio si sintonizzano su Radio Nisaa. Parliamo di 330 mila persone. Cosa ascoltano? Un mix di notizie, dalla Palestina e dal mondo, musica locale e internazionale, approfondimenti su salute, economia, società, cultura. Ma soprattutto le storie delle donne palestinesi, che siano artiste, esperte, professoresse o semplici cittadine.
«Due sono i nostri obiettivi: mostrare il vero volto delle donne palestinesi e incrementare il tasso di impiego femminile nel settore dell’informazione – ci spiega la direttrice Maysoun –. Radio Nisaa dà lavoro a 12 giornaliste, tra cui una corrispondente da Gaza; un piccolo risultato ma importante se si pensa che il settore dei media nei Territori palestinesi è quello con il tasso più basso di impiego femminile. Per farlo, qui a Nisaa, ogni giornalista lavora 6 ore al giorno e usufruisce di permessi per allattare, nel caso abbia figli piccoli».
Tanti i programmi proposti ogni giorno: dopo il Caffè del Mattino, si passa a Kalam Nisaa («Chiacchiere di donne») su famiglia, moda e salute; Al Jawla Al-Masa’ia («Il giro della sera») su questioni economiche e politiche; Weekend Ma’ Nisaa («Finesettimana con le donne»), show di intrattenimento su film e cultura. Ma i fiori all’occhiello restano i programmi sulla questione femminile, come Fi ‘Oyoum al-Nisaa («Con gli occhi delle donne») che tratta di diritti delle donne e uguaglianza di genere e Muftah al Qada («Chiave per la legge») che si occupa di questioni legali, divorzio, eredità, custodia dei figli, e delle normative per ottenere il rispetto dei propri diritti.
Certo non basta una radio a trasformare una società, ma le giovani giornaliste che si passano quel microfono sono consapevoli dell’enorme potere della conoscenza, sia quando intervistano una donna di successo che quando ospitano la storia di una contadina che lavora ogni giorno nel suo villaggio o di una mamma in un campo profughi. «Abbiamo scoperto che molte donne hanno intrapreso la via giudiziaria per far rispettare i propri diritti dopo aver ascoltato esperte ai nostri microfoni e che hanno ripreso a lavorare dopo aver conosciuto associazioni di donne che si occupano di educazione e lavoro».
«La radio ha un potere incredibile – continua Maysoun – perché raggiunge migliaia di persone, anche in zone isolate. In un Paese come il nostro, diviso dai check-point, la radio consente di mettere in comune le informazioni. E per quanto riguarda gli uomini, programmi come i nostri sensibilizzano ed educano al rispetto della donna».
I risultati, secondo Maysoun, si vedono: da quando Radio Nisaa ha conquistato le frequenze palestinesi, anche le altre emittenti hanno cominciato a trattare le questioni di genere: «Non può che farci piacere, non intendiamo monopolizzare la questione femminile ma puntiamo ad un sistema informativo che si completi. Non solo in Palestina ma nel mondo arabo: sta nascendo il Nisaa Network che, entro il 2018, metterà insieme 10 radio di donne in tutta la regione».
Economista e comunicatrice
Maysoun Odeh Gangat è la fondatrice e direttrice di Radio Nisaa FM. Dopo essersi laureata all’Università di Grenoble in Francia e in Economia all’Università Americana a Washington, sceglie di tornare in Palestina dove ha mosso i primi passi come imprenditrice sociale lavorando nel settore privato. Dopo aver ricoperto la carica di consigliere per l’ambasciatore del Sud Africa, nel 2005 ha fondato la English Radio Station, attiva a Ramallah e Gerusalemme. Nel 2009 ha incontrato Yann Borgstedt, responsabile dell’associazione svizzera Womanity Foundation, e in collaborazione con l’organizzazione ha fondato la Radio Nisaa Broadcasting Company. L’anno dopo è nata Radio Nisaa, prima emittente in Medio Oriente gestita solo da donne.
Per il suo impegno nel settore Maysoun ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia dall’Autorità nazionale palestinese che all’estero. Tra questi la membership della Clinton Global Initiative e della Schwab Foundation for Social Entrepreneurship, consegnatale lo scorso anno ad Amman durante il Forum economico mondiale.
Terrasanta 3/2016
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