Sui pendii boscosi del monte Solmisso, a pochi chilometri dall’antica Efeso, sorge una piccola cappella conosciuta come la casa di Maria (Meryem Ana). La piccola costruzione, preceduta da un vestibolo risalente al VII secolo, termina con un’abside più antica (sec. IV). Le ricerche archeologiche condotte sull’edificio lo fanno però risalire, almeno nelle fondamenta, al I secolo d.C.
Davanti al piccolo edificio sono state rinvenute tre tombe, due delle quali contenenti uno scheletro completo con il capo orientato verso la cappella e con monete antiche tra le mani. Attorno alla cappella si trovano numerose tombe all’interno delle quali sono state ritrovate ceramiche in uso nel I e nel II secolo d.C. Secondo ulteriori ricerche, sembra che in questa zona esistesse un monastero bizantino legato proprio al culto mariano di Meryem Ana.
Per secoli, però, questo luogo è stato – per così dire – «dimenticato». Solo sul finire del 1800 i padri lazzaristi di Smirne, sulla scorta di alcune visioni di Caterina Emmerich (1774-1824), una mistica tedesca che descrisse al suo confessore Clemens Brentano momenti e luoghi della vita di Maria, intrapresero delle ricerche, trovando conferme a quanto la suora tedesca aveva raccontato: la casa in rovina, la sua collocazione sul pendio del monte, il mare di fronte.
Da allora la casa della Madonna è divenuta meta di pellegrinaggi, tanto di cristiani che di musulmani. Va però detto che in alcune comunità ortodosse della regione era usanza antichissima, in occasione della festa dell’Assunta, recarsi in pellegrinaggio a Meryem Ana.
Sulla presenza di Maria ad Efeso, le fonti scritte del cristianesimo primitivo non forniscono certezze. Non distante da Meryem Ana si trova la grande basilica costantiniana di San Giovanni (al quale Cristo affidò la madre al momento della crocifissione). Proprio a Efeso l’apostolo visse certamente per lunghi periodi e venne qui anche sepolto. Se è vero che della Vergine a Efeso non parlano neppure i testi apocrifi dei primi secoli, proprio nella città – allora una delle capitali della cultura ellenistica, dove san Paolo aveva predicato il Vangelo e fondato le prime comunità cristiane – nel 431 si svolse il Concilio che affermò solennemente la divina maternità di Maria.
Non è possibile dunque dire se la Madre di Cristo abbia abitato o meno per un certo periodo la piccola casa che oggi si venera. Certamente però, in questo luogo, si onora la figura della Madre di Dio, che con la sua presenza silenziosa e orante tanta parte ha avuto anche nella nascita delle prime comunità cristiane. E quel suo testimoniare l’affidamento alla volontà di Dio pronunciando il «sì» che ha cambiato la storia.