Per l’Iran, il momento è cruciale. Dopo l’accordo del luglio 2015 in cui ha rinunciato al suo programma nucleare, nel gennaio scorso è finito l’embargo economico internazionale che per quasi un decennio ha colpito il Paese. A fine febbraio si sono svolte le elezioni per il nuovo Majlis (Parlamento) e per il Consiglio degli esperti (l’organismo che nomina la Guida suprema). Qualche passo avanti si sta registrando anche sul versante siriano, dove Iran e Russia giocano un ruolo determinante. E i risultati parlano di un sostanziale arretramento dello Stato islamico. Tuttavia resta alta la tensione con l’Arabia Saudita, che teme l’influenza dello storico nemico in tutta l’area. La fine dell’embargo apre indiscutibilmente una nuova stagione per l’Iran. Le sanzioni economiche decretate dalla Comunità internazionale hanno comportato la sostanziale rinuncia a gran parte delle entrate petrolifere e alla possibilità d’investimenti stranieri. Oggi il clima è sostanzialmente cambiato. E non c’è Paese (specie occidentale) che non si sia messo in fila per cogliere le opportunità di sviluppo (e di business) che l’Iran offre.
Con questo dossier vogliamo dare uno sguardo ai cambiamenti politici e sociali in corso, alle difficoltà non ancora risolte e alle aspettative della gente. Compresa la comunità cristiana, che nel corso dei secoli ha avuto momenti di grande splendore e che ora vive le contraddizioni di uno Stato che cerca di trovare una via (possibilmente incruenta) verso la modernità.
(Questo testo è l’introduzione al Dossier di Terrasanta su carta, pubblicato nelle 16 pagine centrali della rivista)
Terrasanta 4/2016
Eccovi il sommario dei temi toccati nel numero di luglio-agosto 2016 di Terrasanta su carta. Tutti i contenuti, dalla prima all’ultima pagina, ordinati per sezioni. Buona lettura!
Dove riposava Filippo
Nell'antica Hierapolis di Frigia, in Turchia, c'è un complesso monumentale che fa memoria del martirio dell'apostolo Filippo. Le scoperte di una missione archeologica italiana.
Mazin Qumziyeh. In difesa della natura
A Betlemme, in Cisgiordania, c'è un museo di scienze naturali voluto dal naturalista Mazin Qumziyeh. È uno spazio di libertà dove educare i più giovani al rispetto per l'ambiente.