(g.s.) – Ai tempi della vita terrena di Gesù la Geenna era una valletta fuori le mura di Gerusalemme dove venivano buttati i rifiuti della città. Nella discarica maleodorante il fuoco ardeva in continuazione per incenerire l’immondizia e le carogne di animali. Per questo, nella sua predicazione, il Nazareno assimilava alla Geenna il castigo che incombe sui peccatori.
Oggigiorno la valle scavata dal torrente Hinnom (da cui Ge-Hinnom, Geenna), a sud ovest della Gerusalemme vecchia, è una sorta di giardino che ispira pace e armonia. Negli ultimi giorni – tra il 5 e l’11 settembre – è stata la cornice dell’iniziativa Amen, una casa di preghiera per tutti i credenti, ambito che ha offerto occasioni di ascolto reciproco, preghiera e canto a ebrei, cristiani e musulmani della città. Al culmine di un percorso di confronto iniziato mesi fa. Particolarmente coinvolti anche i membri della piccola comunità cattolica di lingua ebraica.
Fra Alberto Joan Pari, responsabile del dialogo ecumenico e interreligioso per la Custodia di Terra Santa, spiega il senso dell’iniziativa – inserita nell’edizione 2016 del festival Mekudeshet – in questo video realizzato dal Christian Media Center.