Nel pomeriggio di oggi, in Siria, un colpo di mortaio ha centrato la cupola della chiesa dei francescani a Bab Tuma, un quartiere di Damasco. Danni alla chiesa, ma non alle persone.
(g.c.) – Un colpo di mortaio ha centrato nel pomeriggio di oggi la cupola della chiesa dei francescani a Bab Tuma. Lo fa sapere fra Bahjat Karakach, guardiano del convento di San Paolo apostolo. A quanto riferito dal religioso, si sono registrati danni alla chiesa, ma fortunatamente non ci sono vittime.
La zona centrale di Damasco, dove si trova la storica chiesa francescana, è sotto il controllo del governo di Bashar al Assad, ma non è purtroppo immune dai lanci di mortaio che si levano dalle periferie controllate dalle fazioni che si riconoscono nello Stato islamico (Isis). In questi lunghi anni di guerra si sono registrate purtroppo molte vittime a causa dei tiri d’artiglieria anche nelle zone della città vecchia, più lontane dalla linea del fronte.
I francescani sono presenti in Siria dal 1239, con una lunga storia di testimonianza e di martirio. Tra il 1670 e il 1760 sono una decina i frati minori morti a Damasco nell’assistenza agli ammalati di peste, veri e propri martiri della carità. Nel 1926 la Chiesa ha elevato agli altari otto frati, di cui sette spagnoli, martirizzati a Damasco nel 1860 dagli ottomani. Quel gruppo di religiosi risiedeva proprio nel convento di Bab Tuma, nella città vecchia, allora sede di un centro di studi arabi nato per la preparazione dei missionari in Terra Santa. La chiesa del convento di Bab Tuma, dedicata a san Paolo (per i cristiani locali «il convento grande»), è ancora oggi sede della principale parrocchia latina di Damasco. Una seconda parrocchia, dedicata a sant’Antonio, sorge nel quartiere Salhieh, nella zona delle ambasciate e degli uffici nella Damasco nuova.
Oltre che al Memoriale di san Paolo e nelle due parrocchie francescane di Damasco, i francescani sono presenti ad Aleppo, con la parrocchia di Azizieh e la succursale di San Bonaventura (El Ram), duramente colpite dalla guerra.