(g.s.) – Violenti incendi da alcuni giorni divampano in varie località di Israele, complice una stagione particolarmente secca e, a tratti, ventosa. L’area più colpita, in un primo momento, è stata la Galilea e in particolare le pendici del Monte Carmelo, su cui sorgono anche alcuni quartieri di Haifa, la più popolosa città del nord. Almeno 75 mila persone sono state costrette a sfollare. Dopo giornate di lavoro intenso, oggi decine di squadre di vigili del fuoco e uomini della protezione civile – con l’ausilio di aerei antincendio – hanno estinto le fiamme consentendo così a molte famiglie di rientrare nelle loro abitazioni. Altri roghi, però, interessano ancora altre aree del Paese, inclusi i dintorni di Gerusalemme e Tel Aviv.
Le autorità di sicurezza parlano di roghi dolosi e indagano. Alcuni palestinesi sono stati fermati con l’accusa di essere tra i piromani che li hanno appiccati. Il premier Benjamin Netanyahu ha ventilato la possibilità di abbebitare ai colpevoli il reato di terrorismo.
Intanto Israele fa appello alla solidarietà internazionale. Il governo palestinese ha messo a disposizione unità antincendio, analogamente a quanto hanno fatto Giordania ed Egitto. Velivoli antincendio – una ventina – stanno confluendo da Italia, Russia, Turchia, Grecia, Croazia, Cipro, Spagna, Bulgaria e Romania. Dagli Stati Uniti dovrebbe arrivare un Boeing 747, anch’esso equipaggiato in versione antincendio.
Gli aerei inviati dall’Italia sono due Canadair CL 415 dei Vigili del Fuoco, decollati ieri mattina dalle basi di Lamezia Terme (Catanzaro) e Ciampino (Roma). Saranno operativi 8 piloti, 4 tecnici e un ufficiale di collegamento del Dipartimento della Protezione Civile. Le spese dell’intervento saranno coperte dal governo israeliano.