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Fra Patton: Dal Dono di Betlemme uno sprone alla condivisione

Terrasanta.net
21 dicembre 2016
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Fra Patton: Dal Dono di Betlemme uno sprone alla condivisione
Giovanni Bagioli (1876), Adorazione dei pastori, Custodia di Terra Santa, Gerusalemme

Da Gerusalemme, il messaggio natalizio del Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, è un invito a trarre di nuovo dalla scena di Betlemme una ragione di impegno quotidiano.


(g.s.) – Per i suoi primi auguri natalizi da Gerusalemme, il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, prende le mosse da una frase di san Francesco d’Assisi. Ricordava il santo umbro meditando sulla natività di Gesù: «Il santissimo bambino diletto è dato a noi; e nacque per noi lungo la via e fu posto nella mangiatoia, perché egli non aveva posto nell’albergo» (San Francesco, Ufficio della Passione, Sal XV,7).

«Ogni giorno – gli fa eco oggi il padre Custode – a Betlemme contempliamo il luogo fisico, “lungo la via”, dove Gesù è nato dalla Vergine Maria e veneriamo quotidianamente la mangiatoia dove è stato deposto. La fisicità di questo luogo ci richiama al fatto che il Figlio di Dio ha scelto di condividere realmente la nostra storia e la nostra vita. Il mistero dell’Incarnazione non è un reality show nel quale persone comuni, davanti a una telecamera, fanno finta di vivere situazioni reali. Gesù che è di stirpe regale, si è trovato a nascere lungo la via, perché realmente non ha trovato accoglienza né ospitalità. Si è trovato a nascere lungo la via come un figlio di profughi – ci verrebbe da dire oggi – piuttosto che come discendente di stirpe reale».

«Gesù si identifica nella condizione di chi si trova “lungo la via” non per scelta ma per necessità. Lungo la via perché costretto a cercare un lavoro altrove. Lungo la via perché spinto ad emigrare da una situazione che lo discrimina e non gli permette di vivere con dignità a casa sua. Lungo la via perché un terremoto o un’inondazione lo hanno privato della propria abitazione. Lungo la via perché la guerra lo ha sradicato dal proprio Paese e lo ha reso profugo. Ecco in chi si è identificato e ancora si identifica il Figlio di Dio che nasce a Betlemme, lungo via, perché per lui non c’è posto lì dove normalmente noi viviamo e troviamo posto».

Il bambino Gesù, nato per noi, è il vero regalo da attendere, sottolinea fra Patton: «Possiamo anche trovarci senza niente, lungo una strada, ma se abbiamo ricevuto questo dono la nostra vita è già piena. Gesù è l’unico dono che ci può riempire il cuore».

Gli auguri natalizi, che da Betlemme raggiungono idealmente tutto il mondo, sono anche una chiamata all’azione. Scrive fra Patton: «Auguro a tutti voi, a nome mio e dei francescani di Terra Santa, di provare commozione non solo davanti al bambinello del presepio, ma davanti a ogni bambino in carne ed ossa, che tende le braccia verso di noi e chiede di essere accolto. (…) Auguro a tutti voi, soprattutto a coloro che sentono di essere “lungo la via”, in situazione di fragilità e vulnerabilità, di sentirsi sotto lo sguardo materno e attento della Vergine Maria, con accanto la presenza vigile e premurosa di san Giuseppe. Auguro a tutti voi di saper passare dalla commozione all’azione, per poter riconoscere, oggi, il Figlio di Dio che ancora chiede di essere accolto “lungo la via”, e ancora rischia di non trovare posto tra di noi e di doversi rifugiare altrove».

Il testo integrale del messaggio è disponibile nel sito istituzionale della Custodia di Terra Santa.

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