(g.s.) – In un volumetto di neppure 100 pagine, Paolo Fucili – vaticanista e giornalista di Tv2000, l’emittente della Conferenza episcopale italiana – dice la sua sullo spirito di Assisi.
Il discorso parte dal momento sorgivo: quel 27 ottobre 1986 in cui san Giovanni Paolo II convocò nella cittadina umbra i rappresentanti di tutte le religioni mondiali a pregare contemporaneamente per la pace. Quel papa visionario comprese, osserva Fucili, che «non c’è speranza di pace per il genere umano se non attingendo energia ideale dalle sue più profonde risorse spirituali, che per molti uomini e donne erano e sono ancora quelle di una fede religiosa».
L’evento, d’altronde, affondava le radici nella dichiarazione conciliare Nostra aetate (1965), sulle relazioni della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane. Fucili illustra, con una sintesi estrema, la cornice e la cronaca di quella giornata storica, ne scandaglia le radici e i frutti (contrastanti).
Nella parte finale il libro dedica attenzione a pagine più recenti: si occupa anzitutto dello spirito di Assisi secondo papa Ratzinger, il quale volle a sua volta tornare nella cittadina umbra per una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo («non solo preghiera dunque», chiosa Fucili). Lo sguardo dell’Autore si posa poi sull’impegno, negli anni, della comunità di Sant’Egidio, che subito raccolse il testimone trasmesso da Wojtyla. Infine si sofferma su papa Francesco operatore di pace e già più volte pellegrino ai luoghi natali del santo a cui si ispira.
Paolo Fucili
Pace in nome di Dio
Lo spirito di Assisi tra storia e profezia
(1986-2016)
Tau editrice, Todi 2016
pp. 98 – 10,00 euro