La Custodia di Terra Santa si prepara a festeggiare un importante anniversario: 800 anni di presenza francescana in Terra Santa. Lo farà con tre giorni di conferenze e celebrazioni a Gerusalemme il 16, 17 e 18 ottobre. Fra Narcyz Klimas, vice archivista custodiale, professore e responsabile del comitato organizzativo delle celebrazioni, ci spiega che cosa è in programma.
Quando è stato creato il comitato organizzativo delle celebrazioni e che cosa ha deciso?
A dicembre il Custode di Terra Santa ha deciso di mettere insieme un comitato di frati per organizzare le celebrazioni per gli ottocento anni di presenza in Terra Santa. Il 9 gennaio 2017 ci siamo riuniti per la prima volta e abbiamo raccolto tutte le idee. La mia è stata quella di organizzare delle conferenze nel convento di San Salvatore a Gerusalemme. L’archeologo fra Eugenio Alliata ha proposto di esporre la pietra trovata al Cenacolo durante dei restauri. Altri hanno pensato di invitare alcune importanti personalità a festeggiare con noi, così abbiamo invitato fra Michael Perry, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori e il cardinal Sandri, prefetto per la Congregazione delle Chiese Orientali. Abbiamo anche avuto l’idea di esporre nel salone dell’Immacolata, dove si terranno alcune delle conferenze, la bolla più antica che abbiamo, datata 1230: Papa Gregorio IX scrive al vescovo di Gerusalemme e di Antiochia, dicendo di aiutare i francescani. È una prova che già in quegli anni i frati erano presenti.
Come si svolgono le celebrazioni? Che cosa è previsto per i primi giorni?
Il primo giorno il Custode, l’economo della Custodia e il Ministro generale dell’Ordine incontreranno i nostri donatori: parleranno dei progetti in cui è impegnata la Custodia e spiegheranno loro in cosa stanno aiutando e aiuteranno. Dopo un piccolo rinfresco, nel pomeriggio ci sarà una celebrazione liturgica presieduta dal Ministro Generale e poi un incontro tra lui e i frati. Il secondo giorno, 17 ottobre, si entrerà nel vivo dei festeggiamenti. Ci sarà la messa presieduta dal Cardinal Sandri, e una conferenza con un bellissimo tema che ha scelto lui stesso: «”Predicate sempre il Vangelo e se fosse necessario, anche con le parole!” La presenza francescana in Terra Santa e in Medio Oriente». Dopodiché ci sarà una conferenza su frate Elia, il primo frate della Provincia del Medio Oriente. Nel pomeriggio, invece, si racconterà com’era Acri quando i primi frati sbarcarono. La giornata si chiuderà con una conferenza sul lavoro di catalogazione di foto della Siria portato avanti dalla professoressa Emmanuelle Main. Mostreremo, dunque, gli inizi della Custodia e la situazione odierna, come un filo continuo che non si interrompe.
Il terzo giorno invece è di taglio più artistico e archeologico…
Il 18 ottobre verranno illustrati gli affreschi di Giotto con le storie di San Francesco, la cui riproduzione è esposta nel salone della curia custodiale. Stiamo già ricevendo richieste per esporla nelle nostre scuole, per esempio ad Amman e Haifa. Resterà a Gerusalemme fino alla fine di ottobre, poi sarà itinerante in tutta la Terra Santa e infine ritornerà nel convento di San Salvatore per l’anniversario dell’incontro tra San Francesco e il sultano. Ci saranno anche due interventi legati all’archeologia: fra Eugenio Alliata si concentrerà sui resti dell’antico convento francescano del Sion, mentre io parlerò dei primi conventi francescani in Medio Oriente. Dopo i vespri conclusivi presieduti dal Custode si darà spazio all’arte, con un concerto organizzato dall’istituto musicale della Custodia, l’Istituto Magnificat.
Avete pianificato altri festeggiamenti?
Tra due anni festeggeremo l’anniversario dell’incontro tra San Francesco e il sultano. C’è un comitato organizzativo nella provincia d’Egitto, in cui siamo stati inseriti anche fra Ibrahim Faltas, consigliere del Custode, ed io, perché possa dare il mio contributo dal punto di vista scientifico. Quando il comitato si riunirà, si cominceranno a prendere le prime decisioni.
Perché i francescani sono stati importanti per questi 800 anni in Terra Santa?
Perché la nostra è una presenza ininterrotta. Non c’è nessun altro gruppo non locale che abbia resistito come i francescani per otto secoli. Siamo qui dal 1217, a parte pochissimi anni di assenza dopo le Crociate, in cui i frati, nonostante non fossero presenti stabilmente, venivano a pregare sui luoghi santi. Quando gli israeliani visitano il nostro archivio dicono: «avete un pezzo importantissimo della nostra storia». Ed è lo stesso che dico ai ragazzi in visita: la Custodia è parte della storia della Terra Santa.
In quali aspetti la Custodia di Terra Santa compie un’opera fondamentale per la popolazione locale?
L’educazione è uno dei campi più importanti: la Custodia ha molte scuole. Anche se tanti degli alunni non sono cristiani, come a Gerico, per esempio, in ognuno di loro rimane una traccia degli anni passati a scuola. La Custodia offre anche molti posti di lavoro ai locali, dando loro la possibilità di restare in questa terra.
Chi parteciperà alle celebrazioni?
Sono stati invitati tutti i rappresentanti delle Chiese e diverse istituzioni. Ci saranno ovviamente i frati francescani, gli abitanti locali e ospiti dall’estero. Tutti quanti saranno i benvenuti.