Secondo uno studio dell’Osservatorio Fondazione Cariplo, nei prossimi 15 anni gli italiani potrebbero scegliere di destinare attraverso un lascito a istituzioni benefiche un patrimonio di circa 130 miliardi di euro. Non si tratta solo di persone senza eredi, come è stato in gran parte almeno fino ad ora. Anche i nuclei famigliari con eredi sono oggi propensi a devolvere una quota degli averi (si parla di circa il 5 per cento) al settore non profit.
«Anche lo strumento del lascito testamentario va oggi incentivato tra coloro che amano la Terra Santa e desiderano sostenere le opere dei frati francescani nei Luoghi Santi». A parlare è fra Giuseppe Ferrari, delegato del padre Custode per l’Italia e presidente della Fondazione Terra Santa. La Delegazione di Terra Santa di Roma, nella persona del suo rappresentante legale pro tempore, è infatti abilitata a ricevere lasciti testamentari, che direttamente possono entrare nella disponibilità della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme.
Ma anche la Fondazione Terra Santa, di cui lo stesso fra Giuseppe Ferrari è presidente, può rispondere a questa necessità: «La Fondazione promuove le iniziative culturali della Custodia di Terra Santa e la conoscenza dei Luoghi Santi. Pubblica le riviste Eco di Terra Santa, Terrasanta.net e Terrasanta, i libri dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, le guide per i pellegrini… Aiutare oggi la conoscenza della Terra Santa e del Medio Oriente è fondamentale. In un’epoca di chiusure e di scontri di civiltà (veri o presunti), la cultura e la conoscenza reciproca sono indispensabili per costruire ponti».
Come si effettua un lascito?
Le norme che regolano i lasciti testamentari sono contenute negli articoli 587-712 del Codice Civile. Aprendo la cosiddetta «successione testamentaria» ognuno può decidere come disporre del proprio patrimonio o di una parte di esso. Esistono forme specifiche su come redigere testamento, che può essere olografo o per atto di un notaio. Nel primo caso il testatore deve redigere il testamento interamente di suo pugno, datandolo e sottoscrivendolo; è la forma più semplice, poiché non richiede la presenza di un notaio. Nel secondo caso il testamento deve essere redatto di fronte al notaio alla presenza di due testimoni. Il testamento è sempre revocabile dal testatore in qualsiasi momento.
Come si compone il patrimonio di una persona?
L’insieme dei beni di una persona viene definito «patrimonio». Quando una persona viene a mancare, sia le attività che le passività si trasferiscono ai suoi successori. Nel caso in cui manchino coniuge, figli e parenti del defunto entro il quarto grado, e questo non abbia lasciato testamento, il patrimonio viene devoluto allo Stato.
C’è chi teme che un testamento non tuteli poi i congiunti…
Al contrario. Le norme che regolano i lasciti testamentari contengono le tutele per la famiglia del defunto. Queste limitano alcune libertà circa la disponibilità dei propri beni. Si tratta della «quota legittima», è destinata infatti ad alcuni congiunti prossimi (coniuge, discendenti legittimi o naturali, ascendenti). La parte rimanente è detta «quota disponibile» e può essere lasciata a chiunque il testatore desideri.
La Fondazione Terra Santa può essere nominata come esecutore testamentario?
Certo. Come prevedono le norme, chiunque, persona fisica o giuridica, può essere nominato esecutore testamentario purché nelle possibilità di assumere obbligazioni. L’esecutore testamentario è un soggetto previsto dall’ordinamento e, in sintesi, ha come ruolo quello di curare che siano esattamente seguite le ultime volontà scritte nel testamento.
Per quale ragione un benefattore dovrebbe disporre un lascito solidale alla Fondazione Terra Santa e/o alla Custodia?
Ci sono molti modi di essere ricordati dai posteri, uno di questi, non trascurabile, è quello di fare del bene. La Fondazione Terra Santa ha come compito specifico quello di fare conoscere l’opera della Custodia e di animare, insieme e al servizio del Commissari di Terra Santa, la Chiesa italiana nel prendersi cura dei Luoghi Santi e delle necessità della Chiesa madre di Gerusalemme. Credo che poter cooperare a questa missione sia un modo concreto per ringraziare il Signore di tutto quello che ci è stato donato in vita, aiutando a proseguire quest’opera dopo di noi.
Eco di Terrasanta 5/2018
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