Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

A Teheran è caccia alle spie del Mossad

Elisa Pinna
17 ottobre 2024
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile

Gli ayatollah e gli apparati di sicurezza iraniani cercano di serrare i ranghi dopo i duri colpi inferti da Israele ai vertici di Hezbollah in Libano. Si cerca di smascherare eventuali collaborazionisti con il nemico. La ricostruzione di Middle East Eye.


Un terremoto sta scuotendo la dirigenza dei Guardiani della rivoluzione iraniana. La Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, ha incaricato una commissione d’inchiesta, che lavora sotto la sua stessa supervisione, di scoprire tra i vertici dei Pasdaran chi sia la spia, o le spie, infiltrate dal Mossad (il servizio segreto israeliano per le operazioni all’estero), che hanno consentito all’esercito di Israele di eliminare, con attentati e bombardamenti mirati e precisi al minuto, i capi politici e militari dell’ asse della Resistenza anti-israeliana e in particolare di distruggere in pochi giorni la dirigenza di Hezbollah, a partire dal suo leader storico e carismatico, Hassan Nasrallah.

Diversi comandanti e generali dei Guardiani della rivoluzione si trovano sotto interrogatorio in queste settimane. Il cerchio sembra si stia chiudendo attorno all’unità Quds, la struttura di élite responsabile delle missioni all’estero iraniane, guidata fino al 2020 dal generale Qasem Soleimani, ucciso dagli statunitensi in un blitz a Baghdad. Fin qui le notizie, anticipate nei giorni passati da vari media della regione, coincidono con le conferme informali di fonti interne iraniane.

La scorsa settimana Middle East Eye, una testata online ritenuta autorevole e riconosciuta negli ambienti diplomatici, ha pubblicato un reportage dettagliato, basato su una decina di fonti, nel quale emergeva che i sospetti si sarebbero accentrati addirittura sull’attuale capo di Quds, il generale Ismail Qaani.

Qaani, 67 anni, a lungo vice di Soleimaini prima di prenderne il posto nel 2020, è stato dato prima per morto a Beirut, poi ferito, poi operativo e alla fine incarcerato con l’accusa di essere la talpa di Israele o per lo meno di aver favorito, volontariamente o involontariamente, il lavoro di una talpa a lui molto vicina.

I media israeliani, ripresi dalla stampa occidentale, avevano scritto che Qaani era stato anche colpito da un infarto durante un interrogatorio in carcere. A moltiplicare le congetture vi era anche la circostanza che Qaani era scomparso dalla scena pubblica dopo essere stato visto a fine settembre a Beirut, nei giorni successivi all’uccisione di Nasrallah. A sorpresa però è ricomparso il 15 ottobre a Teheran, in uniforme, a un funerale di stato. Dunque scagionato e riabilitato? Oppure la sua storia è stata creata e pilotata da una regia iraniana per fare uscire allo scoperto le vere spie del Mossad? Difficile dirlo, perché giochi di specchi, depistaggi, propaganda offuscano – come del resto è scontato nelle faccende dei servizi segreti – questa vicenda che sta accompagnando il crescendo di tensioni tra Israele e Iran.

Pare abbastanza sicuro, come riferiscono le fonti autorevoli sentite da Middle East Eye, che sia l’attacco israeliano del 27 settembre per eliminare il leader di Hezbollah sia il bombardamento ancora più massiccio avvenuto il 4 ottobre per uccidere il suo successore designato, Hashem Safieddine, rimandino entrambi a una presenza dell’unità speciale iraniana guidata dal generale Qaani.

Il 27 settembre, Nasrallah, per tutto il giorno fuori Beirut, era rientrato nella capitale in serata per partecipare a un incontro urgente con il generale iraniano Abbas Nifouroshan, vicecomandante dell’unità Quds della Guardie rivoluzionarie. Nifouroshan era atterrato con un volo da Teheran nella capitale libanese e dall’aeroporto era stato subito trasferito nella base segreta di Hezbollah nel quartiere di Haret Hreit, nella periferia sud, dove ha aspettato Nasrallah. Pochi minuti dopo l’arrivo del leader delle milizie sciite libanesi e l’inizio della riunione, aerei militari israeliani hanno sganciato centinaia di bombe per l’intera nottata su tutto il comprensorio dove si trovava la base di Hezbollah. Tra le macerie sono stati ritrovati i cadaveri sia del generale iraniano, sia di Nasrallah, la cui uccisione è stata un colpo letale a tutto il fronte della resistenza anti-Israele .

Due giorni dopo, secondo le fonti di Middle East Eye, è giunto a Beirut il generale Qaani, con alcuni suoi collaboratori, per fare il punto della situazione sul campo e contribuire alla riorganizzazione della leadership di Hezbollah. Il 4 ottobre, il generale iraniano era stato invitato a partecipare alla shura di Hezbollah (il consiglio dei massimi capi del movimento) dal nuovo leader designato Hashem Saffiedine. Qaani – secondo la ricostruzione di Middle East Eye – all’ultimo momento non ha partecipato alla riunione nel bunker sotterraneo. Si è così salvato da un bombardamento israeliano, ancora più devastante di quello effettuato contro Nasrallah. Gli israeliani hanno poi continuato a sparare per ore contro i soccorritori che cercavano di scavare tra le macerie. Da quel momento Qaani è scomparso. Notizie delle ultime ore dicono che sarebbe rientrato a Teheran lo stesso 4 ottobre con l’aereo del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, che aveva fatto una visita di poche ore a Beirut subito dopo l’attacco. Il 15 ottobre, a Teheran, al funerale del generale Nifouroshan, il suo numero due ucciso insieme a Nasrallah, Qaani sedeva nella tribuna d’onore accanto al capo del sistema giudiziario della Repubblica islamica e al presidente Masoud Pezeshkian.

Ad aggiungere mistero al misterioso passaggio di Qaani a Beirut , vi è anche il fatto che la morte del nuovo leader di Hezbollah, a differenza di quanto avvenuto con Nasrallah, non è mai stata confermata. Poche ore dopo il bombardamento, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato che Safieddine «era stato fatto fuori». Successivamente però il portavoce dell’esercito israeliano aveva precisato «che non c’erano notizie della sua morte».

Il Cantico delle creature
Francesco D'Assisi

Il Cantico delle creature

Calendario di Terra Santa 2025

Calendario di Terra Santa 2025

Gregoriano, giuliano, copto, etiopico, armeno, islamico, ebraico