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Sguardi sulla Palestina, una rassegna di cortometraggi alla quinta edizione

Giulia Ceccutti
30 settembre 2024
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Sguardi sulla Palestina, una rassegna di cortometraggi alla quinta edizione

Si apre questa settimana a Venezia la quinta edizione del Nazra Palestine Short Film Festival, una rassegna di cortometraggi realizzati da palestinesi o a tema palestinese. Il Festival nasce dal basso e si autofinanzia. I corti saranno successivamente riproposti in molte città italiane.


Con tre giornate di apertura – dal 3 al 5 ottobre –, questa settimana si inaugura a Venezia la quinta edizione del Nazra Palestine Short Film Festival, rassegna cinematografica itinerante dedicata a cortometraggi da e sulla Palestina.

Nazra in arabo significa «sguardo». Il progetto è nato nel 2017 da una rete di associazioni e gruppi, semplici cittadini e volontari impegnati a vario titolo nell’ambito della realtà israelo-palestinese, del Medio Oriente, dei diritti umani.

Dare voce a un popolo e a una cultura

L’obiettivo del Festival è offrire uno sguardo, appunto, sulla Palestina in tutti i suoi aspetti: il conflitto e la storia, certo, ma anche più in generale la cultura e la vita quotidiana, i diritti umani e in particolare i diritti delle donne. I registi in concorso sono sia palestinesi sia di altre nazionalità. Molti i giovani.

Il Festival – si legge tra le altre cose nel comunicato ufficiale che presenta l’iniziativa – si propone anche di «far conoscere la produzione cinematografica palestinese ed evidenziare le eccellenze di una produzione artisticamente valida, ma carente nella distribuzione e perciò poco conosciuta dal grande pubblico».

Registi palestinesi ma non solo

«Fino al 5 ottobre non possiamo naturalmente svelare titoli e nomi dei registi vincitori di quest’anno», dice al telefono Patrizia Roletti, direttrice artistica. «Posso però anticipare che grossa parte dei titoli selezionati sono di registi palestinesi, che hanno mandato film sia da Gaza sia dalla Cisgiordania sia dall’Europa, dove attualmente vivono». Roletti soggiunge che i film in questa edizione sono decisamente misti dal punto di vista della nazionalità: «Si sono candidati film inglesi, uno iraniano, e gli altri da diversi Paesi».

Una nuova sezione

L’edizione di quest’anno ha aggiunto alle tre precedenti categorie – fiction, documentari e opere sperimentali – una quarta sezione: Gaze on Gaza («Sguardo su Gaza»). Raccoglie reportage girati durante l’ultimo anno di guerra nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Le opere sperimentali comprendono invece corti realizzati con smartphone, tablet o altri dispositivi mobili. Tutti i cortometraggi hanno una durata massima di 30 minuti.

Un tour in tutta Italia

Nel corso delle tre giornate di apertura a Venezia, promosse in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, saranno annunciati, premiati e proiettati i quattro cortometraggi vincitori. Verrà mostrato anche il corto vincitore del Festival Ciné-Palestine, rassegna di cinema palestinese con sede a Parigi, da poco partner del progetto.

Dal 6 al 10 ottobre il Nazra Palestine Short Film Festival sarà a Torino presso il cinema Massimo, il Piccolo Cinema, la Fondazione Merz e l’università. Quindi nell’arco di tutto il mese di ottobre i venti cortometraggi finalisti e i vincitori saranno riproposti in una trentina di città italiane, tra le quali Milano, Trieste, Genova, Roma, Napoli, Bari.

I luoghi del Festival

«Anche quest’anno ogni città, appoggiandosi su forze volontarie e su associazioni (vecchie e nuove) che organizzano localmente le iniziative, ha “personalizzato” gli eventi», continua Patrizia Roletti. «I film verranno così presentati in luoghi e momenti disparati: presso cinema e teatri, circoli, scuole, ma anche nell’ambito di conferenze, incontri con esperti o momenti legati alla musica. Non mancheranno momenti di incontro con i registi (due quest’anno i registi presenti), membri della giuria e dibattiti post proiezione».

Il programma completo è a disposizione sul sito del Festival, sulle pagine social di Nazra (in Instagram e Facebook) e sulle pagine social locali di ciascuna tappa.

Il processo di selezione

La selezione dei lavori, come per le edizioni precedenti, è stata affidata a una giuria internazionale composta da registi, produttori, giornalisti. Per citare alcuni nomi: May Odeh, produttrice e regista, Paola Caridi, saggista e giornalista, Muayad Alayan, regista e produttore, Simone Sibilio, professore di lingua e letteratura araba.

«Ogni anno la giuria cambia, sia nel numero sia nei nomi», precisa al telefono Meri Calvelli, cooperante internazionale dell’ong Acs (Associazione di cooperazione e solidarietà) che ha contribuito a fondare il Nazra Palestine Short Film Festival ed è tra le realtà partner.

Meri Calvelli – una lunga esperienza sul campo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, da dove è tornata da poco – con altri si occupa anche della fase di pre-selezione. «Anche quest’anno – dice – da febbraio (mese in cui è stata indetta la Call) a metà maggio (termine per l’invio dei lavori), abbiamo ricevuto una risposta decisamente ampia: centinaia e centinaia di materiali».

Un progetto dal basso

Calvelli sottolinea due aspetti a suo avviso importanti. Il primo attiene ai finanziamenti: «Va specificato che l’intero Festival è autofinanziato, attraverso campagne di crowdfunding e raccolte fondi avviate, nei mesi precedenti, dalle associazioni che aderiscono. Tutte le spese ricadono sull’organizzazione, a cominciare da quelle per i film stessi, che ci arrivano perlopiù “grezzi” dai registi, senza sottotitoli ecc.».

Il secondo aspetto riguarda il futuro. Da quest’anno il Festival ha deciso di registrarsi come associazione autonoma. «Si tratta di un festival “giovane”, con solo quattro edizioni alle spalle», conclude Meri Calvelli. «Vogliamo che, domani, non si disperdano le energie, il grande lavoro e il bagaglio di relazioni costruiti finora. In una parola, che il Festival continui ad andare avanti, in autonomia».

 

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