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Israele-Libano: aumentano i morti, pressioni per una tregua

Terrasanta.net
26 settembre 2024
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Israele-Libano: aumentano i morti, pressioni per una tregua
Il primo ministro libanese Mohammad Najib Azmi Mikati denuncia l'aggressione israeliana al Consiglio di Sicurezza dell'Onu il 25 settembre 2024. (UN Photo/Evan Schneider)

Nel giro di pochi giorni in Libano le vittime dell'offensiva israeliana in corso saranno più dei morti dell'ultimo conflitto aperto con Hezbollah, durato un mese nell'estate 2006. Iniziativa diplomatica di vari governi occidentali per una tregua.


(g.c.) – Mentre non cessano i bombardamenti tra Israele e Hezbollah, gli Stati Uniti, gli alleati in Europa e diverse nazioni arabe hanno presentato ieri una proposta congiunta di cessate il fuoco per una tregua. La dichiarazione chiede «un immediato cessate il fuoco di 21 giorni» per dare spazio a ulteriori negoziati.

Il presidente Usa Joe Biden, in una dichiarazione congiunta con l’omologo francese Emmanuel Macron, ha affermato che «è tempo di trovare una soluzione al confine tra Israele e Libano che garantisca la sicurezza e permetta ai civili di tornare alle loro case».

L’azione diplomatica arriva dopo che l’esercito israeliano ha dichiarato di aver abbattuto un missile Qader-1 (un ordigno con una testata di 500 chilogrammi e una gittata di 190 chilometri) lanciato contro Tel Aviv, e forse diretto verso il quartier generale del Mossad, l’intelligence israeliana. È la prima volta che le milizie filo sciite prendono di mira direttamente la città. Il missile è stato intercettato dal sistema di difesa aerea a medio raggio Fionda di Davide (David’s Sling) e non ha causato danni o feriti. Intanto l’esercito israeliano prepara le truppe per una possibile incursione di terra in Libano.

L’obiettivo immediato della mossa diplomatica, negoziata e approvata da Stati Uniti, Australia, Canada, Unione europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, è quello di ridurre il rischio di un conflitto più ampio. Ma i funzionari americani sperano anche che trovare un modo per attenuare la minaccia di guerra con Hezbollah possa fare pressione su Yahya Sinwar, leader di Hamas, perché accetti un accordo che ponga fine a quasi un anno di combattimenti a Gaza e porti alla liberazione degli ostaggi ancora nelle sue mani.

Nelle ultime ventiquattr’ore Israele ha ucciso 81 persone in Libano e ne ha ferite 403, secondo i dati forniti dal ministero della Salute libanese. Vanno ad aggiungersi alle quasi 600 vittime nei primi due giorni della nuova offensiva israeliana (nella guerra dell’estate 2006 tra Hezbollah e Israele, durata un mese, in Libano le vittime furono circa 1.200).

Da Israele, intanto, arrivano le prime reazioni alla richiesta di tregua. Per il leader dell’opposizione, Yair Lapid, Israele «dovrebbe accettare la proposta di cessate il fuoco di Biden e Macron, ma solo per sette giorni, per non permettere a Hezbollah di ricostruire i suoi sistemi di comando e controllo. Non accetteremo alcuna proposta che non includa l’allontanamento di Hezbollah dal nostro confine settentrionale».

Dal canto suo il primo ministro libanese Najib Mikati, parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha denunciato come Israele stia «violando la nostra sovranità» inviando «aerei da guerra e droni nei nostri cieli, uccidendo i nostri civili e distruggendo le case. Quello a cui stiamo assistendo oggi è una escalation senza precedenti. L’aggressore dice di colpire i combattenti e le armi, ma io vi assicuro che gli ospedali sono pieni di civili».

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