(g.s.) – La sala stampa della Santa Sede ha reso noto quest’oggi il testo di una lettera che il Papa indirizza ai fedeli cattolici della Terra Santa, in questi giorni che precedono la Pasqua.
Da quando, il 7 ottobre 2023, un nuovo abisso d’odio e violenza s’è aperto in Terra Santa l’attenzione di papa Bergoglio per quella regione si è fatta ancora più intensa (al pari di quella che riserva all’Ucraina, costantemente menzionata in discorsi, udienze ed esortazioni alla preghiera). Alle attività in favore della pace dispiegate dal personale diplomatico della Curia romana, il Papa affianca i gesti semplici che gli sono familiari: per telefono si informa personalmente e di continuo sulla situazione della piccola comunità cristiana rimasta abbarbicata alla chiesa parrocchiale di Gaza, quasi fosse un’arca di Noè che galleggia su un tempestoso mare di guerra.
Con la lettera resa pubblica oggi, Francesco aggiunge un altro gesto di prossimità: «Cari fratelli e sorelle – esordisce –, da tempo vi penso e ogni giorno prego per voi. Ma ora, alla vigilia di questa Pasqua, che per voi sa tanto di Passione e ancora poco di Risurrezione, sento il bisogno di scrivervi per dirvi che vi porto nel cuore. Sono vicino a tutti voi, nei vostri vari riti, cari fedeli cattolici sparsi su tutto il territorio della Terra Santa: in particolare a quanti, in questi frangenti, stanno patendo più dolorosamente il dramma assurdo della guerra, ai bambini cui viene negato il futuro, a quanti sono nel pianto e nel dolore, a quanti provano angoscia e smarrimento».
«Desidero – soggiunge poco più avanti il Papa – che ciascuno di voi senta il mio affetto di padre, che conosce le vostre sofferenze e le vostre fatiche, in particolare quelle di questi ultimi mesi. Insieme al mio affetto, possiate percepire quello di tutti i cattolici del mondo! Il Signore Gesù, nostra Vita, come Buon Samaritano versi sulle ferite del vostro corpo e della vostra anima l’olio della consolazione e il vino della speranza».
Richiamato il suo pellegrinaggio in Giordania, a Gerusalemme e a Betlemme di dieci anni fa e quello di san Paolo VI, primo successore di Pietro pellegrino in Terra Santa (nel 1964), il Papa osserva che «la comunità cristiana di Terra Santa non è stata soltanto, lungo i secoli, custode dei Luoghi della salvezza, ma ha costantemente testimoniato, attraverso le proprie sofferenze, il mistero della Passione del Signore. E, con la sua capacità di rialzarsi e andare avanti, ha annunciato e continua ad annunciare che il Crocifisso è Risorto, che con i segni della Passione è apparso ai discepoli e salito al cielo, portando al Padre la nostra umanità tormentata ma redenta. In questi tempi oscuri, in cui sembra che le tenebre del Venerdì santo ricoprano la vostra Terra e troppe parti del mondo sfigurate dall’inutile follia della guerra, che è sempre e per tutti una sanguinosa sconfitta, voi siete fiaccole accese nella notte; siete semi di bene in una terra lacerata da conflitti».
Parlando a nome di tutta la Chiesa il Papa scrive: «Fratelli, sorelle, voglio dirvi: non siete soli e non vi lasceremo soli, ma rimarremo solidali con voi attraverso la preghiera e la carità operosa, sperando di poter tornare presto da voi come pellegrini, per guardarvi negli occhi e abbracciarvi, per spezzare il pane della fraternità e contemplare quei virgulti di speranza cresciuti dai vostri semi, sparsi nel dolore e coltivati con pazienza».
Dopo aver ringraziato i pastori delle Chiese di Terra Santa, i religiosi e le religiose per quanto hanno fatto e continuano a fare, Francesco assicura la sua spirituale vicinanza anche «ai fratelli e le sorelle delle altre Confessioni cristiane, ai quali pure desidero manifestare la mia spirituale vicinanza ed esprimere il mio incoraggiamento».
«Tutti porto nella preghiera. Vi benedico e invoco su di voi la protezione della Beata Vergine Maria, figlia della vostra Terra. Rinnovo l’invito a tutti i cristiani del mondo a farvi sentire il loro sostegno concreto [occasione propizia è la Colletta del Venerdì Santo – ndr] e a pregare senza stancarsi, perché l’intera popolazione della vostra cara Terra sia finalmente nella pace».
Vogliamo porre a conclusione, la breve preghiera che papa Francesco consegna ai fedeli di Terra Santa, perché preghino con lui:
«Signore, tu che sei la nostra pace (cfr Ef 2,14-22), tu che hai proclamato beati gli operatori di pace (cfr Mt 5,9), libera il cuore dell’uomo dall’odio, dalla violenza e dalla vendetta. Noi guardiamo te e seguiamo te, che perdoni, che sei mite e umile di cuore (cfr Mt 11,29). Fa’ che nessuno ci rubi dal cuore la speranza di rialzarci e di risorgere con te, fa’ che non ci stanchiamo di affermare la dignità di ogni uomo, senza distinzione di religione, di etnia o di nazionalità, a partire dai più fragili: dalle donne, dagli anziani, dai piccoli e dai poveri».
Uniamoci anche noi a questa preghiera.
—
Clicca qui per il testo integrale della lettera di papa Francesco ai cattolici di Terra Santa.