(g.s.) – Si torna a pregare. A pregare per la pace. Quella che scende come un dono dall’alto ed anche quella che viene faticosamente restaurata dagli operatori di pace, mai stanchi di costruirla.
Papa Francesco ci ha chiesto di farlo tutti insieme, nuovamente (come tante volte fecero i suoi inascoltati predecessori, davanti ai flagelli del secolo scorso e di questo).
Diceva il Papa al termine dell’udienza generale del 18 ottobre scorso, lanciando la proposta: «Inquieta il possibile allargamento del conflitto, mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti. Tacciano le armi! Si ascolti il grido di pace dei popoli, della gente, dei bambini! Fratelli e sorelle, la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro. Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole, con la preghiera, con la dedizione totale».
«Pensando a questo, ho deciso di indire, venerdì 27 ottobre, una giornata di digiuno e preghiera, di penitenza, alla quale invito a unirsi, nel modo che riterranno opportuno, le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane, gli appartenenti ad altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo. Quella sera alle ore 18.00 in San Pietro vivremo, in spirito di penitenza, un’ora di preghiera per implorare sui nostri giorni la pace, la pace in questo mondo. Chiedo a tutte le Chiese particolari di parteciparvi, predisponendo iniziative simili che coinvolgano il Popolo di Dio».
Dunque, non solo i cattolici, non solo i cristiani, ma tutti i credenti che hanno a cuore la causa della pace potrebbero pregare all’ombra dello stesso giorno, il 27 ottobre.
A Gerusalemme i frati della Custodia di Terra Santa proporranno una veglia di preghiera, con inizio alle 18.30 (17.30 ora italiana). Sarà possibile unirsi spiritualmente anche da lontano attraverso una diretta video accessibile a questo link (è disponibile anche una traccia della veglia in formato pdf). Nell’arco della giornata saranno molti i momenti di preghiera previsti nella basilica dell’Annunciazione, spoglia di pellegrini, a Nazaret.
Nel resto del mondo, ognuno troverà i suoi orari, forme e modi.
Noi lo faremo pensando anche alle parole di Yael Noy, che abbiamo rilanciato poche ore fa: «Pregate per noi e abbracciateci. Abbiamo bisogno di questo: preghiere e un abbraccio».
In tanti, ne siamo certi, le farebbero eco.