Il 29 novembre la Regola francescana compie 800 anni e resta uno dei principali riferimenti della spiritualità cristiana. Dodici semplici capitoli che hanno rinnovato la Chiesa di allora e hanno continuato a farlo fino a oggi. Francesco trovò la strada della fraternità nel passaggio da una «intuizione» a una «istituzione», che papa Onofrio III approvò nell’autunno 1223. Questa tappa del percorso di fede del santo di Assisi, iniziato anni prima con la chiamata dinanzi al crocifisso di San Damiano, fu un sogno che si faceva regola e vita. Francesco trovò il modo, infatti, di trasformare un sogno in qualcosa di concreto e al contempo, di rivoluzionario. Qualcosa che ci interpella ancora.
Che cosa ha da dire, infatti, all’uomo di oggi l’esperienza francescana iniziata ottocento anni fa? Intorno a questa domanda si sviluppa la XV edizione del Festival Francescano che si svolge a Bologna dal 21 al 24 settembre. «Sogno, regole e vita» è il titolo dell’edizione 2023. Qual è il ruolo delle regole: liberare o soffocare? «Le regole non sono i legacci che non ci permettono di sognare – ha scritto fra Giampaolo Cavalli, presidente del Festival –, bensì il filo teso che permette all’aquilone di volare. E che permettono a noi, uomini e donne di ogni tempo, di vivere pienamente insieme. Cercando di essere sempre più fratelli, sempre più sorelle». L’anniversario dell’approvazione della Regola apre la strada ad altre ricorrenze. Tra il 2023 e il 2026, una serie di anniversari fanno memoria di momenti salienti della vita di san Francesco d’Assisi avvenuti 800 anni fa: il presepe di Greccio (Rieti) ideato nel Natale nel 1223; l’evento delle stimmate nel 1224; la stesura del Cantico di Frate Sole terminata nel 1225, prima della morte sopraggiunta la sera del 3 ottobre 1226.
I Centenari francescani di questi anni – che abbracciano temporalmente anche l’esperienza giubilare dell’Anno santo 2025 – si annunciano un’occasione preziosa per conoscere e dare rilievo al radicamento dell’esperienza francescana nelle nostre vite.
Eco di Terrasanta 5/2023
Ascoltare, per un esodo autentico
La Bibbia ci racconta che è necessario aprire gli «orecchi del cuore» nell’ascolto della Parola, non per capire che cosa si deve fare, ma per scoprire la realtà delle cose e come tutto funziona. Così ha inizio un cammino di uscita da sé.