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Nella Marsica una cappella per fra Salvatore Lilli

Terrasanta.net
22 agosto 2023
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Nella Marsica una cappella per fra Salvatore Lilli
Paolo Gaidano, Martirio del beato Salvatore Lilli e dei fedeli armeni, (dettaglio), olio su tela, 1898, Convento di San Salvatore - Gerusalemme

Nel comune abruzzese di Cappadocia si inaugura, il 23 agosto 2023, una nuova cappella dedicata al francescano che lì ebbe i natali nel 1853 e che fu martirizzato dai soldati turchi nel 1895 in Armenia Minore, insieme con sette fedeli.


(g.s.) – Il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, sarà in terra marsicana domani, 23 agosto 2023, per prendere parte all’inaugurazione di una cappella dedicata al beato Salvatore Lilli, martire francescano che nacque nel comune di Cappadocia (L’Aquila) 170 anni fa.

La cerimonia inaugurale della cappella nel paese natale di fra Lilli sarà presieduta dal vescovo di Avezzano, mons. Giovanni Massaro. Al suo fianco, oltre a fra Patton, anche l’esarca patriarcale armeno-cattolico di Gerusalemme ed Amman mons. Nareg Naamoyan. Saranno presenti inoltre le autorità civili di Cappadocia e i parenti del frate, ultimo nato di quattro fratelli e due sorelle.

L’accoglienza delle autorità religiose è prevista in Municipio alle 16.30. Da lì, alle 17.00 si snoderà il corteo verso la casa natale del frate, che fu dichiarato beato da san Giovanni Paolo II nel 1982. Sul posto verrà simbolicamente letto l’atto di nascita del francescano, seguito poi una discendente proclamerà un passo biblico sulla vocazione del giovane Geremia chiamato ad essere profeta (Libro di Geremia, capitolo 1).

Dalla casa natale si formerà una processione diretta alla chiesa. Davanti al monumento dedicato a fra Salvatore e ai sette compagni martiri verrà poi cantato il Padre nostro in armeno. Seguiranno, alle 17.45, la benedizione e inaugurazione della nuova cappella e la celebrazione della Messa solenne.

La vita di fra Lilli in breve

Abruzzese volitivo, forgiato dalla vita di montagna e dall’educazione ricevuta in famiglia, Salvatore Lilli vestì il saio francescano nel 1870, a 17 anni d’età. Nel 1873 partì per Gerusalemme, per entrare nella fraternità della Custodia di Terra Santa e non interrompere gli studi di teologia con il servizio militare obbligatorio (il che gli causò non pochi guai giudiziari, per renitenza alla leva, in occasione di un successivo rientro in Italia, da prete, nel 1885). Dopo il soggiorno in Italia, durato più del previsto, fra Salvatore tornò nell’Armenia Minore – attualmente compresa nei confini della Turchia –, dove già dal 1879 svolgeva il ministero sacerdotale nella missione di Marasc (l’odierna città turca di Kahramanmaraş).

Durante la forzata permanenza in Italia, il religioso aveva appreso abilità da carpentiere, agricoltore, calzolaio e sarto, che mise a frutto successivamente nella sua esperienza missionaria a Marasc. Incomprensioni, invidie, sospetti e forse calunnie fecero venir meno, nel 1894, la fiducia dei superiori nei confronti di fra Salvatore in quanto responsabile della missione di Marasc. Il frate fu trasferito nel piccolo villaggio Mujiuk-Deresi, dove vivevano circa 600 fedeli armeni. È poco distante da lì che – nel corso di un’ondata di persecuzioni delle minoranze cristiane – il 22 novembre 1895 si concluse la vicenda terrena del frate abruzzese, appena 42enne, e di sette suoi parrocchiani, uccisi da un plotone di militari turchi frustrati dal loro rifiuto di abiurare per convertirsi all’islam.

• Se vuoi saperne di più, clicca qui per scaricare gratuitamente, in versione pdf, una sintetica biografia del beato fra Salvatore Lilli.

Clicca qui per un servizio video sull’inaugurazione, a cura del Christian Media Center.

Ultimo aggiornamento: 28/08/2023 10:00


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