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Porpora reale, un raro ritrovamento di tessuti dell’epoca di Davide e Salomone

Cécile Lemoine
4 febbraio 2021
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Porpora reale, un raro ritrovamento di tessuti dell’epoca di Davide e Salomone
Tessuti tinti di viola risalenti al X-XI secolo a.C. (Foto Dafna Gazit / Aia)

Frammenti di tessuti tinti di viola sono stati rinvenuti a Timna, nel sud di Israele. Un ritrovamento unico, che racconta la storia della regione com’era tremila anni fa.


Il viola è ancora intenso, mentre vira verso il porpora in alcuni punti. I pezzi di stoffa non sono molto grandi, ma il loro colore non inganna. I ricercatori che lavorano sui tessuti nel sito archeologico della valle di Timna, allestremità meridionale di Israele, sono rimasti sbalorditi per la recente scoperta di resti di tessuti e fibre di lana tinti di porpora reale (da non confondere con il rosso porpora – ndt). Una tintura estremamente costosa, citata nella Bibbia.

Una datazione al carbonio-14 conferma che questi elementi risalgono tutti intorno al 1000 a.C. Il periodo corrisponde alle monarchie di Davide e Salomone a Gerusalemme. «Il colore ha immediatamente attirato la nostra attenzione, ma fatichiamo ancora a credere di aver trovato del viola, antico di tremila anni», ha detto il 28 gennaio il professor Erez Ben-Yosef , in un comunicato congiunto dell’Autorità israeliana per le antichità e delle Università di Tel Aviv e Bar Ilan.

Colori biblici

La scoperta è importante. In Israele prima d’ora non erano mai stati trovati resti di questa tintura, nota come argaman o porpora di Tiro. «Nell’antichità, i capi di abbigliamento viola erano associati alla nobiltà, ai sacerdoti e, naturalmente, ai reali. La magnifica tonalità del viola e la difficoltà nel produrre questa tintura, che si trova in quantità minime nei corpi dei piccoli molluschi, per lungo tempo lo hanno reso il più prestigioso dei coloranti: il porpora reale spesso era più costoso dell’oro», spiega Naama Sukenik, curatrice delle scoperte organiche per l’Autorità israeliana per le antichità. Fino ad oggi erano stati trovati solo i gusci di molluschi e il materiale utilizzato per estrarre i pigmenti dalla piccola ghiandola situata nel loro corpo.

Questi molluschi, chiamati murici, sono stati utilizzati anche per produrre il blu azzurro, da cui si ricava il viola a seconda di come i pigmenti sono esposti al sole. Questi due colori sono spesso citati insieme nelle fonti antiche, inclusa la Bibbia. Entrambi hanno un significato simbolico e religioso. I sacerdoti del tempio, Davide, Salomone e Gesù sono tutti descritti mentre indossavano abiti tinti di viola: «Un baldacchino s’è fatto il re Salomone, con legno del Libano. Le sue colonne le ha fatte d’argento, d’oro la sua spalliera; il suo seggio è coperto di porpora» (Cantico dei cantici, 3, 9-10).

Trovati nel sito di produzione del rame di Timna, questi frammenti di tessuto testimoniano la ricchezza della popolazione nomade che abitava quello che un tempo era il regno di Idumea. «Questi re governavano società complesse, formavano alleanze, relazioni commerciali e si facevano la guerra», osserva il professor Ben-Yosef. La ricchezza di una società nomade non si misurava nei palazzi, ma in cose non meno apprezzate nel mondo antico – come il rame prodotto a Timna e la tintura viola che veniva commerciata con esso».

 

 

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