(c.l./g.s.) – Il prossimo 6 ottobre, 14 sculture in bronzo che rappresentano le stazioni della Via Crucis verranno collocate sui muri della Gerusalemme vecchia. Sabato scorso, 21 settembre 2019, sono state benedette da papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, alla presenza del presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, mons. Rino Fisichella, del vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti, del sindaco Federico Sboarina e del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.
Nove di queste sculture saranno affisse lungo la Via Dolorosa, che inizia 300 metri dopo la porta dei Leoni, nella parte orientale della città vecchia, e termina alla basilica del Santo Sepolcro. È al suo interno, e più precisamente nella cappella dei francescani, che verranno collocate le restanti cinque sculture, per non alterare i delicati equilibri previsti dallo status quo, che regola i rapporti, gli spazi e i tempi che spettano alle comunità religiose che custodiscono e animano il luogo santo.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la comunità civile ed ecclesiale di Verona e la Custodia di Terra Santa. È stato realizzato interamente nella città scaligera (che è, tra l’altro, legata da un «patto d’amicizia» con Betlemme) per iniziativa dell’associazione Una Via Crucis a Gerusalemme.
Le sculture in bronzo sono state ottenute con la tradizionale tecnica della fusione a cera persa. Di dimensioni di circa 50 × 60 centimetri, le formelle sono state realizzate dalla Fonderia artistica Bmn Arte e scolpite dal veronese Alessandro Mutto.
Un aiuto alla preghiera
Fino ad ora non c’erano a Gerusalemme rappresentazioni artistiche dei momenti salienti della passione di Gesù, se non in qualche piccola cappella troppo angusta per accogliere gruppi di pellegrini numerosi. Lungo la Via Dolorosa solo dei tondi con numeri romani indicano le stazioni della Via Crucis; assente qualunque rappresentazione della passione di Gesù. Proprio per offrire ai pellegrini che arrivano da tutto il mondo la possibilità di meditare anche visivamente sulla condanna a morte e l’esecuzione del Nazareno – ha dichiarato Roberto Brizzi, proprietario della fonderia veronese – «abbiamo messo a disposizione le nostre migliori competenze, per restituire in qualche modo la carica emotiva dell’accompagnare idealmente Gesù che avanza, passo dopo passo, verso la crocifissione sul Golgota».
Le sculture sono state create per trasmettere un sentimento di profonda umanità davanti alla morte di Gesù in croce. «La principale difficoltà – ha confessato lo scultore Mutto – è consistita nell’identificarsi con l’osservatore di quel tempo. Il mio obiettivo era catturare quanti più sensi ed emozioni possibili. Il contesto storico è stato completamente preservato: la foggia degli abiti e le espressioni [dei volti] sono stati curati nei minimi dettagli».
Secondo il Custode di Terra Santa – raggiunto dal settimanale cattolico diocesano Verona Fedele nell’agosto scorso mentre interveniva al Meeting di Rimini – la nuova Via crucis bronzea «aiuterà i molti pellegrini che ogni giorno percorrono la Via Dolorosa a meditare sul cammino di Gesù per la nostra salvezza e sulla nostra chiamata a seguire le sue orme».
L’idea di questa Via crucis nacque nel dicembre 2003, quando fu realizzata la Porta della pace, anch’essa creata dalla Fonderia artistica Bmn Arte e offerta dall’Associazione Porta della Pace (di cui facevano parte l’imprenditore Roberto Brizzi e il francescano Ibrahim Faltas) alla Custodia di Terra Santa. Il portale in bronzo alto circa 2,5 metri è firmato dallo scultore Roberto Joppolo, un artista senese e si trova a Betlemme presso la chiesa francescana di Santa Caterina, adiacente alla basilica della Natività. Sull’opera scultorea sono rappresentati vari soggetti: l’Annunciazione; il sogno di Giuseppe; la Natività di Gesù, al centro di una stella splendente con cinque rami; la visita dei re magi; san Francesco d’Assisi; san Giovanni Paolo II pellegrino in Terra Santa nel marzo del 2000.
Prima di essere trasferite a Gerusalemme le quattordici sculture ricevono, il 26 settembre, a Verona anche la benedizione del vescovo mons. Zenti.
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Ultimo aggiornamento: 07/10/2019 16:09