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L’islam spiegato da un domenicano

Terrasanta.net
2 ottobre 2019
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L’islam spiegato da un domenicano

Il libro è lo sviluppo di una conferenza tenuta in una chiesa parigina nel 2015. Padre Candiard procede con chiarezza, senza pretendere di essere esaustivo. Il pregio del volume è di introdurre all’islam partendo da alcune delle domande che gli occidentali si pongono più frequentemente.


Anche in Italia è ampia la scelta di saggi divulgativi indirizzati a lettori non esperti, ma interessati ad andare oltre i diffusi pregiudizi nei confronti dell’islam e dei musulmani. Qui presentiamo il lavoro di padre Adrien Candiard, giovane domenicano d’origini parigine e studioso di teologia islamica al Cairo, in Egitto.

Il libro, praticamente un tascabile, è lo sviluppo di una conferenza tenuta in una chiesa parigina nel 2015 e svolge il tema in modo chiaro, senza pretendere di essere esaustivo, e mantenendo il genere letterario del discorso orale, privo di note e orpelli tipici delle pubblicazioni scientifiche. Il pregio di Candiard è di introdurre il lettore all’islam partendo dalle domande che gli occidentali si pongono più frequentemente in questo inizio millennio, evitando però di fornire risposte semplici e proponendo semmai di ricalibrare gli interrogativi.

Il domenicano smonta i luoghi comuni che albergano sia tra i detrattori sia tra gli apologeti, mostrando in modo sintetico ed efficace la complessità delle questioni in gioco. Ad esempio, spiega che guardando alla Storia non si può sostenere che dall’islam sboccino ineluttabilmente regimi politici non avvezzi alla separazione tra la sfera politica e quella religiosa, o che il Corano non possa essere interpretato, o che la fede dei musulmani sia intrinsecamente aliena al dialogo con la ragione.

Da studioso, Candiard osserva che «non esiste un unico islam, e neppure un islam di riferimento». Ogni credente aderisce a una o all’altra forma di islam, esercitando una scelta, un atto etico. Il domenicano contesta l’idea – tutta occidentale – di rivolgersi a (e auspicare l’esistenza di) un islam moderato. Un’istanza che a suo avviso spesso equivale a chiedere di essere moderatamente musulmani (o, analogamente, meno cristiani). Semmai si tratta di proporre ai musulmani di attingere a quella «radicalità più profonda, più autentica, che può essere, come propongono certe vie musulmane, una radicalità spirituale: la ricerca di Dio dentro di sé, l’incontro con Dio nella preghiera personale anziché nell’attentato-suicidio».

Se imboccasse questa via, chiosa Candiard, «la tradizione islamica avrebbe molte ricchezze da far valere. (…) Sarebbe uno dei pochi modi di uscire “dall’alto” dalle guerre sanguinose che dilaniano il nostro mondo». (g.s.)


Adrien Candiard
Comprendere l’islam
O meglio, perché non ci capiamo niente
Emi, Verona 2019
pp. 128 -13,00 euro

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