Benedetto XVI: «Rispettare i simboli,
evitare provocazioni, rigettare l’intolleranza»
Le notizie che ci giungono da molti Paesi a maggioranza musulmana suscitano apprensione e preoccupazioni. Sul rapporto religione e violenza (pur senza fare diretto riferimento all’islam) si è pronunciato Benedetto XVI nell’udienza concessa a fine febbraio al nuovo ambasciatore del Marocco.
«La Chiesa cattolica – ha spiegato il Santo Padre – resta convinta che, per favorire la pace e la comprensione tra i popoli e gli uomini è necessario ed urgente che le religioni ed i loro simboli siano rispettati e che i credenti non siano oggetto di provocazioni che feriscono i loro pensieri ed i loro sentimenti religiosi. Ma l’intolleranza e la violenza non possono mai avere giustificazione come risposte alle offese, perché non sono risposte compatibili con i sacri principi delle religioni; è per questo che non si può che deplorare le azioni di coloro che approfittano deliberatamente dell’offesa causata ai sentimenti religiosi per fomentare atti violenti, tanto più che ciò accade per scopi estranei alla religione. Per i credenti, come per tutti gli uomini di buona volontà, la sola via che può condurre alla pace ed alla fraternità è quella del rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose degli altri, affinché, in maniera reciproca in tutte le società, sia realmente assicurato a tutti l’esercizio della religione liberamente scelta».
Dobbiamo chiedere con forza che anche nel mondo musulmano si apra una fase nuova del dialogo, e si rifiuti la violenza che genera solo altra violenza.