Se Cristo non è risuscitato – scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi – allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni…». La resurrezione è l’evento centrale e fondante della fede cristiana, senza quel fatto accaduto in una notte d’aprile, con molta probabilità nell’anno 30 (il 9 aprile, se si fa riferimento alla datazione giovannea), appena fuori delle antiche mura di Gerusalemme, il cristianesimo non esisterebbe. Per molti decenni studiosi e biblisti hanno affermato o affermano ancora che bisogna smetterla di insistere, come faceva certa vecchia apologetica, sulla «storicità» e sulla «fisicità» dell’evento pasquale, perché quell’evento – anche per chi crede – sarebbe avvenuto in una dimensione che nulla può avere a che fare con la nostra. La «risurrezione di Gesù – ha scritto Giuseppe Barbaglio nel suo Gesù ebreo di Galilea – affermata come un evento reale, non è per nulla un evento storico, non è situata nel tempo e nello spazio».
Questo dossier vuole invece offrire al lettore alcune prove e indizi che inducono a ritenere come realmente accaduta la Risurrezione, l’evento che sta all’origine del cristianesimo. Il «fatto» che ha sconvolto la storia e che ci mette al riparo dal rischio di poter essere, a nostra volta, falsi testimoni.