Anche il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha voluto rivolgere un pensiero alla Terra Santa nel suo primo messaggio agli italiani in occasione del Capodanno.
Nel discorso trasmesso in televisione la sera del 31 dicembre scorso il presidente ha detto tra l’altro:
«In questo momento tragici bagliori ci giungono ancora dall’Iraq. Sentiamo come minaccia comune le guerre che sconvolgono il Medio Oriente, che insieme con la fame e le malattie attraversano e flagellano l’Africa, da ultimo ancora una volta in Somalia, e che toccano ancora altre regioni».
«La comunità internazionale, e in particolare l’Europa e l’Italia, non possono assistere inerti a questi conflitti, o al rischio della proliferazione nucleare ; sono tenute a fare la loro parte per promuovere pace, stabilità, disarmo, sviluppo, per sostenere ovunque la causa dei diritti umani. (…) Su questi grandi temi – la pace, in Terra Santa innanzitutto, tra israeliani e palestinesi; il dialogo con altre civiltà e altre fedi, nella distinzione e nel reciproco rispetto; il ruolo dell’Europa – colgo una profonda sintonia con la Chiesa cattolica, con le sue espressioni di base, con le sue voci più alte. Ne ho tratto conferma dall’aperto e cordiale incontro del 20 novembre con Papa Benedetto XVI, al quale invio di qui il mio saluto beneaugurante. C’è sintonia nel sollecitare un più giusto ordine mondiale, un modello di sviluppo globale diverso e più sobrio, di fronte a un ormai inquietante degrado dell’ambiente, che minaccia la stessa sopravvivenza umana».