Anche quest'anno, dal 12 al 18 gennaio, alcuni rappresentanti dei vescovi cattolici europei e nordamericani si sono recati a Gerusalemme per partecipare ai lavori del Coordinamento delle conferenze episcopali a sostegno della Chiesa in Terra Santa. Nel corso dei lavori i presuli hanno anche incontrato ministri del governo israeliano e altre autorità civili e religiose. Non è mancata una visita alla Striscia di Gaza. Il bilancio dell'iniziativa in un comunicato finale.
Ormai è una consuetudine che si ripete di anno in anno. Un gruppo di vescovi cattolici europei e nordamericani – non sempre le stesse persone – si reca in Terra Santa in segno di solidarietà e interesse per le comunità cristiane che vivono intorno ai Luoghi Santi.
L’iniziativa, lanciata nel 1998 su impulso della Santa Sede, si chiama Coordinamento delle conferenze episcopali a sostegno della Chiesa in Terra Santa.
Dal 12 al 18 gennaio scorso è confluita a Gerusalemme una dozzina di prelati: due i nordamericani, gli altri tutti europei (nessun italiano).
A nome degli episcopati che rappresentano, i partecipanti ai lavori cercano di elaborare risposte ai diversi problemi dei cristiani nella terra di Gesù. Al termine della visita, il Coordinamento ha tracciato un bilancio in un comunicato finale: «I cristiani sono pochi, ma sono parte integrante del popolo di Israele e dei Territori palestinesi – si legge nel testo -. I loro diritti devono essere garantiti con il riconoscimento dell’uguaglianza e una maggiore sicurezza, accanto ai diritti religiosi assicurati dalla legge».
Il messaggio ribadisce la funzione moderatrice della presenza cristiana ed esorta i cattolici di tutto il mondo a visitare i luoghi santi e le comunità della Chiesa locale. Una delegazione di presuli ha incontrato anche il vice primo ministro israeliano, Shimon Peres, riconoscendo che «servono atti coraggiosi per spezzare il ciclo della paura israeliana e della rabbia palestinese che dominano la situazione attuale». I partecipanti ai lavori hanno avuto anche modo recarsi nella Striscia di Gaza e di incontrare il ministro israeliano del Turismo, Isaac Herzog. Tema del confronto l’adozione di misure per agevolare i flussi dei pellegrini.
I vescovi auspicano un cambiamento di rotta: «Serve qualcosa di nuovo per raggiungere la giustizia e la pace, così che gli Israeliani possano oltrepassare la paura, che porta a politiche di sicurezza controproducenti che opprimono il popolo palestinese, e i Palestinesi possano superare rabbia e disperazione, che guidano la violenza che terrorizza il popolo israeliano». E aggiungono: «Preghiamo per il coraggio e la guida necessari per spezzare l’ondata di paura, rabbia e disperazione in Terra Santa».