Positivisti e illuministi, nel corso del Novecento, le avevano date per spacciate. Invece le religioni si sono prese la briga di smentirli. Lo riconoscono oggi anche accademici e politici: le religioni sono tornate dall'esilio ed esercitano il loro influsso non solo sulla vita delle società e delle nazioni, ma anche sul piano delle relazioni internazionali. Il volume che presentiamo è una raccolta di saggi proprio su quest'ultimo aspetto.
Le religioni riappaiono in pubblico. Già sul tramonto del secolo scorso si capiva che la lettura semplicistica e ideologica che le dipingeva come «oppio dei popoli», destinato all’avvizzimento di pari passo con il progressivo emanciparsi dell’uomo, conteneva errori di prospettiva che impedivano di vedere bene la realtà.
Oggi di religione – e delle ricadute sociali, politiche e internazionali delle religioni e del loro intrecciarsi con le culture e le identità nazionali – si torna a ragionare apertamente anche in sedi accademiche non a carattere teologico.
È il caso dei saggi raccolti in Ritorno dall’esilio, volume redatto da docenti di diritto e politica internazionale che proprio sul loro terreno si misurano con la tematica religiosa.
Buona parte delle riflessioni riportate in queste pagine era già stata scritta nel 1999, in vista della Conferenza, svoltasi a Chicago nel 2001, della International Studies Association (la prima edizione del testo in lingua inglese è del 2003). Era ancora lontano quell’11 settembre 2001 che avrebbe portato anche l’attenzione del grande pubblico sull’influsso delle religioni nella storia dei nostri giorni (non solo con riferimento ai terroristi islamisti di Al Qaida, ma anche alle destre religiose cristiane che sostengono le politiche dell’amministrazione Bush negli Stati Uniti).
Per il suo impianto speculativo – che prescinde da ogni analisi di ordine statistico -, per le categorie che adotta e per il linguaggio a cui ricorre, l’opera si rivolge in primo luogo a un pubblico di studiosi e appassionati della materia.
Nove i capitoli, suddivisi in tre parti. La prima è dedicata alla «teoria delle relazioni internazionali e la religione»; la seconda si intitola «Guerra, sicurezza e religione»; l’ultima: «Politicizzare la religione: verso un nuovo "ethos" globale?».
Il testo è edito in italiano per iniziativa dell’Alta scuola di economia e relazioni internazionali (Aseri) dell’Università cattolica del Sacro Cuore.