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Il priore dell’Ecole

18/04/2007  |  Gerusalemme
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Il priore dell’<i>Ecole</i>
Padre Guy Tardivy, priore della comunità domenicana dell'Ecole biblique di Gerusalemme.

Tra le più prestigiose istituzioni accademiche di Gerusalemme vi è l'Ecole biblique dei domenicani francesi, in cui si specializzano studiosi di Sacra Scrittura provenienti da tutto il mondo. Recentemente alla guida della comunità religiosa che vi risiede è stato eletto un nuovo priore: padre Guy Tardivy, non un biblista, ma piuttosto un esperto di storia medievale. «Questa è una pagina nuova interamente nuova della mia vita» ci ha detto il religioso commentando la scelta dei suoi confratelli. Eccovi una nostra breve intervista.


A Gerusalemme, a ridosso della mura della città vecchia, nel luogo dove, secondo la tradizione fu ucciso santo Stefano, sorge uno splendido edificio di fine Ottocento. Si tratta della Scuola biblica e archeologica francese, detta semplicemente Ecole biblique, dove è nata la celebre Bibbia di Gerusalemme.

Fondata nel 1890 dal domenicano padre Marie-Joseph Lagrange, l’Ecole biblique è la più antica istituzione cattolica per lo studio della Sacra Scrittura. Scuola di formazione biblica e archeologica, centro di studi di fama internazione, l’école vanta una delle migliori biblioteche bibliche e archeologiche del mondo e una straordinaria fototeca che documenta la vita in Medio Oriente dal secolo scorso sino ai nostri giorni.

Da pochi mesi questa prestigiosa istituzione ha un nuovo priore, padre Guy Tardivy (57 anni). Originario dell’Alta Provenza, ha vestito l’abito domenicano nel 1973 ed è diventato prete nel 1978. Lo abbiamo incontrato.

Padre Tardivy, come ha vissuto la sua inattesa elezione a priore dell’Ecole biblique?
Alla fine di novembre mi ha raggiunto in Francia una telefonata da Roma. Il superiore mi annunciava che i confratelli di Gerusalemme mi avevano eletto priore del convento di Santo Stefano, cioè dell’Ecole biblique. Io non sono biblista. Mi sono occupato di storia medievale e da anni ero impegnato nella pastorale. Qualche consultazione con amici e confratelli e poi… ho accettato. Negli ultimi anni sono stato a Nizza, totalmente immerso nel servizio presso la cattedrale, il cuore spirituale della città. Prima sono stato a Bordeaux ma questa è davvero una pagina interamente nuova della mia vita.

Che cosa ha lasciato?
Mi sono dedicato a molte attività. Ho lavorato nell’ambiente universitario, poi in campagna coi giovani. Negli ultimi anni tre sono state le mie principali attività. Anzitutto ho organizzato nel 1994 il millenario di san Maiolo, quarto abate di Cluny. Abbiamo radunato i migliori specialisti del X secolo, abati benedettini da tutta Europa, riscoprendo pure l’antico itinerario cluniacense, oggi riconosciuto dal Consiglio europeo, come uno degli itinerari spirituali e culturali dell’antico continente. Sono poi cappellano del sovrano ordine militare di Malta e attraverso l’aiuto dei membri dell’ordine, abbiamo iniziato molte attività caritative nella diocesi di Bordeaux dove ho lavorato lungamente (Caritas, società san Vincenzo e così via). Infine ho presieduto l’associazione francese del Rosario che si occupa di organizzare pellegrinaggi a Lourdes.     

Come ha trovato la comunità dell’Ecole biblique?
Il priore è l’autorità morale e spirituale della comunità religiosa. Io non mi occupo di questioni accademiche legate alla scuola (a questo pensa il direttore, padre Jean-Michel Poffet). Ho trovato una comunità vivace, fortemente impegnata nello studio della Sacra Scrittura e con moltissime attività. Basti pensare che all’Ecole biblique c’è una basilica dove ogni giorno sono celebrate sante Messe, frequentate regolarmente da non pochi fedeli (francesi che stanno a Gerusalemme, palestinesi e pellegrini che vengono da ogni parte del mondo). Per noi curare la qualità della liturgia è importante perché chi viene qui possa pregare e gustare, anche solo per poco, la bellezza della Parola di Dio.

Negli ultimi anni la comunità si è rinnovata?
Negli ultimi anni, grazie a Dio, sono arrivati giovani confratelli per formarsi e mantenere viva la tradizione accademica dell’Ecole biblique. Questo fa sì che la comunità sia abbastanza giovane e vivace. Inoltre ci sono gli studenti che provengono da tutto il mondo: anche per merito loro la nostra liturgia e la nostra vita comunitaria risentono sempre di un clima internazionale e davvero cattolico.

Ci sono problemi «politici»?
L’Ecole biblique è situata a Gerusalemme est, quindi nella parte palestinese. I problemi – come tutti sanno – sono complessi ed io sto ancora cercando di orientarmi in un dedalo quasi inestricabile. Sono comunque in perfetta intesa sia con il patriarca e i membri della Chiesa locale, sia con il custode di Terra Santa e i molti religiosi e religiose che operano qui.

Il priore ha pure un occhio sulle questioni concrete…
Appena arrivato sono saltate le fognature. Abbiamo scavato per le riparazioni e abbiamo trovato resti bizantini e crociati (per fortuna in casa ci sono archeologi preparati)! Nei prossimi mesi dovremo mettere mano al tetto della basilica (una – fra l’altro – delle chiese più capienti di Gerusalemme) che risale ancora a padre Lagrange. Non c’è insomma tempo di annoiarsi!  

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