Si svolgeranno quasi in tono minore le celebrazioni che la municipalità di Gerusalemme e il governo di Israele hanno programmato per festeggiare quarant'anni dal ritorno della città sotto il pieno controllo ebraico. La festa cade in un momento in cui le massime istituzioni politiche del Paese sono in crisi e il governo ha in corso confronti diplomatici con le stesse nazioni arabe che nel 1967 persero in sei giorni la guerra che loro stesse avevano scatenato contro Israele. Gli eventi celebrativi in calendario si svolgeranno anche in altre città del mondo, soprattutto dove c'è una consistente comunità ebraica.
(g.s.) – Senza fanfare Israele si accinge a celebrare quarant’anni dalla «riunificazione» di Gerusalemme, avvenuta con la guerra dei sei giorni nel 1967, con la quale le forze armate israeliane presero il controllo dell’intera città (fino a quel momento la città vecchia e il settore orientale erano stati sotto la sovranità della Giordania).
Nel presentare alla stampa il programma delle iniziative in calendario, alcune settimane fa il sindaco della città, Uri Lupolianski, ha sottolineato che sarà l’occasione per festeggiare Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele, ma anche di tutti gli ebrei del mondo.
Da parte sua il governo non calca troppo i toni. Forse per non irritare le nazioni arabe – a cui brucia ancora la ferita di una guerra da loro scatenata e persa in meno di una settimana – in una stagione in cui sono in corso trattative sotterranee (con la Siria) e ci si misura col piano di pace rilanciato dall’Arabia Saudita il mese scorso. Ma forse anche perché le massime istituzioni politiche israeliane attraversano una fase di scarsa autorevolezza, con il capo dello Stato, Moshe Katsav, sospeso dalle sue funzioni per guai con la giustizia, e il primo ministro Ehud Olmert screditato per l’andamento non positivo della guerra dell’estate scorsa con gli Hezbollah libanesi.
Comunque sia, per festeggiare Gerusalemme governo e municipalità hanno stanziato 36 milioni di sheckel (oltre 6 milioni e mezzo di euro).
I primi eventi ufficiali saranno speciali sedute del governo e del Parlamento, che avranno luogo il prossimo 13-14 maggio, in occasione dell’anniversario della proclamazione di Indipendenza.
Il 15 maggio, al parco Sacher di Gerusalemme, avrà inizio un festival canoro che durerà una settimana. Immediatamente dopo, per dieci giorni a partire dal 24 maggio, tutti i musei e istituti culturali della città ammetteranno i visitatori gratuitamente.
Il 26 luglio l’Orchestra filarmonica di Israele eseguirà un concerto diretto dal maestro Zubin Metha.
Nei programmi c’è anche una serie di eventi organizzati, nell’arco dei prossimi mesi, in varie città del mondo (già ora ne sono previsti a New York, Melbourne, Praga, Buenos Aires, Panamà, Mosca, Helsinki e Berlino).
Anche l’Ufficio per il turismo di Gerusalemme partecipa a suo modo: il suo sito web offre ora l’opportunità di scaricare files audio (in formato mp3), testi e piantine (in formato pdf) in lingua inglese che guidano – in modo piuttosto sintetico – il visitatore attraverso un’ottantina di siti caratteristici e monumenti della città (un’avvertenza: i files sono raccolti in pacchetti abbastanza voluminosi che richiedono una connessione a banda larga per poterli scaricare in modo agevole). Quest’ultimo servizio è ancora in divenire.