Che cosa pensa la piazza palestinese di tutto quello che sta succedendo tra Gaza e la Cisgiordania? Il sito palestinese Miftah rilancia un sondaggio effettuato con criteri scientifici tra il 21 e il 22 giugno dall'Università nazionale An-Najah. Premessa: anche i Territori palestinesi sono un posto dove si fanno i sondaggi. Varrebbe la pena ricordarlo a qualche cronista o commentatore che quando parla di questa regione del mondo ha il tono dell'hic sunt leones. Si fanno i sondaggi che dicono cose interessanti. Date un'occhiata.
Che cosa pensa la piazza palestinese di tutto quello che sta succedendo tra Gaza e la Cisgiordania? Nei servizi televisivi di questi giorni abbiamo sentito parlare più volte l’«uomo della strada». Ora il sito palestinese Miftah rilancia un sondaggio effettuato con criteri scientifici tra il 21 e il 22 giugno dall’Università nazionale An-Najah. Premessa: anche i Territori palestinesi sono un posto dove si fanno i sondaggi. Varrebbe la pena ricordarlo a qualche cronista o commentatore che quando parla di questa regione del mondo ha il tono dell’hic sunt leones. Si fanno i sondaggi e si dicono cose interessanti.
L’83,9 per cento degli interessati confessa di non sentirsi sicuro né per se stesso, né per le proprie famiglie, né per le sue proprietà. Quanto alle priorità indicate per il governo di emergenza l’85,5 per cento risponde indicando il pagamento dei salari agli impiegati e l’82,8 per cento parla del miglioramento delle condizioni economiche. A riprendere il controllo della Striscia di Gaza pensa solo il 61,1 per cento degli intervistati. Solo il 29,8 per cento crede che il governo di emergenza di Salam Fayyad sarà in grado di porre fine al caos nella Cisgiordania. È con questi numeri che oggi bisogna fare i conti. Il 68,8 per cento dei palestinesi oggi è pessimista sul futuro. È ora di dargli motivi seri per cambiare idea.
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