L'incontro di cinque atleti dei Giochi europei Maccabi con Papa Benedetto XVI, al termine dell'udienza generale del 4 luglio, farà da prologo alla dodicesima edizione delle Maccabiadi europee, l'avvenimento sportivo che dal 4 al 12 luglio riunirà a Roma 1.700 atleti provenienti dalle comunità ebraiche di 37 Paesi. Sedici le discipline in cui si contenderanno la vittoria. Si tratta del più importante evento ebraico che l'Italia abbia mai ospitato.
Saranno cinque i componenti della delegazione dei Giochi europei Maccabi ad incontrare domani, al termine dell’udienza generale del mercoledì, Benedetto XVI. Un evento particolare che precederà di qualche ora un appuntamento che vedrà Roma, lo sport e la pace protagonisti, dal 4 al 12 luglio, della dodicesima edizione delle Maccabiadi – European Maccabi Games – la manifestazione sportiva più importante delle comunità ebraiche internazionali, che farà da vetrina a 1.700 atleti in rappresentanza di 37 Paesi, tutti impegnati a contendersi la palma della vittoria in 16 discipline (atletica, badminton, bridge, scacchi, pallacanestro, pallavolo, scherma, calcio, calcetto a 5, golf, karate, squash, bowling, tennis e tennis tavolo, oltre a una stracittadina aperta al pubblico).
A far da palcoscenico gli impianti dell’Acqua Acetosa dove sarà ospitato il Villaggio dei Giochi. La manifestazione è particolarmente attesa dalla comunità ebraica romana. La più antica comunità della Diaspora ospiterà dunque il più grande appuntamento del genere che si sia mai svolto in Italia. La stella di Davide e il Colosseo saranno i simboli di una manifestazione che per otto giorni, dal 4 al 12 luglio, vedrà lo sport come protagonista. Oltre la prestazione atletica, l’obiettivo è parlare di pace, di conoscenza reciproca, di superamento delle diffidenze, per andare avanti sulla strada del dialogo. Si svolgerà in questo spirito, domenica 8 luglio, la gara podistica in notturna di oltre undici chilometri aperta a tutta la città, che avrà come traguardo le Terme di Caracalla. Per le strade di Roma si correrà tra i luoghi simbolo per gli ebrei romani, ripercorrendo le tappe che hanno segnato la storia della capitale.
Il 5 luglio Gerusalemme «si unirà» a Roma: la fiaccola, partita appunto dalla terra di Israele, dopo aver toccato le principali città italiane, farà il suo ingresso allo stadio Flaminio. Prenderanno così il via i Giochi. L’ultimo tedoforo sarà Alberto Mieli, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti. Un appuntamento importante per non dimenticare, ma che rappresenta anche «un onore per la città di Roma», come ha sottolineato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiamata ad «accogliere il maggior evento ebraico che l’Italia abbia mai ospitato».